E il monitoraggio può risultare utile anche per i cantieri privati. Si propone proprio di innalzare il livello di legalità del settore edile il protocollo d’intesa sottoscritto fra il Comune di Modena, la Provincia di Modena e la Regione Emilia Romagna per l’attuazione dell’Osservatorio provinciale sugli appalti pubblici denominato Opal-mo per la massima trasparenza nel settore degli appalti di lavori pubblici e per il contrasto al lavoro irregolare e alle infiltrazioni mafiose.
Il protocollo, che sviluppa ulteriormente l’esperienza dell’Osservatorio provinciale degli appalti, attivo dal 1999 su iniziativa di Comune e Provincia di Modena, è stato sottoscritto dal sindaco Giorgio Pighi, dall’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli e dall’assessore provinciale alle Infrastrutture Egidio Pagani alla presenza del prefetto vicario Mario Ventura e di Leonardo Draghetti, dirigente regionale Emilia Romagna.
Il progetto, già sperimentato a Reggio Emilia, consente il collegamento tra il sistema informativo telematico appalti (Sitar) dell’Osservatorio regionale dei contratti pubblici con l’attività di trasmissione delle comunicazioni obbligatorie alle prefetture (modelli gap-gare d’appalto pubbliche e sub-contraenti).
L’obiettivo che intende raggiungere è quello di monitorare i contratti relativi ai lavori pubblici e possibilmente privati, indipendentemente dalla procedura adottata (aperta, ristretta, cottimo, affidamento diretto eccetera) dalle stazioni appaltanti della pubblica amministrazioni della provincia e sull’area colpita dal terremoto anche per gli interventi di edilizia privata.
Nel giro di alcune settimane dalla sottoscrizione è stato attivato un sito internet (www.opal-mo.it) in cui, oltre alle pagine informative e descrittive, è possibile consultare la mappa dei cantieri dei lavori pubblici ed accedere al “cartello di cantiere virtuale”. I livelli di accesso saranno differenziati tra quelli “ad accesso libero” rivolti a tutti i cittadini, e quelli “ad accesso riservato” per le istituzioni pubbliche e agli organi ispettivi.
Di fronte all’espansione delle mafie, che crea forte preoccupazione per le accertate infiltrazioni nel nostro territorio nel settore dei trasporti e del subappalto nei lavori pubblici e nei lavori privati con il riciclaggio, il protocollo rappresenta uno sviluppo dell’attività dell’Osservatorio appalti, in particolare rispetto alla conoscenza di tutti i collegamenti societari delle aggiudicatarie di appalti pubblici della intera provincia.
Si rafforza anche l’impegno della Regione nel procedere a un monitoraggio del territorio emiliano-romagnolo allo scopo di costituire una fonte utile per tutte le stazioni appaltanti per conoscere le imprese aggiudicatarie e quelle subappaltatrici che operano e hanno in aggiudicazione lavori pubblici
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