Esposizione al fumo passivo, ecco i nuovi dati europei

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La Commissione europea ha redatto una Relazione sull’attuazione della raccomandazione del Consiglio del 30 novembre 2009, relativa all’esposizione delle persone e dei lavoratori al fumo passivo nei locali pubblici, compresi i luoghi di lavoro.
La Commissione registra costanti progressi nella protezione delle persone e dei lavoratori dai rischi del fumo: la percentuale dei lavoratori esposti al fumo passivo nei bar, ad esempio è passata dal 46% del 2009 al 28% nel 2012. Nel 2002, più di 79 mila adulti, compresi 19.000 non fumatori, sono morti nell’Europa a 25 a causa dell’esposizione al fumo di tabacco in casa (72 000) e sul posto di lavoro (circa 7300).
Secondo la Commissione, la percentuale di persone esposte al fumo passivo nei bar è crollata dal 46% del 2009 al 28% del 2012. In Italia, l’esposizione al fumo passivo nei bar nell’ultimo semestre è stata dell’11%, nei ristoranti del 7%, mentre schizza al 41%, anche se “occasionalmente”, sul posto di lavoro.
La Raccomandazione del Consiglio del 2009 invitava i governi ad adottare e attuare leggi per proteggere pienamente i loro cittadini dall’esposizione al fumo di tabacco nei luoghi pubblici chiusi, luoghi di lavoro e nei trasporti pubblici. La Commissione ha così predisposto questionari e allestito dei Focal Points per lo scambio di informazioni e buone pratiche. Quanto agli effetti negativi sul piano economico di misure volte a ridurre o eliminare il fumo in questi locali, il Rapporto mostra che l’impatto economico delle nuove norme a protezione della salute dei cittadini è stato limitato, neutro o addirittura positivo nel corso del tempo
Secondo Tonio Borg, commissario europeo per la Salute e la politica dei consumatori: i progressi degli Stati membri nella lotta all’esposizione al fumo passivo sono innegabili ma in alcuni stati membri le politiche di prevenzione sono insufficienti e la strada per una “Smoke Free Europe” è ancora lunga.
Secondo il Rapporto infatti, tutti gli Stati sostengono di aver adottato misure volte a proteggere i cittadini contro l’esposizione al fumo di tabacco, ma solo la metà di questi ha rafforzato la propria legislazione antifumo dal 2009. Molti hanno anche iniziato prima, come l’Italia, nel 2003. Inoltre, in Belgio, Spagna e Polonia l’adozione di una legislazione completa ha portato a tassi molto significative di riduzione dell’esposizione al fumo in un periodo di tempo breve.
Gli effetti positivi sulla salute della legislazione antifumo sono invece immediati e comprendono una riduzione dell’incidenza di attacchi di cuore e il miglioramento della salute respiratoria.
Il sostegno pubblico per la legge antifumo è comunque molto alta in Europa: la maggioranza degli europei è favorevole a tali misure, soprattutto a seguito dell’introduzione di misure specifiche.

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Redazione InSic

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