Inizia a Ivrea il processo Olivetti bis

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AGGIORNAMENTO
Prima di aggiornare l’udienza al prossimo 11 gennaio, quando il processo riprenderà a cadenza settimanale nelle aule del liceo musicale, il giudice Elena Stoppani ha respinto la richiesta avanzata dalle difese di escludere dal procedimento alcune delle parti civili, tra cui i familiari delle vittime, il Comune di Ivrea, la Città metropolitana di Torino, un gruppo di Comuni, l’Inail, le associazioni Anmil e Afeva, e i sindacati Fiom e Fim.

Alla ripresa del processo, all’elenco degli imputati dovrebbe aggiungersi il nome di Silvio Preve, responsabile del servizio centrale di sorveglianza e della direzione sicurezza industriale dell’Olivetti tra il 1981 e il 1998, che è stato rinviato a giudizio in un procedimento separato per un problema di incompatibilità del giudice dell’udienza preliminare nei suoi confronti. Il gup Cecilia Marino aveva invece già stralciato le posizioni di 11 indagati su 28, tra cui i figli di Carlo De Benedetti, Marco e Rodolfo, perché avrebbero ricoperto incarichi nell’ambito dell’azienda che non davano loro poteri effettivi.

NOTIZIA DEL 7 ottobre 2015
Processo Olivetti, rinvio a giudizio per 17 ex manager
Sono 17 le persone rinviate a giudizio ieri dal giudice dell’udienza preliminare, Cecilia Marino, nel processo di Ivrea per i morti da amianto alla Olivetti. Risponderanno tutte del reato di omicidio colposo, per i decessi di 14 ex dipendenti della storica azienda piemontese, che sarebbero stati provocati, secondo l’ipotesi dell’accusa, dall’esposizione alla fibra killer, anche se il numero dei casi contestati cambia a seconda del periodo in cui gli imputati ricoprirono i rispettivi incarichi.

Tra gli imputati Carlo e Franco De Benedetti e l’ex ministro Passera. Nell’elenco dei rinviati a giudizio figurano Carlo De Benedetti, che fu amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione della Olivetti dal 1978 al 1996, suo fratello Franco, amministratore delegato dal 1978 al 1989, l’ex ministro Corrado Passera, amministratore delegato dal 1992 al 1996, e l’ imprenditore Roberto Colaninno, amministratore delegato a partire dal 1996, al quale viene però contestato un solo caso di lesioni colpose, relativo alla malattia che colpì un’impiegata.
Gli altri ex dirigenti dell’azienda di Ivrea rinviati a giudizio sono Renzo Alzati, Onofrio Bono, Giuseppe Calogero, Filippo Demonte Barbera, Roberto Frattini, Luigi Gandi, Manlio Marini, Camillo Olivetti, Anacleto Parziale, Luigi Pistelli, Maria Luisa Ravera, Paolo Smirne e Pierangelo Tarizzo. Escono invece di scena 11 indagati su 28, tra cui i figli di Carlo De Benedetti, Marco e Rodolfo. Il giudice ha infatti deciso di prosciogliere chi non aveva poteri effettivi, come i membri del cda privi di deleghe specifiche. Restano in causa i vertici che si sono succeduti a partire dagli anni Sessanta e i dirigenti con incarichi operativi.
La tesi dell’accusa, sostenuta in aula dal pm Laura Longo, è che la Olivetti trascurò le misure di sicurezza e non intervenne con la necessaria tempestività per risolvere i problemi legati alla presenza di amianto nelle parti dei macchinari e nei locali di lavoro. Una ricostruzione respinta da Carlo De Benedetti, che attraverso il suo portavoce ha fatto sapere di essere “amareggiato per il rinvio a giudizio”, vista la “inconsistenza della tesi accusatoria”, ma in ogni caso “convinto che il processo stabilirà la sua totale estraneità ai reati che gli vengono contestati”.
Il processo si aprirà il 23 novembre, ma solo per risolvere un problema formale, poi riprenderà l’11 gennaio quando, con ogni probabilità, sarà riunito al fascicolo di un diciottesimo imputato, Silvio Preve, già rinviato a giudizio alcune settimane fa in un procedimento separato. Come parti civili, oltre ai familiari delle vittime, sono stati ammessi anche il Comune di Ivrea, la Città metropolitana di Torino, un gruppo di Comuni, l’Inail, le associazioni Anmil e Afeva, e i sindacati Fiom e Fim.

NOTIZIA DEL 2 ottobre 2014
Caso Olivetti bis: si apre un nuovo fascicolo per morti d’amianto
Fonte: Redazione InSic
Il 25 settembre scorso, la Procura di Ivrea ha chiuso le indagini sui morti a causa dell’amianto negli stabilimenti Olivetti del Canavese: indagati 39 dirigenti per omicidio colposo di 13 ex dipendenti che hanno lavorato negli stabilimenti negli ultimi 30 anni, e morti per mesotelioma pleurico.

INAIL riporta di un nuovo fasciolo “bis” sulle vittime da amianto alla Olivetti, in cui starebbero confluendo sei casi di patologie di sospetta origine professionale che si aggiungono ai 15 già contestati.
In quella che non è propriamente una nuova inchiesta, ma un procedimento Olivetti bis si contestano le morti sospette di altri lavoratori adibiti a varie mansioni, dal montaggio delle macchine da scrivere alla manutenzione delle macchine utensili, e verniciatura, esposti alle fibre di amianto presenti nel talco utilizzato per alcune operazioni e soprattutto in vari punti degli stessi capannoni.
Anche in questo caso Olivetti bis sarebbero contestati l’omicidio colposo e le lesioni colpose agli stessi manager che compaiono nell’avviso di chiusura indagine notificato giovedì scorso a 39 persone che, a partire dagli anni Sessanta, hanno ricoperto incarichi di vertice nella società e nelle sue articolazioni. Tra loro anche Carlo De Benedetti, amministratore delegato e presidente del Consiglio di amministrazione tra il 1978 il 1996, suo fratello Franco, i figli Marco e Rodolfo, l’ex ministro Corrado Passera e l’imprenditore Roberto Colaninno.
Fra le contestazioni mosse dai magistrati, il ritardo degli interventi messi in atto dall’azienda per tutelare la salute dei propri lavoratori, la manutenzione non accurata, le fibre disperse nell’ambiente e gli operai privi di adeguate informazioni, che non venivano dotati di mezzi di protezione personale sufficienti.
INAIL riporta anche che con una nota diffusa dal suo portavoce, Carlo De Benedetti ha difeso il suo operato ribadendo “con forza” la propria “totale estraneità ai fatti” e ha spiegato di attendere “con fiducia le prossime fasi del procedimento nella convinzione che all’esito di questa complessa indagine svolta dai pubblici ministeri, una volta al vaglio del giudice, possano essere chiariti i singoli ruoli e le specifiche funzioni svolte all’interno dell’articolato assetto aziendale della Olivetti”. De Benedetti, inoltre, ha sottolineato che nel periodo della sua permanenza in azienda, “l’Olivetti ha sempre prestato attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca”.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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