Quello dei dispositivi è un settore che registra una crescita costante in Italia. Secondo i dati forniti dal Centro Studi di Assosistema, la produzione ed il commercio di dispositivi di protezione individuale genera un volume di affari globale pari ad un valore compreso tra i 43 ed i 45 miliardi di euro l’anno. Il 23,5% del totale viene fatto registrare dal mercato europeo, con l’Italia che concorre a generare circa il 4% della mole complessiva di affari. Restringendo il campo al solo contesto europeo, l’Italia rappresenta il quarto mercato in termini di volume di affari (circa il 10%), dietro a Francia, Regno Unito ed Irlanda e Germania. Il contesto italiano ha fatto registrare negli ultimi anni una crescita regolare del volume di affari (con un tasso medio annuo pari al 2,4%) e previsioni al 2022 mostrano il protrarsi del trend positivo. In un confronto diretto tra il 2014 ed il 2019 il comparto è cresciuto di quasi il 13% con un volume di affari che è passato da 918.000.000 € a 1.033.300.000 €.
“La sfida che attende il mercato è quella di produrre dispositivi non solo adeguati a livello tecnico, ma anche idonei alla tipologia e all’ambiente di lavoro a cui sono destinati. Dovranno perciò essere idonei rispetto alla confortevolezza, superare la verifica della vestibilità e dell’accettabilità da parte del lavoratore” Così Claudio Galbiati, presidente di Assosistema. La mancanza di dispositivi di sicurezza, o il loro uso non corretto, è la principale causa di incidenti sul lavoro e la normativa europea sembra proprio orientata a diffondere un uso maggiore delle protezioni: ” si tratta di una evoluzione culturale che passa dalla semplice corrispondenza tecnica dei dispositivi di protezione, alla verifica della loro idoneità per il lavoratore, per le sue mansioni specifiche e per il suo particolare ambiente di lavoro, Saldatore e verniciatore vanno ugualmente protetti per il rischio di malattia alle vie aeree, tuttavia le esigenze dell’uno e dell’altro differiscono perché diverso è il loro lavoro e diversi gli ambienti in cui operano.”, così spiega Galbiati che conclude: “il nostro mercato è pronto, ciò che manca sono i decreti che definiscano i criteri di scelta ed uso dei dispositivi non solo rispetto ai livelli di rischio ma, appunto, anche rispetto al contesto lavorativo”.
E che la normativa europea sia un passo avanti per il settore della produzione e della distribuzione del dispositivi di sicurezza ne è convinto il professor Mario Gallo, docente di Diritto del Lavoro intervenuto alla DPI Dealer Day: “Il nuovo regolamento dà maggiori tutele al mercato e va accolto positivamente poiché stabilisce una uniformità a livello europeo. Le nuove norme forniscono un aiuto al lavoratore e allo stesso datore di lavoro. Anche il sistema sanzionatorio, che si inasprisce e coinvolge tutti i soggetti coinvolti -dai produttori ai distributori fino ai negozianti-, va nella direzione di una maggiore responsabilizzazione ed è a tutto vantaggio delle aziende produttrici. E quindi il mercato italiano, che si distingue per le sue eccellenze, non ne soffrirà.”
A richiamare l’attenzione sul maggiore coinvolgimento nelle scelte che riguardano la dotazione aziendale dei dispositivi di protezione è Vicky Franchi della Unigum, leader nel settore della distribuzione: “Solo in teoria c’è un unico interlocutore aziendale della sicurezza. In realtà il numero delle persone che prendono parte al processo di scelta, approvvigionamento, validazione e manutenzione dei dispositivi di protezione individuale è molto più ampio di quello dei soli responsabili della sicurezza. I grandi gruppi e le multinazionali coinvolgono direttori di produzione, responsabili di qualità, responsabili acquisti e naturalmente RSPP e ASPP. E sono questi interlocutori che Unigum coinvolge nei corsi di formazione perché siamo convinti che questo modello debba estendersi al nostro tessuto imprenditoriale anche se costituito, per lo più, di piccole medie imprese. Inoltre questo tipo di impostazione aiuta la diffusione della cultura della sicurezza nell’intero tessuto aziendale e rende tutti partecipi delle scelte in un ambito strategico come quello della sicurezza sul lavoro”.
L’iniziativa speciale DPI Dealer Day si è conclusa con un confronto tra distributori italiani di dispositivi per la protezione individuale e i responsabili della sicurezza. Ambiente Lavoro si conferma quale luogo di riferimento per gli attori di un settore così strategico come la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.
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