Durante le ispezioni è stato tenuto conto anche di ciò che era stato descritto nella seconda relazione trimestrale inoltrata da Ilva sull’aggiornamento dello stato di attuazione degli interventi.
Queste le criticità che gli enti di controllo hanno verificato in questi giorni nello stabilimento:
1) Ai moli “sporgenti” 2 e 4 dello scalo marittimo, i sistemi per la movimentazione dei materiali trasportati via nave non corrispondono alla regola europea Bat 11. Ciò è stato accertato di recente anche dalla commissione istruttoria Ippc-Aia.
2) I tempi previsti per rispettare la prescrizione per la copertura completa dei nastri trasportatori restano significativamente superiori ai vincoli inizialmente imposti dall’Aia. Gli enti di controllo hanno verificato che l’avanzamento dei lavori è oggi stimato solo a circa il 20% previsto.
3) I tempi previsti per rispettare le prescrizioni sulla chiusura completa degli impianti aperti, in aree di gestione dei materiali che sviluppano polveri, restano superiori ai tempi inizialmente imposti dall’ Aia, per di più in carenza di espressione di parere in merito alla modifica dei tempi di attuazione richiesta dal gestore.
4) Continuano superamenti del limite di emissione consentita per le quantità di polvere nel flusso di vapore acqueo in uscita dalle torri di spegnimento.
5) Non è del tutto soddisfatta la prescrizione che impone l’eliminazione del fenomeno di slopping (cioè l’espulsione di gas e nubi rossastre dai camini del siderurgico) facendo ricorso una diversa gestione del processo produttivo. L’azienda ha rafforzato in modo significativo gli impianti e ha acquistato un nuovo sistema software, che ora è in sperimentazione sul convertitore 3 dell’acciaieria 2, proprio l’impianto dal quale si è sviluppato l’ultimo episodio di slopping il 27 maggio.
Secondo la normale procedura, a queste considerazioni preliminari seguirà una comunicazione degli esiti del controllo dell’Ispra alle autorità competenti, corredata dalle eventuali proposte delle misure da adottare.
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