Commissione UE, Direttiva Cancerogeni: 5 nuove sostanze da introdurre

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Dopo l’annuncio della revisione del Regolamento REACH al fine di migliorare la qualità dei fascicoli di registrazione e semplificare il processo di autorizzazione, la Commissione europea torna sulle sostanze pericolose, in particolare quelle cancerogene con una nuova proposta per migliorare la protezione dei lavoratori dalle malattie oncologiche e da altre patologie di origine professionale.
La proposta riguarda la limitazione dell’esposizione dei lavoratori a cinque nuove sostanze e l’introduzione nella direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni, di nuovi valori limite di esposizione per le suddette sostanze. Di seguito una parte del comunicato della Commissione.

5 nuove sostanze cancerogene
In aggiunta alle 21 sostanze di cui è già stata decisa o proposta la limitazione dall’inizio del suo mandato, la Commissione europea propone di limitare l’esposizione dei lavoratori ad altre cinque sostanze cancerogene. Secondo stime, la proposta odierna migliorerebbe le condizioni di lavoro di più di 1 milione di lavoratori nell’UE e preverrebbe più di 22 000 casi di malattie professionali.
La Commissione propone di inserire nella direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni nuovi valori limite di esposizione per cinque sostanze chimiche. Detti valori limite fissano la concentrazione massima nell’aria di una sostanza chimica cancerogena sul luogo di lavoro. Sono state selezionate le seguenti cinque sostanze cancerogene di grande rilevanza per la protezione dei lavoratori:
il cadmio e i suoi composti inorganici;
il berillio e i suoi composti inorganici;
l’acido arsenico e i suoi sali come pure i composti inorganici di arsenico;
la formaldeide;
il 4,4′-metilene-bis(2-cloroanilina) (MOCA).

L’introduzione di valori limite
Le prime tre sostanze sono frequentemente utilizzate in settori quali la produzione e la raffinazione del cadmio, la produzione di batterie al nichel-cadmio, la galvanoplastica meccanica, la fusione dello zinco e del rame, le fonderie, la produzione del vetro, le attività di laboratorio, l’elettronica, la chimica, le costruzioni, la sanità, l’industria della plastica e il riciclaggio.
L’imposizione di misure efficaci per impedire l’esposizione elevata alle cinque sostanze e ai gruppi di sostanze indicati avrà ripercussioni positive molto più significative della sola prevenzione oncologica: l’introduzione di tali valori limite ridurrà non solo i tumori di origine professionale, ma anche l’incidenza di altre importanti patologie dovute a sostanze cancerogene e mutagene. Per esempio, oltre al tumore polmonare l’esposizione al berillio causa anche la berilliosi, una malattia cronica incurabile.
La proposta si basa su dati scientifici e fa seguito ad ampie discussioni con i portatori di interessi, in particolare rappresentanti dei datori di lavoro, dei lavoratori e degli Stati membri.

Cancro e malattie professionali: i dati della Commissione
I dati indicano che il cancro costituisce la maggiore causa di mortalità professionale: ogni anno il 52% delle morti legate a un’attività professionale è provocato dal cancro, rispetto al 24% dovuto a malattie del sistema circolatorio e al 2% dovuto a lesioni. L’esposizione a determinati agenti chimici sul luogo di lavoro può causare il cancro. Per quanto i tumori costituiscano una categoria complessa e alcuni fattori eziologici siano difficili da individuare, è evidente che le patologie oncologiche causate dall’esposizione a sostanze chimiche sul luogo di lavoro possono essere prevenute riducendo o eliminando l’esposizione.
Nell’intento di proteggere i lavoratori da tali rischi l’UE ha adottato nel 2004 la direttiva 2004/37/CE sugli agenti cancerogeni e mutageni, che stabilisce le misure da mettere in atto per eliminare o ridurre l’esposizione a tali agenti e dunque per contribuire a prevenire i casi di tumore professionale e le malattie correlate.

La Direttiva Cancerogeni e la sua evoluzione
Al fine di garantire che i meccanismi di protezione dei lavoratori stabiliti dalla direttiva abbiano la massima efficacia e che in tutti gli Stati membri siano in vigore misure preventive aggiornate è necessario che la direttiva sia riveduta a intervalli regolari. Per tale motivo la Commissione ha appoggiato il processo di aggiornamento continuo della direttiva in modo da assicurarne la corrispondenza ai nuovi sviluppi della scienza e della tecnica, tenendo in considerazione i pareri delle parti sociali e degli Stati membri.
La Commissione ha proposto in precedenza, nel maggio 2016 e nel gennaio 2017, due modifiche legislative della direttiva, che hanno individuato i valori limite relativi a 21 sostanze cancerogene. La prima modifica è stata adottata dai colegislatori alla fine del 2017, diventando la direttiva (UE) 2017/2398 (vedi il nostro aggiornamento). La seconda proposta di modifica è ora al vaglio dei legislatori. Nell’UE sono circa 21 milioni i lavoratori esposti ad almeno uno degli agenti chimici disciplinati da una delle tre modifiche legislative proposte.

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Redazione InSic

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