“Secondo quanto dichiarato dal Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) – ha proseguito la titolare lombarda dell’Ambiente – dal 50 al 80 per cento delle azioni di mitigazione e adattamento necessarie per affrontare il cambiamento climatico devono essere implementate a livello sub-nazionale e locale, perché tali livelli di governo sono più vicini al territorio e ai cittadini e possono rendere l’azione di contrasto al riscaldamento globale qualcosa di concreto”.
“La Regione Lombardia – ha spiegato quindi Terzi – ha colto questa sfida, non solo innovando le proprie politiche ambientali, ma anche condividendo questo percorso di crescita e innovazione con altri attori a livello internazionale”. Tra questi, l’esponente della Giunta Maroni ha ringraziato per la proficua collaborazione il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Barbara Degani, oltre a Brian Peck e Helmfried Meinel, i rappresentanti di California e il Baden-Wuetterberg, i due Governi subnazionali che hanno promosso il Protocollo e che “grazie alla loro instancabile attività di divulgazione e confronto a livello internazionale – ha ricordato l’assessore – hanno raccolto l’adesione all’accordo di ben 46 Governi nel mondo che si impegnano entro il 2050 a ridurre le proprie emissioni climalteranti dall’80 al 95 per cento rispetto al valore del 1990, oppure al di sotto di due tonnellate pro-capite per anno”.
“È stato proprio per la loro energia e la consapevolezza di essere pronti a raccogliere la sfida della riduzione delle emissioni prevista dal Protocollo – ha ammesso Terzi – che abbiamo deciso di aderire e di farci promotori di questa iniziativa a livello nazionale organizzando l’evento di oggi e prevedendo diversi momenti di scambio e interlocuzione con i nostri colleghi delle altre Regioni”. “Il nostro appello è stato accolto innanzitutto dalla Regione Sardegna, e dalla collega Donatella Spano, presente qui oggi per sottoscrivere insieme a noi il MOU – ha continuato l’assessore – oltre che dalle Regioni Emilia-Romagna e Piemonte, che oggi illustreranno i loro rispettivi impegni nella lotta al cambiamento climatico in vista di un’imminente adesione al MOU”.
“Le Regioni presenti qui oggi – ha proseguito la titolare lombarda all’Ambiente – rappresentano più di 87 milioni di abitanti e un PIL di più di 3.300 miliardi di euro, pari a circa 1 volta e mezzo il Pil italiano. Questo ci da’ le dimensioni di quanto il nostro impegno conti, di quanto le nostre politiche possano essere significative a livello globale”.
Dopo aver rapidamente illustrato le politiche messe in campo da Regione in materia ambientale, l’assessore, ha spiegato che “In generale, in Lombardia, il saper fare ambientale è una vera e propria specializzazione produttiva che la Regione supporta e valorizza con le proprie politiche strategiche, con la mobilitazione di fondi per l’innovazione in campo ambientale, ma anche con iniziative di rete che coinvolgono imprese, professionisti, centri di ricerca pubblici e privati come quella della ‘green know-how community’, nel contesto della quale abbiamo organizzato l’evento di oggi nella convinzione che le politiche ambientali si costruiscono da subito con coloro che saranno i protagonisti della loro implementazione: le aziende, il mondo della ricerca, i cittadini”.
“Regione Lombardia ha assunto obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas serra a breve, medio e lungo termine – ha chiosato Terzi –: entro il 2020 di almeno il 20 per cento, ed entro il 2030 di almeno il 40 per cento, sempre rispetto al 2005, e con la sottoscrizione del protocollo Under 2 MoU, assume l’ulteriore impegno di riduzione di almeno l’80 per cento delle emissioni di gas serra, entro il 2050. I nostri obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, uso efficiente delle risorse, sicurezza dell’approvvigionamento energetico – ha spiegato ancora l’assessore – vanno di pari passo con il sostegno alla crescita, alla competitività e all’occupazione nell’ambito di un approccio che associa alta tecnologia, efficienza in termini di costo e efficacia nell’utilizzo delle risorse”.
“Questo è quello che la Regione Lombardia porta al tavolo di confronto con i governi sub-nazionali sottoscrittori del MOU – ha annunciato l’assessore – e con tutti quelli che partecipano alle reti internazionali di cui siamo membri: l’esito è un reciproco arricchimento di conoscenza, un rafforzamento della volontà di ognuno di impegnarsi per raggiungere gli obiettivi condivisi, uno scambio di strumenti a supporto delle rispettive politiche”.
“Il processo di riconoscimento del ruolo dei Governi sub-nazionali attualmente in corso – ha sottolineato Terzi – potrà maturare ulteriormente alla COP21 di Parigi, ove si prevede il coinvolgimento formale nelle politiche internazionali sul clima da parte delle regioni e delle città, non solo degli Stati”. “La COP 21 dovrà costituire il punto di partenza di un coinvolgimento che dovrà durare nei prossimi anni e decenni – ha concluso l’assessore – fino a quando si sarà ottenuto il risultato della riduzione delle emissioni che sempre più riconosciamo come urgente e non ulteriormente procrastinabile”.
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