Ricorda il Ministero dello Sviluppo economico, che le politiche energetiche in Italia vengono finanziate attraverso oneri generali di sistema applicati in forma di addizionali tariffarie che si traducono in prezzi finali per i consumatori più alti. Il rischio derivato è quello della delocalizzazione delle attività produttive ad alto consumo energetico. Un fenomeno già in atto, secondo il MISE.
Il decreto e lo schema applicativo presentano caratteristiche innovative mutuate per analogia dalla normativa recentemente adottata in Italia per il settore elettrico e che ha già ottenuto l’approvazione della Commissione europea.
Ora i due decreti sono stati trasmessi alla DG Concorrenza della Commissione Ue per l’esame che porterà alla definitiva adozione del provvedimento.
Il Ministero ha annunciato la firma del decreto 2 marzo 2018 per le agevolazioni alle imprese “gasivore” che è stato redatto in applicazione della legge europea 2017, spiegando ulteriormente che il decreto
– rivede la definizione di impresa “gasivora” per uniformarla a quella contenuta nelle Linee Guida della Ue in materia di aiuti di stato nel settore energetico;
– fissa i criteri generali relativi alla cumulabilità delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di gas naturale, qualora siano attive per esse anche quelle relative al costo dell’energia elettrica;
– stabilisce per le imprese che utilizzano il gas naturale come materia prima per uso non combustibile (tra cui la chimica e i fertilizzanti) e con consumi superiori ad una determinata soglia, le modalità attraverso cui l’ARERA potrà introdurre l’esenzione dal pagamento delle specifiche componenti tariffarie a copertura degli stessi oneri di decarbonizzazione.
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