Belgio, processi d’amianto: nuova condanna per Eternit

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Il 28 marzo, la Corte di appello di Bruxelles ha confermato la condanna inflitta all’impresa Eternit nel 2011 in uno dei processi di amianto, il caso Jonckheere che vede coinvolta l’azienda.
Il tribunale belga ha ritenuto che la società non abbia preso misure di sicurezza sufficienti per proteggere i suoi lavoratori e coloro che si trovano nelle vicinanze della fabbrica, anche se era a conoscenza che l’amianto era altamente cancerogeno già dal 1970. Si riporta così sul sito dell’ETUI che aggiunge anche altri documenti circa i processi di Torino giunti a sentenza..

Eternit è stata condannata a pagare € 25 000 a titolo di risarcimento ai querelanti, la famiglia Jonckheere, in primo grado era stato richiesto un pagamento di € 250 000). L’amianto ha colpito duramente la famiglia dei ricorrenti, che viveva nei pressi dello stabilimento Eternit in Kapelle-op-den-Bos, un villaggio a 20 km a nord di Bruxelles. Il padre, un ex ingegnere con Eternit, la moglie, Françoise Vanoorbeeck, e due dei loro cinque figli sono morti per i tumori attribuibili all’esposizione all’amianto.

Il processo è stato sostenuto dalla Association des Belges Victimes de l’Amiante (Associazione Vittime Amianto belgi – Abeva), fondata da Eric Jonckheere, che hanno condotto la protesta fino ai gradini del palazzo di giustizia di Bruxelles.
È stata la signora Francoise Vanoorbeeck a portare avanti il procedimento legale contro Eternit. Dopo la sua morte, il figlio Eric ha proseguito la lotta contro l’ex produttore di cemento-amianto (Eternit è ora di proprietà della multinazionale Etex, leader mondiale nei materiali di copertura e facciata-rivestimento).

Sul caso, scriveva nel gennaio scorso anche l’AFEVA (associazione familiari vittime amianto) ricordando che l’avvocato della Eternit aveva chiesto la prescrizione del caso in quanto la ricorrente avrebbe contratto il mesotelioma nei primi anni della sua residenza vicino alla fabbrica, ovvero negli anni ’50. L’stanza era stata però rigettata, non essendo possibile calcolare con esattezza quando si contrae la malattia. Dalla ricostruzione della AFVA, la ricorrente era andata via da Kapelle nel 1991: pertanto la prescrizione decorrerebbe solo da quell’anno e quindi non sarebbe prescrivibile, ai fini della prova che l’Eternit non conoscesse effettivamente il rischio.

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Redazione InSic

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