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Covid-19 e riapertura delle scuole in sicurezza

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Secondo i dati emanati dal Ministero dell’Istruzione e condivisi con l’Istituto Superiore di Sanità, alla data del 10 ottobre, gli studenti contagiati sono pari allo 0,080% (5.793 casi di positività): per il personale docente la percentuale è dello 0,133% del totale (1.020 casi), per il personale non docente si parla dello 0,139% (283 casi). Quasi quadruplicati quindi rispetto ai dati emanati il 26 settembre scorso.

Il nuovo anno scolastico, iniziato in una situazione di emergenza legata all’epidemia COVID-19, ha posto i dirigenti scolastici e i loro consulenti in una situazione estremamente complessa. Da una parte la necessità di garantire una ripresa dell’attività didattica e dall’altra quella di garantire la sicurezza di tutto il personale scolastico e degli alunni.


Ne abbiamo parlato con l’ingegner Coalberto Testa che dal 1994 si occupa di sicurezza, impianti e prevenzione incendi per la Pubblica Amministrazione ed è autore dell’e-book Scuola: guida pratica alla riapertura – Indicazioni operative per la gestione delle criticità legate all’emergenza COVID-19

Qual è il ruolo del dirigente scolastico in questo momento di difficoltà emergenziale?

I dirigenti sono destinatari di pesanti responsabilità e l’enorme quantità di documentazione ufficiale emanata a partire dallo scorso marzo e tuttora in corso di emanazione, rende molto difficoltoso orientarsi ed effettuare scelte che garantiscano e tutelino la salute e la sicurezza di tutti, nel pieno rispetto di quanto stabilito dall’apparato normativo.

Quali sono le misure generali di tutela alle quali devono attenersi gli istituti scolastici in questa fase di ripresa dell’attività?

Le misure generali ribadite in tutti i documenti sono le seguenti:
• Distanziamento sempre almeno 1 m.
• Utilizzo di mascherina durante qualsiasi movimentazione all’interno dell’edificio scolastico.
• Possibilità di togliere la mascherina solo quando si sta seduti sulla propria postazione (misura valida per studenti, docenti e ATA).
• Divieto di assembramenti.
Ricordiamo che il piano scuola 2020/2021 cita testualmente “il distanziamento fisico (inteso come 1 m fra le rime buccali) rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione”.
Per quello che riguarda gli spazi e la logistica è necessario attuare alcune misure che , ovviamente, sono differenti in funzione della destinazione d’uso del locale (aula, laboratorio, palestra, aula insegnanti ecc.)
Alcune di queste misure sono , ad esempio, l’eliminazione degli arredi al fine di ottenere il massimo spazio a disposizione per posizionare i banchi, la disposizione dei banchi in maniera tale da garantire il “metro buccale” di tipo statico (ovvero quando i ragazzi sono seduti), la segnaletica orizzontale diffusa su tutto il plesso scolastico, il posizionamento di un dispenser per il lavaggio delle mani, l’obbligo di indossare la mascherina in caso di movimento.

L’anno scolastico per molti Istituti è ormai iniziato. Ci sono già elementi per verificare la piena applicabilità e l’efficacia delle misure di sicurezza messe in campo?

Nei casi di contagio ma anche per svolgere un’attività di controllo, i funzionari delle Aziende Sanitarie (AUSL) effettuano ispezioni finalizzate alla verifica dell’applicazione puntuale dei protocolli ministeriali. Si tratta di attività ispettive che in alcuni casi possono determinare situazioni pesanti per il Dirigente Scolastico, nel momento in cui dovesse essere rilevata l’inosservanza dei principi fondamentali stabiliti dai protocolli. Le ispezioni sono effettuate sulla base di check list predisposte a livello locale che in alcuni casi vengono messe a disposizione dei Dirigenti Scolastici affinché possano effettuare autonomamente una verifica interna. Ci sono anche alcuni Uffici Scolastici Regionali che hanno supportato i Dirigenti fornendo loro strumenti per la verifica ed il controllo delle misure attuate.

I Protocolli ministeriali e la Normativa sono sufficientemente chiari e di facile comprensibilità?

Purtroppo in questo caso le criticità sono notevoli. Sono dovute in parte all’enorme quantità di documentazione emanata, ma anche al linguaggio troppo articolato utilizzato nei vari documenti. Vi sono anche alcune incongruità che si possono individuare andando a leggere “fra le righe” i vari provvedimenti. A questo occorre aggiungere i cambiamenti dovuti all’andamento epidemiologico, che costringono il Comitato Tecnico Scientifico ed il Ministero dell’Istruzione ad emanare provvedimenti che talvolta possono apparire contraddittori e non sempre immediatamente comprensibili. Inoltre l’enorme variabilità di situazioni che si possono verificare durante lo svolgimento dell’attività scolastica rende impossibile regolamentare tutto in maniera capillare. Molte scelte devono essere inevitabilmente di pertinenza dei Dirigenti Scolastici che, supportati dal proprio Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o dal Medico Competente, hanno piena autonomia decisionale. In questo senso i protocolli, ovviamente, possono solo dare linee di indirizzo o di obiettivi da perseguire a livello di misure cautelative, ma non possono entrare nel dettaglio di ogni singola attività.
Proprio per questo nel mio libro ho voluto fornire un supporto pratico e operativo che consenta ai dirigenti e ai loro consulenti, di orientarsi nell’enorme quantità di documentazione emanata ed in corso di emanazione e avere a disposizione schede sintetiche e di facile applicabilità.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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