Con il termine workaholism si definisce una condizione di dipendenza dall’attività lavorativa di tipo ossessivo. Inizialmente definito come “dipendenza dal lavoro, bisogno compulsivo e incontrollabile di lavorare incessantemente”, negli ultimi anni, il termine workaholism è diventato parte del linguaggio colloquiale.
Questo contenuto è tratto dall’articolo: “Workaholism: la tutela della salute del lavoratore dalla dipendenza patologica dal lavoro”, della Dott.ssa Ambra Pompei, Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma (rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro – gennaio/febbraio 2023).
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Workaholism: significato
Il workaholism come costrutto deriva originariamente, per analogia, dal termine alcolismo.
Da quando il termine workaholism è stato introdotto nella letteratura accademica, gli studiosi lo hanno variamente interpretato come un atteggiamento, un tratto, un’ossessione e/o una compulsione e come una dipendenza.
Recentemente ha acquisito peso però soprattutto la valutazione del workaholism come una vera e propria dipendenza comportamentale.
Pertanto, da questo punto di vista, il maniaco del lavoro può essere descritto come un soggetto eccessivamente preoccupato per il lavoro, guidato da una motivazione lavorativa incontrollabile, tanto da mettere così elevata energia e sforzi nel lavoro da compromettere le relazioni private, le attività del tempo libero e/o la salute.