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Tutela delle Acque, il punto sulle ultime evoluzioni normative

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Sul numero di febbraio di Ambiente&Sicurezza sul Lavoro, A. Quaranta (Environmental Risk and crisis manager) ha fatto il punto sulla normativa e giurisprudenza di riferimento per il settore delle acque.

L’articolo, che riportiamo in allegato in forma parziale, riporta in particolare la normativa di riferimento in materia di acque reflue industriali, partendo dall’inserimento nel Codice penale dei delitti ambientali (vedi il nostro aggiornamento). In particolare segnala gli articoli
il 452-bis¸ sull’inquinamento ambientale, che punisce con la reclusione da due a sei anni e con la multa da € 10.000 a € 100.000 chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili anche delle acque, con aumento della pena nel caso in cui l’inquinamento sia prodotto in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette;
il 452-sexies, che punisce con la reclusione da due a sei anni e con la multa da € 10.000 a € 50.000 chiunque abusivamente cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona o si disfa illegittimamente di materiale ad alta radioattività, con un aumento della pena se dal fatto deriva il pericolo di compromissione o deterioramento anche delle acque.

Da non dimenticare, poi, il D.Lgs. n. 172 del 13 ottobre 2015 (vedi il nostro aggiornamento) con il quale il legislatore delegato ha dato attuazione alla direttiva 2013/39/UE, modificando il TUA in relazione all’apparato definitorio, agli standard di qualità ambientale per le acque superficiali, alle modalità di calcolo dei valori medi, all’aggiornamento dei piani di gestione, alle disposizioni specifiche per alcune sostanze e alle modalità per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici.
L’ultima significativa novità normativa sulle acque è infine, l’approvazione delle linee guida, per la definizione di criteri omogenei in base ai quali le Regioni regolamenteranno le modalità di quantificazione dei volumi idrici impiegati dagli utilizzatori finali per l’uso irriguo al fine di promuovere l’impiego di misuratori e l’applicazione di prezzi dell’acqua in base ai volumi utilizzati, sia per gli utenti associati, sia per l’autoconsumo (vedi il nostro aggiornamento).
Ulteriori dettagli nell’articolo allegato.

Riferimenti bibliografici:
Tutela delle acque: il punto della situazione normativa e giurisprudenziale
di Andrea Quaranta

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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