Direttiva Case verdi

In Gazzetta UE la DIRETTIVA CASE VERDI: cosa prevede la Direttiva EPBD per la prestazione energetica in edilizia

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In Gazzetta europea la “Direttiva (UE) 2024/1275 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 aprile 2024, sulla prestazione energetica nell’edilizia“, nota come Direttiva Energy energy performance of buildings Directive (EPDB) in Italia ribattezzata Direttiva “Case verdi”.

  • Vediamo di seguito i contenuti e gli obiettivi della Direttiva Case Verdi ed in fondo gli altri approfondimenti sull’argomento.

Direttiva Case Verdi: dal Green Deal europeo al piano REPowerEU

La Direttiva EPBD o Direttiva “Case Verdi” rappresenta una delle direttive centrali del Green Deal europeo: rappresenta una delle direttive centrali del Green Deal europeo.

Ha l’obiettivo di rivendicare l’indipendenza energetica dell’Europa, in linea con il piano REPowerEU, riducendo l’uso di combustibili fossili importati fino al loro abbandono e di raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica e triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030, come concordato con i partner globali in occasione della COP28. L’adozione della Direttiva EPBD contribuirà all’entrata in vigore della legislazione “Pronti per il 55%” e contribuirà a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030.

Edifici civili: quanta energia producono e quanto inquinano?

Secondo la Commissione europea, gli edifici sono responsabili di circa

  • il 40 % del consumo energetico dell’UE, di oltre la metà del consumo di gas dell’UE (principalmente attraverso il riscaldamento, il raffreddamento e l’acqua calda per uso domestico) e
  • il 35 % delle emissioni di gas a effetto serra legate all’energia.

Attualmente circa il 35 % degli edifici dell’UE ha più di 50 anni e quasi il 75 % del parco immobiliare è inefficiente sotto il profilo energetico. Allo stesso tempo, il tasso medio annuo di ristrutturazione energetica è solo del 1 % circa.

Direttiva EPDB: obiettivi

La Direttiva definisce il quadro che consente agli Stati membri di ridurre le emissioni e il consumo energetico negli edifici in tutta l’UE, dalle abitazioni e dai luoghi di lavoro alle scuole, agli ospedali e ad altri edifici pubblici. Ciò contribuirà a migliorare la salute e la qualità della vita delle persone.
La direttiva riveduta fissa obiettivi ambiziosi per ridurre il consumo energetico complessivo degli edifici in tutta l’UE, tenendo conto delle specificità nazionali. Lascia nelle mani degli Stati membri quali edifici indirizzare e quali misure adottare. Stimolerà la domanda di tecnologie pulite prodotte in Europa e creerà posti di lavoro, investimenti e crescita.

Obblighi per gli Stati nella Direttiva Case Verdi

Ciascuno Stato membro dovrà

  • ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali
    • del 16 % entro il 2030
    • e del 20-22 % entro il 2035.
  • far ristrutturare almeno
    • il 16 % degli edifici gli edifici non residenziali con le prestazioni peggiori entro il 2030
    • e il 26 % entro il 2033.
  • Sviluppare una migliore pianificazione delle ristrutturazioni con adeguato sostegno tecnico e finanziario: si introduce un sistema di “passaporti di ristrutturazione” in tutta l’UE che aiuterà i proprietari a pianificare gli interventi di questo tipo (per fasi).
  •  individuare delle esenzioni per alcune categorie di edifici residenziali e non residenziali, compresi gli edifici storici o le case di villeggiatura.
  • Individuare misure di finanziamento che dovranno accompagnare le ristrutturazioni ed essere mirate in particolare ai clienti vulnerabili e agli edifici con le prestazioni peggiori, in cui vive una quota maggiore di famiglie in condizioni di povertà energetica
  • Istituire sportelli unici per la consulenza sulla ristrutturazione degli edifici e disposizioni sui finanziamenti pubblici e privati renderanno la ristrutturazione più accessibile e fattibile.

Nuove costruzioni a emissioni zero

In base alla Direttiva, tutti gli edifici residenziali e non residenziali di nuova costruzione devono avere zero emissioni in loco da combustibili fossili,

  • dal 1º gennaio 2028 per gli edifici di proprietà pubblica;
  •  dal 1º gennaio 2030 per tutti gli altri edifici di nuova costruzione, con la possibilità di deroghe specifiche.

Caldaie e lotta ai combustibili fossili

La direttiva rafforzata contiene nuove disposizioni per eliminare progressivamente i combustibili fossili dal riscaldamento negli edifici e promuovere la diffusione di impianti solari, tenendo conto delle circostanze nazionali.

Pertanto dal 2025 le caldaie uniche a combustibili fossili non potranno più ricevere sostegno pubblico: non viene fissata una data limite per l’installazione di nuove caldaie a combustibili fossili, ma gli Stati membri potranno stabilire i requisiti per i generatori di calore sulla base delle emissioni di gas serra, del tipo di combustibile utilizzato o di una minima parte dell’energia rinnovabile usata per il riscaldamento.

Prestazione energetica in edilizia: cosa cambia per gli APE?

Gli attestati di prestazione energetica (APE), strumento essenziale per valutare le prestazioni dei nostri edifici saranno più chiari e affidabili: la Direttiva prevede un modello comune a tutti i 27 Stati membri dell’UE in cui figurano una serie di indicatori relativi all’energia e alle emissioni di gas serra, più altri indicatori facoltativi (ad esempio sui punti di ricarica o sulla presenza di controlli fissi per la qualità dell’aria interna). Ne trarranno vantaggio proprietari, acquirenti e locatari, istituti finanziari e autorità pubbliche.

Gli attestati riveduti utilizzeranno una scala comune da A a G, in cui la classe A corrisponde agli edifici a emissioni zero e la G a quelli con le prestazioni peggiori in ciascun paese. Gli edifici restanti sono distribuiti tra le altre classi a livello nazionale

Direttiva Case Verdi: i punti chiave

La Direttiva mira ad assicurare:

  • Nuovi edifici a emissioni zero dal 2030;
  • Misure per ridurre le bollette energetiche e contrastare i cambiamenti climatici;
  • Esenzione per edifici agricoli e storici.

Lo scopo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è di

  • ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030;
  • una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.
  • pervenire alla neutralità climatica entro il 2050;
  • Ristrutturare un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori;
  • Migliorare la diffusione delle informazioni sul rendimento energetico.

La Direttiva Case verdi richiede:

  • tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030;
  • i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028;
  • gli Stati membri assicurino la ristrutturazione
    • del 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e
    • del 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.
  • A partire dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili;
  • l’installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030;
  • incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore.
  • APE: gli attestati di prestazione energetica avranno un nuovo modello comune a tutti gli Stati UE

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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
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Antonio Mazzuca

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