Ma in casa siamo davvero al sicuro?

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Assistiamo sempre più spesso a fatti di cronaca che ci scuotono per la loro violenza e per i danni che provocano: si tratta degli incendi domestici, di quegli incendi cioè che riguardano quelle attività che non sono soggette ai procedimenti di prevenzione incendi.
I dati diffusi dal NIA, il Nucleo Investigativo Antincendi, ci dicono che su 60 milioni di abitanti, gli individui coinvolti in incidenti domestici in un anno sono circa 2,8 milioni, con un numero di incidenti pari a circa 3,3 milioni. Questi incidenti determinano un numero di vittime che varia, secondo le diverse stime disponibili, dalle 4.500 alle 8.000.

E allora viene spontaneo chiedersi come mai gli incendi, che tendono a diminuire nelle attività cosiddette a rischio, aumentano invece proprio in quei luoghi in cui la sicurezza dovrebbe essere al primo posto?
Perché la casa è il luogo che per eccellenza dovrebbe trasmettere tranquillità e sicurezza, senza tralasciare il fatto che custodisce al suo interno le categorie più sensibili come bambini e anziani.
Sembrerebbe che sia sufficiente uscire dal campo “coperto” dall’allegato I del D.P.R. 151/2011 per imbattersi in una selva oscura, un sottobosco nel quale è complicato capire quali sono le normative, di riferimento sia per l’installazione che per la manutenzione?
Uscire dall’ambito della prevenzione incendi significa davvero trovarsi al di fuori di certe regole che impongono certificazioni e controlli da parte di organi competenti con la conseguenza di avere una così importante riduzione del livello di sicurezza?
È ora di iniziare a riflettere su questi temi perché le persone che perdono la vita in seguito allo scoppio di un incendio nella propria abitazione sono oltre un migliaio all’anno.
La morte è spesso provocata dalla presenza del fumo e dei gas tossici che si sviluppano anche per la presenza di materiali altamente infiammabili.

Ma quali sono le cause degli incendi?
La maggior parte di esse è legata al mal funzionamento degli impianti elettrici e alle sigarette che vengono dimenticate accese vicino a oggetti infiammabili e non si devono tralasciare i pericoli che derivano da caminetti accesi lasciati incustoditi, da stufe o da caldaie obsolete, da liquidi o materiali infiammabili lasciati in prossimità di fonti di calore ecc.
Bisogna riflettere sul fatto che moltissimi incendi potrebbero essere prevenuti solo se si osservassero le regole di sicurezza più elementari: dall’attenzione a scollegare gli elettrodomestici i dall’impianto elettrico quando ci si allontana a lungo dall’abitazione, alla corretta manutenzione degli impianti, delle bombole, delle caldaie, delle stufe.
Privati e professionisti devono prendere coscienza però dell’importanza di rispettare le normative e mettere in sicurezza gli impianti domestici e per garantire, anche attraverso un’accurata e professionale manutenzione, le loro prestazioni in termini di sicurezza oltre che di funzionalità e risparmio energetico ed è per questo che sui prossimi numeri della rivista inizieremo a parlare anche di questo aspetto.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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