Le imminenti proposte volte a revisionare le normative comunitarie in materia di rifiuti costituiranno un «pacchetto sull’economia circolare», secondo quanto dichiarato dalla Commissione europea. Il pacchetto, che dovrebbe essere pubblicato verso la fine del 2014, riesaminerà diverse direttive UE e potrebbe introdurre nuovi obiettivi in materia di rifiuti, al fine di promuovere una maggiore efficienza delle risorse, in linea con la Tabella di marcia del 2011 verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse e il Piano d’azione per l’ecoinnovazione.
Le direttive che saranno interessate dalla revisione di alcune delle loro clausole sono: la Direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE), la Direttiva sulle discariche (99/31/CE) e la Direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (94/62/CE).
La revisione della politica in materia di rifiuti si baserà sull’idea che i concetti di rifiuti in quanto risorsa e di efficienza delle risorse devono essere integrati nella struttura portante della strategia economica dell’UE. Il Commissario per l’ambiente, Janez Potocnik, ha posto l’accento su queste nozioni durante tutto il suo mandato: gli obiettivi in materia di ambiente, compresi quelli sui rifiuti, possono essere raggiunti al meglio disgiungendo la crescita dal consumo delle risorse e comprendendo che la performance ambientale (ad esempio il raggiungimento di elevati livelli di riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti) è direttamente connessa alla crescita e alla creazione di posti di lavoro.
Il Commissario Potocnik ha dichiarato che «praticare l’efficienza delle risorse significa ottenere valore aggiunto e benessere da ogni singola risorsa: ciascuna tonnellata di materiale, ogni ettaro di terra, ciascun joule di energia, ogni metro cubo di acqua». L’idea dell’economia circolare risiede proprio in questo. «Significa – ha affermato il Commissario – liberarsi del concetto stesso di rifiuti». Pertanto, le misure per la strategia sui rifiuti riguardanti il riutilizzo, il riciclaggio e la riduzione al minimo dei materiali di scarto, costituiranno un pilastro delle iniziative di promozione dell’economia circolare.
Un esempio dei guadagni potenziali derivanti dall’attuazione dei principi dell’economia circolare proviene dal settore dei telefoni cellulari. Secondo i dati forniti dalla McKinsey e dalla Fondazione Ellen MacArthur, rigenerando i telefoni usati e «rimettendoli a nuovo», si potrebbe ottenere un risparmio di materiali pari a 210 000 EUR netti per ogni milione di euro di cellulari venduti. Numerosi altri settori e prodotti potrebbero beneficiare di vantaggi simili.
Per i paesi dell’Unione in cui i tassi di raccolta differenziata e riciclaggio sono molto elevati e solo un esiguo quantitativo di rifiuti è mandato in discarica, le proposte della Commissione in materia di rifiuti e di economia circolare dovrebbero contribuire a incoraggiare ulteriormente queste pratiche. Tuttavia, in 11 paesi dell’UE, oltre il 70 % dei rifiuti è ancora smaltito nelle discariche. Le imminenti proposte in materia di rifiuti volgeranno, pertanto, a fornire un impulso e a promuovere il riutilizzo e il riciclaggio in questi paesi e potrebbero anche comportare guadagni derivanti da una maggiore applicazione dei principi dell’economia circolare.
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