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Materiali da riporto: online le Linee guida SNPA e l’Analisi del Rischio

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Sul sito del Servizio Nazionale di Prevenzione Ambientale (SNPA) sono disponibili le Linee guida per la gestione dei materiali di riporto e un Documento, già passato in consultazione pubblica sulle “Indicazioni per la l’applicazione dell’analisi del rischio” alle matrici materiali di riporto. Quest’ultimo documento costituirà un’Appendice alle Linee Guida. I due documenti rispondono all’evoluzione della normativa ambientale di riferimento per le matrici da riporto.

Vediamo di seguito il contenuto dei due Documenti e l’analisi della normativa di riferimento. Sull’argomento suggeriamo l’articolo di approfondimento di S.Casarubia sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoro n.3/2023.

Le Linee guida 2023 di SNPA per i materiali da riporto

Le Linee Guida propongono un percorso metodologico per l’identificazione e la gestione dei materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs. 152/06 alla luce delle recenti modifiche normative introdotte dal DL 77/2023 convertito con legge 108 del 29/07/2021 che ha richiesto un approfondimento tecnico che definisse una procedura univoca condivisa e omogenea su tutto il territorio nazionale per l’identificazione e la gestione dei materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica anche in riferimento al ruolo ed alle modalità applicative della procedura di Analisi di rischio sito-specifica.

La procedura di valutazione della matrice MdR, costituita da una commistione tra terreno e materiale antropico, passa per

  • l’identificazione della matrice ai sensi del co.1 art. 3 del D.L. 2/2012, o alternativamente come “suolo/sottosuolo” o come “rifiuto,
  • il campionamento e la caratterizzazione secondo i criteri dell’Allegato 2, Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs. 152/06, ai fini del confronto con le CSC (Tabella 1 Allegato 5), nonché tramite test di cessione ai sensi dell’art. 3, co. 2 del D.L. 2/2012.
  • una fase valutativa dei risultati sia in termini del confronto con le CSC (Tabella 1 Allegato 5), sia della mobilità dei contaminanti presenti nella matrice materiale di riporto, con particolare riferimento al bersaglio costituito dalla falda e, più in generale, alle matrici ambientali presenti nel sito e limitrofe al corpo dei MdR

Tale valutazione, si sottolinea, è operata con criteri diversi rispetto alla gestione delle terre e rocce da scavo, (che rispondono al D.P.R.120/2017).

Matrici da riporto e Analisi del Rischio: documento in consultazione pubblica

Il Documento è stato in consultazione pubblica fino all’11 agosto: costituirà una futura Appendice alle Linee guida si è reso necessario, spiega il SNPA per definire una procedura nazionale uniforme da applicare nell’immediato per l’analisi di rischio sito-specifica relativa ai materiali di riporto nell’ambito esclusivo dei procedimenti di bonifica di siti contaminati

Le osservazioni ricevute saranno prese in esame per l’eventuale miglioramento degli aspetti tecnici ma non costituiranno alcun titolo, condizione o vincolo rispetto ad eventuali successive decisioni del Snpa in relazione alla stesura definitiva dell’Appendice alle “Linee Guida per la gestione dei materiali di riporto (MdR) nei siti oggetto di procedimento di bonifica”.

Per partecipare alla consultazione occorre indicare attraverso un apposito template, le proprie osservazioni all’indirizzo: mdr_bonifica@isprambiente.it.

Materiali da riporto – cosa sono, la normativa

In questa sezione ricostruiamo la normativa di riferimento al 2023 per i materiali da riporto, alla luce delle indicazioni SNPA nelle due Linee Guida.

Materiali da riporto: definizione

In base all’art. 3, co. 1 del D.L. 2/2012: la matrice “materiali da riporto” è una “miscela eterogenea di materiale di origine antropica, quali residui e scarti di produzione e di consumo, e di terreno, che compone un orizzonte stratigrafico specifico rispetto alle caratteristiche geologiche e stratigrafiche naturali del terreno in un determinato sito, e utilizzate per la realizzazione di riempimenti, di rilevati e di reinterri”.

Nella Linea Guida 2023, SNPA specifica che possano essere identificati a priori come materiali di riporto, i materiali derivanti da operazioni di recupero autorizzate ai sensi del D.M. 5 febbraio 1998 o da impianti di recupero autorizzati ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/06, nonché ai sensi di altre norme, a prescindere dalla data di messa in posto e dallo stato di abbancamento, purché sia dimostrabile che l’utilizzo sia stato regolarmente effettuato nel rispetto delle prescrizioni normative e autorizzative o che comunque lo stesso non sia avvenuto in contrasto con le norme vigenti all’epoca dell’abbancamento.

Materiali da riporto: la normativa di riferimento

La valutazione della matrice materiale di riporto riguarda ii procedimenti di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs 152/06, art.185; ulteriori riferimenti sono contenuti nella Parte IV – Titolo V Allegato 2- CRITERI GENERALI PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI SITI CONTAMINATI.

  • DECRETO-LEGGE 25 gennaio 2012, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 marzo 2012, n. 27 ha disposto con  l’art.  3,  comma  1  che “Ferma restando la  disciplina  in  materia  di  bonifica  dei  suoli contaminati, i riferimenti al  “suolo”  contenuti  all’articolo  185, commi 1, lettere b) e c), e 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, si interpretano come riferiti anche alle matrici materiali di riporto di cui all’allegato 2 alla  parte  IV  del  medesimo  decreto legislativo”.
  • Il decreto-legge 31/5/2021, n. 77 convertito con la legge 108 del 29/07/2021 ha modificato la disciplina nei siti oggetto di bonifica e la gestione delle matrici “materiali di riporto” (MdR), nell’ART. 37 (Misure di semplificazione per la riconversione dei siti industriali) che modifica l’art. 242 del Codice Ambiente inserendo il comma 7-bis e all’art. 248 il comma 2-bis.

Materiali da riporto e gestione dei residui di costruzione e demolizione

Casarrubia_2022

La rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro ha approfondito la normativa di terre e rocce da scavo e dei materiali da riporto nell’articolo:

Guida operativa per la gestione dei residui di costruzione e demolizione: rifiuti, sottoprodotti, adempimenti, responsabilità” a cura di S. Cassarubia (avvocato)

L’articolo fornisce alcuni chiarimenti circa la gestione dei residui derivanti dalle attività di costruzione e demolizione e fornisce un quadro della normativa esistente.

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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
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Antonio Mazzuca

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