Caso Concordia: violate le procedure e norme di prevenzione

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INAIL riporta il commento dell’avvocato Giuseppe Quartararo, che ha rappresentato l’Inail nel processo per il naufragio del 13 gennaio 2012, Francesco Schettino, condannato a 16 anni di reclusione. Per l’avvocato, non è l’unico responsabile del disastro: “Confidiamo nelle motivazioni perché si faccia chiarezza su quanto è realmente accaduto quella sera”

“Una condanna a 16 anni, a fronte di una veemente richiesta dalla procura di Grosseto, è una conferma che le violazioni delle procedure e delle norme di prevenzione degli infortuni sono state il frutto di una catena di gravissimi errori, in cui Schettino è solo uno di coloro che rivestivano una posizione di garanzia, anche se molto rilevante”. Lo ha detto l’avvocato Giuseppe Quartararo, che ha rappresentato l’Inail nel processo per il naufragio della Costa Concordia avvenuto all’Isola del Giglio il 13 gennaio di tre anni fa.
Mercoledì scorso il tribunale di Grosseto ha giudicato l’ex comandante della Concordia colpevole di tutti i reati che gli erano contestati: omicidio plurimo colposo e lesioni colpose per i 32 morti e i 157 feriti del disastro (10 anni), naufragio colposo (cinque anni) e abbandono della nave (un anno di condanna compreso l’abbandono di incapaci). In tutto 16 anni di reclusione – cui si somma un mese di arresto per aver dato informazioni non corrette alla capitaneria di porto – dieci in meno rispetto ai 26 anni e tre mesi chiesti dall’accusa.

Dopo quasi otto ore di camera di consiglio, i giudici hanno anche stabilito che Francesco Schettino e la Costa, responsabile civile in solido con l’ex comandante, dovranno risarcire complessivamente 12,3 milioni di euro a naufraghi ed equipaggio della nave, oltre ad alcuni enti e associazioni che si sono costituiti parte civile nel processo. Dal dispositivo della sentenza letta dal presidente del collegio giudicante, Giovanni Puliatti, emerge che i passeggeri e l’equipaggio dovranno essere risarciti con quattro milioni di provvisionali e quasi 2,8 milioni di danni definitivi. Sarà risarcita anche l’unica vittima dei 32 deceduti sulla nave per cui qualcuno si è costituito nel processo: una cittadina tedesca senza eredi che è stata rappresentata dal suo governo. I parenti delle altre vittime, infatti, avevano già trattato i risarcimenti fuori dal procedimento.

Agli enti – tra cui figurano la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, il Comune di Isola del Giglio, i Ministeri dell’Ambiente, dell’Interno, delle Infrastrutture e della Difesa, il Dipartimento della Protezione Civile, la Presidenza del Consiglio e l’Inail – Schettino e la Costa dovranno invece versare cinque milioni e 510mila euro. All’Istituto, in particolare, il tribunale di Grosseto ha riconosciuto un risarcimento di 360mila euro da liquidarsi a titolo provvisionale. “Confidiamo molto nelle future motivazioni della sentenza – ha spiegato l’avvocato Quartararo – auspicando che il collegio, come la parte civile Inail ha più volte richiesto, faccia davvero chiarezza su quanto realmente quella sera doveva essere fatto e non è stato fatto, non solo da Schettino”.

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Redazione InSic

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