I dati del Settore
Rispetto a tutti gli impiegati, poco più della metà viene impiegata nei trasporti ferroviari e su gomma, poco meno di un terzo in attività di magazzinaggio e supporto, circa un decimo nelle attività di spedizione, il 3% nei trasporti marittimi e il 2% in quelli aerei. Ma il personale risulta in calo tra il 2007 e il 2014,del 4,4%, con una riduzione delle ore lavorate pari al 7,3%, senza contare l’invecchiamento che corre ad un ritmo maggiore rispetto alla popolazione lavorativa generale, con l’eccezione del comparto del trasporto aereo.
Spiega INAIL a proposito, che nei comparti del trasporto terrestre, marittimo e aereo, è proprio la fascia di età compresa tra i 50 e i 65 anni quella che ha fatto registrare la quota maggiore di denunce (33% contro il 27% dell’intera industria e servizi). Oltre il 93% interessa il sesso maschile, presenza predominante tra la manodopera, mentre gli infortuni dei lavoratori stranieri sono più del 14% del totale. Il maggior numero di infortuni è concentrato al Nord, con oltre il 55% dei casi, mentre Centro e Mezzogiorno presentano un 22% circa ciascuno. L’89% degli episodi denunciati nel 2014 si è verificato in occasione di lavoro (il 16% con l’utilizzo del mezzo di trasporto) e il restante 11% in itinere (il 24% con mezzo di trasporto).
Autotrasportatori, fattori di rischio e OT24
Quanto ai fattori di rischio, INAIL sottolinea quei fattori che concorrono a determinare pericoli e rischi: sono numerosi e comprendono la movimentazione manuale con ripetitività e monotonia, le condizioni climatiche, l’esposizione a rumori e vibrazioni, e orari di lavoro lunghi e irregolari, con conseguente manifestazione di stanchezza, come nel caso degli autotrasportatori.
Per costoro i rischi citati nella ricerca INAIL riferiscono alla guida su lunghi percorsi e quella notturna che amplificano lo stress lavoro-correlato e possono avere delle ricadute negative sull’apparato osteoarticolare.
Si cita anche il rischio che si sviluppa nelle fasi di carico/scarico merci, aggancio/sgancio di semirimorchi o rimorchi e la manutenzione degli automezzi.
“Nella valutazione dei rischi occorre tener conto delle modalità lavorative, del tipo di automezzo e di attrezzature utilizzate” spiega INAIL. “Si dovranno pertanto, considerare i possibili danni a carico sia dei dipendenti dell’azienda sia di terzi, causati da incidenti stradali, perdita di carico, esplosione, incendio, intossicazione e dovuti ad alcune merci trasportate”.
Infine, ricorda INAIL “Attraverso il modello OT24 sono previste riduzioni sui premi versati per la realizzazione di interventi mirati, laddove non vi sia l’obbligo alla prevenzione del rischio stradale, come l’installazione di cronotachigrafi digitali e di scatole nere registratori di eventi”.
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