Si tratta di uno strumento di carattere divulgativo e generale, frutto di uno studio di settore condotto dalla Contarp dell’Inail, che fa parte di un progetto di ricerca più ampio svolta sugli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro nel settore della gestione dei rifiuti.
L’opuscolo descrive le Attività di demolizione ed i rischi incendio ed esplosione connessi con il ciclo produttivo degli impianti (parte 1) Seguono considerazioni circa la valutazione, compensazione e gestione del rischio antincendio, indicando anche misure di prevenzione e protezione e criteri di gestione e monitoraggio dell’impianto, anche per la imprese esterne all’Attività.
Le attività interessate
L’opuscolo è dunque principalmente rivolto a quanti, a vario titolo, sono coinvolti in tali attività, in particolare ai Datori di Lavoro che si trovano a dover conoscere e applicare la Regola Tecnica specifica per questa tipologia di impianti (d.m. 1 luglio 2014), classificati a rischio medio ed elevato dal d.m. 151/2011.
Inoltre, riguarda da vicino gli impianti esistenti, oggetto di una parte della disciplina tecnica i cui gestori, per la maggior parte di PMI, devono fronteggiare molteplici difficoltà per assolvere agli obblighi di legge.
Le attività di demolizioni di veicoli e simili con relativi depositi che occupano una superficie superiore a 3.000 m2 sono soggette alle visite e ai controlli secondo il Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi (d.p.r. 1 agosto 2011, n. 151).
Se le aree hanno un’estensione maggiore di 3000 m2 e fino a 5.000 m2, l’attività rientra nella Categoria B; se superiore a 5.000 m2, l’attività rientra nella Categoria C.
Il rischio incendio ed esplosioni
INAIL ricorda che tra i molteplici rischi connessi al complesso ciclo produttivo delle attività di demolizione dei Veicoli Fuori Uso (VFU), l’attenzione si è focalizzata sul rischio incendio ed esplosioni.
Il rischio incendio, in questi contesti, riguarda il centro di raccolta veicoli a motore fuori uso ossia un’area recintata e/o delimitata all’interno della quale si svolge l’attività di demolizione veicoli e ogni altra operazione correlata. Le aziende che gestiscono impianti esistenti devono adempiere alla legislazione vigente in materia ambientale (d.lgs. 209/03) e a quella in materia di sicurezza antincendio (d.m. 1/7/2014) che disciplinano le attività del processo.
In questa tipologia di impianti, i pericoli principali derivano dall’attività di messa in sicurezza dei veicoli, per la presenza, durante tale attività di sostanze infiammabili (carburanti sia liquidi che gassosi), sia in fase di estrazione dei liquidi dal veicolo, che all’interno delle auto ancora da bonificare. Altre sostanze di cui deve essere valutata l’infiammabilità e da destinare a uno stoccaggio non improvvisato, poiché potenzialmente in grado di causare un incendio, sono:
• liquidi dei freni;
• olio idraulico e lubrificante;
• liquidi di raffreddamento;
• batterie esauste;
• gas frigorigeni dagli impianti di condizionamento d’aria dei veicoli a motore.
Un’ulteriore fonte di pericolo è costituita dalla presenza di materiale combustibile nelle aree di stoccaggio. I materiali combustibili quantitativamente più rilevanti sono gli pneumatici e le materie plastiche i cui stoccaggi spesso superano i limiti stabiliti nel d.p.r. 1/08/11 n. 151 (rispettivamente di 10000 e 5000 kg), oltre i quali l’azienda rientra tra i siti con obbligo di Certificato Prevenzione Incendi (CPI).
Riferimenti bibliografici:
La sicurezza antincendio per gli operatori degli impianti di demolizione dei Veicoli Fuori Uso esistenti
Edizioni Inail – maggio 2016
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