Secondo i dati contenuti nel report ufficiale, pubblicato dall’ufficio centrale del ministero delle Risorse minerarie: “Indian Minerals Yearbook 2012 – Asbestos – Final release” nel solo biennio 2011-2012 delle 1.296 tonnellate totali di asbesto esportate nel mondo, 1.040 sono state importate in Italia.
Questo commercio è avvenuto nonostante la legge 57/1992 abbia bandito l’utilizzo dell’amianto, e il fatto ancora più sconcertante è che l’importazione della fibra killer dall’India nel nostro Paese era stato regolarmente certificato dall’Agenzia delle Dogane: a chiarirne le dinamiche saranno gli accertamenti disposti dal pubblico ministero della procura di Torino, Raffaele Guariniello.
Al momento la polizia giudiziaria sta cercando di stabilire in modo dettagliato tutti i flussi commerciali avvenuti con l’India con le aziende italiane interessate che secondo i primi accertamenti sarebbero una decina, sparse in tutto il territorio nazionale. Sempre dalle prime notizie raccolte dagli inquirenti è emerso che le aziende si servivano dell’amianto per realizzare guarnizioni per freni e frizioni o per fabbricare lastre e pannelli in fibrocemento.
In base alla legge 57/1992 l’utilizzo della fibra killer è permesso soltanto mediante autorizzazione del governo e per questo obiettivo prioritario del pm Guariniello è proprio quello di accertare se le ditte in questione dispongano di questo permesso (le cui procedure sono comunque assai rigorose).
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