Spiega ENEA che, per misurarne l’aumento di capacità sismica, due pareti su tre sono state riparate e rinforzate con intonaco armato con rete in fibra di vetro, un sistema di rinforzo strutturale poco invasivo, a basso costo e realizzabile senza la necessità di evacuare le abitazioni.
ENEA sottolinea come la struttura abbia resistito a oltre due volte l’intensità del sisma più violento che ha colpito le regioni dell’Italia centrale nel 2016. I dati sono stati “catturati” attraverso un sistema di motion capture in 3D e condivisi grazie alla piattaforma virtuale DySCo. I dati sono stati presentati in diretta streaming a operatori e partner del progetto italiani e stranieri fra cui: le Università di Taipei, Miami, Sheffield, Pavia e Perugia, MIT – Massachusetts Institute of Technology di Boston, Smithsonian Institute, National Gallery of Art di Washington, LCNEC di Lisbona e Ordine degli ingegneri.
Sul sito di ENEA è possibile consultare l’articolo completo sulla sperimentazione
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