La procedura di infrazione contro l’Italia per il mancato controllo di emissioni tossiche dall’Ilva di Taranto conferma un dato dal quale siamo partiti nell’emanazione del decreto di giugno. Gli obiettivi ambiziosi contenuti nell’Aia del 2012 non si sono per ragioni diverse realizzati. Per questo, una volta constatati ritardi e inadempienze, abbiamo intrapreso la via del commissariamento e dell’emanazione del nuovo Piano di ambientalizzazione. La commissione europea ha riconosciuto come tali scelte vadano considerate dei “segnali positivi“.
Noi riteniamo che questi segnali possano tradursi rapidamente in fatti concreti con i quali rispondere a Bruxelles, ma soprattutto ai cittadini di Taranto. Il primo passo sarà l’approvazione del nuovo piano ambientale che, come previsto dal decreto, sarà sottoposto preliminarmente nelle prossime settimane a consultazione pubblica. Gli interventi di risanamento e di innovazione che i commissari stanno ultimando sono parte essenziale di questa risposta.
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