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Costruzioni: i dati INAIL su infortuni e tecnopatie – Agg. Dati 2021

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INAIL riporta l’andamento infortunistico e tecnopatico del settore costruzioni all’interno del volume periodico: “Dati sull’ANDAMENTO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI” a cura della Consulenza statistico attuariale dell’Istituto.

L’edizione di Ottobre si concentra sul settore edile e in particolare, delle costruzioni. Rispetto al 2020, fortemente condizionato dalla pandemia, nel 2021 la crescita degli occupati (+7,7%) è stata accompagnata dall’incremento di incidenti (+17,7%) e patologie denunciate (+28,2%): ecco chi è più colpito, quali sono gli infortuni e le malattie professionali più frequenti .

DATI INAIL: i dati del fenomeno infortunistico per le costruzioni – sintesi

Il Volume INAIL indica:

  • una crescita degli occupati (7,7% nel settore costruzioni e del fenomeno infortunistico (+17,7% rispetto al 2020) con il riprendere delle attività post -covid 19 e dei finanziamenti nazionali del PNRR
  • l’alto rischio è legato ad attività che comportano uno sforzo fisico non indifferente, come il trasporto di carichi pesanti, il lavoro in posizioni scomode e la permanenza in piedi a lungo, eseguite in ambienti poco agevoli e talvolta in condizioni climatiche avverse come quelle determinate dalle alte temperature di questa estate, che hanno sottoposto i lavoratori a forte stress.
  • l’incidenza dei decessi nelle costruzioni è la voce più alta dell’Industria e servizi;
  • l’incidenza delle denunce di malattia professionale nel settore edile pone le costruzioni al secondo posto per numero di tecnopatie denunciate, precedute solo dal manifatturiero con poco più di 10mila casi.
  • nei Bandi ISI crescono le domande che puntano alla riduzione del rischio infortunistico attraverso la sostituzione delle macchine obsolete(oltre il 90% dei progetti presentati nel primo asse del bando Isi 2020, con un costo medio superiore ai 160mila euro).

Settore costruzioni: Infortuni e malattie professionali, i dati INAIL per il 2021

Le costruzioni, che danno lavoro a 1,3 milioni di addetti e contribuiscono al 9,6% del Pil nazionale Secondo le rilevazioni INAIL nel 2021 gli investimenti nelle costruzioni sono aumentati del 22,3%, grazie al riavvio delle attività dopo le restrizioni da Covid-19 e, in parte, alle iniziative introdotte dallo Stato per favorire la ripresa del settore e di tutto l’indotto, con incentivi per interventi di efficientamento energetico, consolidamento statico e riduzione del rischio sismico degli edifici.
INAIL segnala una crescita del 7,7% degli occupati, accompagnata da un incremento altrettanto significativo degli infortuni denunciati in edilizia.

  1. Quanti sono gli infortuni nel settore costruzioni per il 2021?

    INAIL riporta che nel 2021 gli infortuni in edilizia sono stati 38.541, in aumento del 17,7% rispetto al 2020. I numeri dell’anno scorso restano comunque al di sotto di quelli registrati nel biennio 2018-2019 e si posizionano sugli stessi livelli del 2017.

  2. Denunce di Infortuni nelle costruzioni: età e genere dei lavoratori esposti?

    Oltre la metà dei casi mortali nella fascia 50-64 anni. Gli infortuni interessano quasi esclusivamente gli uomini (97,4%), che rappresentano la stragrande maggioranza della forza lavoro delle costruzioni.
    Il 62,8% delle denunce riguarda lavoratori al di sotto dei 50 anni, con la classe 35-49 anni al primo posto.
    Nel quinquennio si osserva un aumento degli infortuni nelle fasce di età più elevate: gli ultra 49enni passano infatti dal 33,5% del 2017 al 37,2% del 2021.
    Oltre la metà dei casi (56,2%) interessa infatti i lavoratori tra i 50 e i 64 anni e anche la quota degli ultra 64enni non è trascurabile e pari al triplo di quella delle denunce.

  3. Quanti sono i casi mortali nelle costruzioni?

    Con 196 casi mortali, in calo del 3%  rispetto al 2020, le costruzioni si collocano al secondo posto in valore assoluto dopo il manifatturiero. L’incidenza dei decessi sul totale degli infortuni denunciati nel settore è la più elevata tra tutti i comparti dell’Industria e servizi, a ulteriore conferma della pericolosità delle attività svolte nei cantieri.

  4. Costruzioni ed infortuni: sul lavoro o in itinere?

    INAIL segnala che nel 2021 scendono solo i casi mortali avvenuti in occasione di lavoro, mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro, sono stati il 40% in più rispetto all’anno precedente. 

  5. Indennizzi per infortuni nei cantieri: quali tipologie sono indennizzate?

    Quasi un quarto dei casi indennizzati riguarda la mano.
    La quota di postumi di grado compreso tra 1 e 100, infatti, nel quinquennio 2017-2021 è mediamente del 27% contro il 17%, mentre i soli indennizzi in morte hanno un’incidenza doppia (0,4% rispetto allo 0,2%).
    La mano, che è la parte del corpo più esposta, risulta anche la più vulnerabile, pari a quasi un quarto (23,1%) dei casi indennizzati.
    Combinando sede e natura della lesione si osserva che nella metà degli eventi si tratta di ferite e in poco meno di un caso su cinque di fratture. Seguono la colonna vertebrale (8,9%), più frequentemente soggetta a lussazioni (49,5%), e la caviglia (8,2%), lussata (43,0%) o fratturata (39,0%).

  6. Malattie professionali nelle costruzioni: i dati 2022

    Si è passati, infatti, dai 6.914 casi del 2020 agli 8.864 del 2021, con un incremento del 28,2%, più elevato rispetto a quello dell’intera gestione assicurativa Industria e servizi (+23,3%).
    In tre casi su quattro (75,4%) le patologie lavoro-correlate che colpiscono gli edili sono quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (6.579 casi), seguite da quelle del sistema nervoso (916) e dell’orecchio (912), entrambe con poco più del 10% delle malattie denunciate nel settore, dalle patologie del sistema respiratorio (163) e dai tumori (82).

  7. Bando ISI: quali interventi nelle costruzioni?

    INAIL indica che le aziende partecipanti ai bandi ISI le domande presentate dalle imprese del settore costruzioni si concentrano principalmente:

    nel primo asse dedicato ai progetti di investimento, nel cui ambito rappresentano in media il 40% di quelle collocatesi in posizione utile per l’ammissibilità al finanziamento;
    il secondo asse più ambito dal settore è quello dedicato alla riduzione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi, con un’incidenza delle domande mediamente pari a oltre il 20% del totale utile per l’ammissibilità al finanziamento.

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