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Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale: boom per i consumi da Rinnovabili

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Nel 2021 domanda primaria di energia è stata pari a 153.024 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep), con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente: lo riporta la Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale redatta dal gruppo di lavoro della Direzione Generale Infrastrutture e Sicurezza del Ministero della Transizione Ecologica, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali.

Vediamo alcuni dei dati più significativi di questa fotografia del settore energetico italiano.

Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale: cosa contiene?

La Relazione sulla Situazione Energetica Nazionale al 2021 contiene monografie di approfondimento dedicate ai seguenti argomenti:

  • Le scorte petrolifere di sicurezza
  • Semplificare per accelerare la transizione energetica: il ruolo delle autorizzazioni negli investimenti in rinnovabili
  • Evoluzione del mercato e delle infrastrutture del gas naturale in Italia
  • L’offerta di energia: disponibilità energetica per fonte e dipendenza energetica dalle importazioni
  • Le imprese “energivore a forte consumo elettrico” in Italia
  • Le materie prime critiche per la transizione energetica

Approvvigionamento energetico 2021

L’approvvigionamento energetico del Paese è costituito

  • per il 40,9% dal gas naturale,
  • per il 32,9% dal petrolio
  • per il 19,5% dalle fonti energetiche rinnovabili (FER).

La Relazione Energetica Nazionale al 2021 del Ministero della transizione energetica registra dunque un anno record per i consumi di energia da fonti rinnovabili nonostante il perdurare della pandemia, gli effetti sui tempi di commissioning degli impianti e i prezzi delle commodities e dei trasporti a livelli record.

Stessa cosa per il settore elettrico che ha registrato un nuovo incremento della capacità installata, mentre nei trasporti la domanda di biocarburanti si è avvicinata ai livelli pre-pandemia nonostante l’aumento dei prezzi.

Impieghi finali di energia

Gli impieghi finali di energia aumentano dell’11,4%; in particolare i trasporti segnano un aumento del 22,1%, l’industria del 6,7% e altri settori 7,4%.

Fonti rinnovabili: diversificazione

L’incidenza delle FER sui consumi finali lordi è stimata intorno al 19%: secondo la Relazione Relazione Energetica Nazionale al 2021 hanno trovato ampia diffusione in Italia, sia per la produzione di energia elettrica, sia per la produzione di calore, sia in forma di biocarburanti

Idroelettrico in calo

La Relazione riporta un calo significativo della fonte idroelettrica (-5,9% rispetto al 2020, principalmente a causa della diminuzione delle precipitazioni), che ha comunque contribuito alla produzione totale per il 15,7%.

Eolico e fotovoltaico in aumento

A crescere invece, sono la fonte eolica (+10,8%); e la fonte fotovoltaica che insieme hanno raggiunto la copertura del 16,1% della produzione lorda.

Diffusione degli impianti

La Relazione sulla Situazione Energetica Nazionale riporta per il 2021 un totale degli impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili incentivati che ha raggiunto il milione di unità, per una potenza di circa 38 GW e un’energia rinnovabile incentivata di 65 TWh.

Nel 2021, le ricadute occupazionali legate alla costruzione e installazione degli impianti da FER si  sono attestate intorno alle 14.000 Unità di Lavoro (ULA) per le FER elettriche e alle 29.300 ULA per le FER termiche.

Manutenzione impianti

L’occupazione legata alla gestione e manutenzione degli impianti esistenti è dell’ordine delle 34.000 ULA per il settore elettrico e delle 28.000 ULA per il settore termico.

Efficienza energetica: i dati della Relazione Energetica nazionale 2021

Per quanto riguarda l’efficienza energetica, i risparmi energetici conseguiti nel precedente ciclo di  obiettivi 2014-2020 sono stati pari a un risparmio cumulato di 23.241 ktep, pari al 91% dell’obbligo stabilito  dall’art. 7 della Direttiva Efficienza Energetica.

In vista delle rinnovate tabelle di marcia verso l’appuntamento intermedio UE del 2030, per favorire la neutralità climatica del 2050, l’Italia sta provvedendo ad una riformulazione delle proprie strategie e dei propri obiettivi sul risparmio energetico, adattando le proprie potenzialità ai profili del mutato scenario.

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