Mercato gas integrato: accordo fra paesi dell’Europa centro-orientale e sud-orientale

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Firmato il 10 luglio a Dubrovnik un memorandum di intesa che prepara la strada per una più stretta integrazione dei mercati dell’energia dell’UE



Un mercato UE dell’energia ben collegato, in cui i flussi di energia possano scorrere liberamente attraverso le frontiere e in cui nessuno Stato membro rimanga isolato dalle reti energetiche dell’UE, è un prerequisito per la creazione di un’Unione dell’energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di clima. In tal modo sarà possibile assicurare energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili a tutti i cittadini e a tutte le imprese dell’UE. 15 paesi dell’UE e della Comunità dell’energia dell’Europa centro-orientale e sud-orientale hanno deciso di collaborare per accelerare la costruzione dei collegamenti infrastrutturali mancanti nel settore del gas e per affrontare le restanti questioni tecniche e regolamentari che minacciano la sicurezza dell’approvvigionamento e ostacolano lo sviluppo di un mercato dell’energia pienamente integrato e concorrenziale nella regione.

Il memorandum di intesa, che dà formalmente avvio all’iniziativa, è stato firmato il 10 luglio a Dubrovnik. Esso prepara la strada per una più stretta integrazione dei mercati dell’energia dell’UE e della Comunità dell’energia. La creazione di un quadro normativo e di mercato stabile contribuirà a migliorare il clima per gli investimenti nei paesi e nei territori partecipanti dell’UE e della Comunità dell’energia.

Il lavoro congiunto nell’ambito dell’iniziativa della Commissione europea sull’interconnessione del gas in Europa centrale e sud-orientale (CESEC) sarà incentrato non solo sulla costruzione di nuovi gasdotti, ma anche sull’uso ottimale delle infrastrutture esistenti, ad esempio consentendo il flusso inverso. Una serie di progetti infrastrutturali (quali il gasdotto transadriatico, il terminale GNL in Croazia e il sistema di evacuazione, il rafforzamento del sistema in Bulgaria e Romania, l’interconnettore tra la Grecia e la Bulgaria e tra la Serbia e la Bulgaria) sono indicati come priorità assolute nel piano di azione allegato al memorandum (vedasi l’elenco completo dei progetti). Essi contribuiranno a diversificare le fonti di approvvigionamento. Alla fine ciascuno Stato membro della regione dovrà avere accesso ad almeno tre fonti di gas diverse. Questi progetti prioritari saranno attentamente monitorati per assicurarne la realizzazione tempestiva ed efficiente sotto il profilo delle risorse. È anche importante che nella regione siano pienamente attuate le norme dell’UE miranti a promuovere pari condizioni di concorrenza tra tutti gli operatori di mercato.
Di norma, i progetti infrastrutturali dovrebbero essere finanziati dagli operatori di mercato, ma, se necessario per assicurarne il tempestivo completamento, i paesi CESEC potranno prendere in considerazione la partecipazione della Banca europea per gli investimenti (BEI) e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). I promotori dei progetti sono inoltre incoraggiati, in particolare, a sfruttare le possibilità offerte dal nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS).

Il memorandum di intesa e il relativo piano di azione sono stati firmati dal Vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefcovic, dal Commissario europeo Miguel Arias Cañete e dai ministri dell’energia e rispettivi rappresentanti di Austria, Bulgaria, Croazia, Grecia, Ungheria, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Serbia e Ucraina (Bosnia-Erzegovina e Moldova firmeranno in una fase successiva).La firma è avvenuta in sede di gruppo ad alto livello della CESEC, istituito nel febbraio 2015 per promuovere la diversificazione e l’integrazione dei mercati del gas naturale nella regione.
Per ulteriori informazioni sulla prima riunione a Sofia del gruppo ad alto livello sull’interconnessione del gas nell’Europa centrale e sud-orientale (CESEC), vedasi la dichiarazione del 9 febbraio 2015.

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Redazione InSic

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