La corretta installazione di impianti fotovoltaici secondo le indicazioni dei Vigili del fuoco al fine di prevenire la propagazione dell’incendio. In questo articolo vediamo come trattare il tetto con prodotti certificati secondo la norma EN 13501-5:2016. I vantaggi del prodotto impermeabilizzante liquido HYDROSTOP FILM BROOF t2 di VENBER
Nell'articolo
Impianti fotovoltaici: la normativa
La normativa sugli impianti fotovoltaici impone l’obbligo di prevenire la propagazione di incendi dal generatore fotovoltaico al fabbricato a cui è integrato. La legge valuta l’alto potenziale d’infiammabilità di molti materiali utilizzati nei tetti, come guaine bituminose, schiume di poliuretano nei pannelli sandwich, strutture in legno, pannelli isolanti in EPS o PU, ecc.
Installazione impianti fotovoltaici: la Guida VV.F.
Data l’intensiva installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni e l’esperienza accumulata in merito agli incendi verificatisi, i Vigili del Fuoco hanno redatto una guida per l’installazione degli impianti fotovoltaici, che è diventata un punto di riferimento nel settore.
I documenti di riferimento sono:
- Guida per l’installazione degli impianti fotovoltaici, Edizione 2012 (Protocollo n. 0001324 del 07/02/2012)
- Chiarimenti alla guida per l’installazione degli impianti fotovoltaici, Edizione 2012 (Protocollo n. 0006334 del 04/05/2012)
Secondo tali documenti, l’installazione di impianti fotovoltaici deve essere eseguita in modo da prevenire la propagazione di incendi dal generatore fotovoltaico all’edificio ospitante. Questa condizione è soddisfatta nei tetti di nuova realizzazione se l’impianto fotovoltaico è integrato nella struttura edilizia e installato su supporti e coperture classificati come incombustibili (reazione al fuoco Classe 0 o Euroclasse A1) – Caso 1 “Allegato B” della circolare n. 0006334 del 04/05/2012.
Nuovi impianti fotovoltaici su coperture esistenti
Per i nuovi impianti FV su coperture esistenti, le alternative sono quelle indicate nei Casi 2 e 3 dell’Allegato B della circolare n. 0006334 del 04/05/2012. Nel Caso 2, è considerato equivalente inserire uno strato di materiale con resistenza al fuoco minima EI 30 e incombustibile (Classe 0 o Euroclasse A1) tra i moduli fotovoltaici e il piano sottostante. Tuttavia, questa soluzione può essere difficile da realizzare e costosa.
I nuovi impianti FV su strutture esistenti non incombustibili ricadono nel Caso 3/a (“Allegato B” della circolare n. 0006334 del 04/05/2012), dove, dopo la valutazione del rischio di propagazione dell’incendio, sono accettati i tetti classificati Broof (t2, t3, t4).
Installazione impianti fotovoltaici: la norma EN 13501-5:2016
Per soddisfare questo requisito, il tetto deve essere trattato con prodotti certificati secondo la norma EN 13501-5:2016, essenziale per garantire che i tetti resistano agli incendi esterni, proteggendo le strutture e le persone. Questa norma viene utilizzata da architetti, ingegneri, costruttori e autorità di regolamentazione per assicurare che i materiali da costruzione soddisfino i requisiti di sicurezza antincendio.
In sintesi, la EN 13501-5:2016 è una norma chiave per la classificazione della resistenza al fuoco delle coperture, assicurando che i sistemi di copertura prevengano o limitino la propagazione del fuoco in caso di incendi esterni.
HYDROSTOP FILM BROOF t2 soddisfa i requisiti EN 13501-5:2016
Il prodotto impermeabilizzante liquido HYDROSTOP FILM BROOF t2 soddisfa i requisiti EN 13501-5:2016 ed è utilizzato per proteggere coperture esistenti, vecchie o nuove, come lamiera grecata (spesso su sottostrutture in legno), pannelli sandwich lamiera-poliuretano-lamiera, guaine bituminose, PVC, coppi, tegole, ecc.
Quali sono i vantaggi di HYDROSTOP FILM BROOF t2
- Versatilità d’uso Si adatta a tutti i supporti comunemente impiegati in edilizia (lamiera, membrana bituminosa, cemento, laterizio, ecc.).
- Applicazione a spruzzo Applicabile tramite spruzzo con pompa airless, permettendo di coprire fino a 2.500 mq al giorno con due persone.
- Riduzione dell’effetto isola di calore Di colore bianco riflettente, aiuta a diminuire l’effetto isola di calore e migliora l’efficienza dei pannelli fotovoltaici.
Il costo contenuto del prodotto, unitamente ai vantaggi sopra menzionati, rende HYDROSTOP FILM BROOF t2 il prodotto più sicuro e ampiamente utilizzato attualmente.
Pannelli fotovoltaici: le principali cause di incendio
- Difetti nelle scatole di giunzione posizionate sotto ogni pannello (*)
- Danni causati dalla grandine
- Difetti nelle saldature dei pannelli fotovoltaici
- Hot spot sulla falda del tetto
- Scarsa pulizia
- Cavi deteriorati o danneggiati
(*) Un arco elettrico in corrente continua, con il voltaggio utilizzato negli impianti fotovoltaici, può rimanere attivo per diversi minuti, perforando una lamiera zincata comune sui tetti, innescando così i materiali sottostanti. Tratto da: Relazione tecnica sugli incendi coinvolgenti impianti fotovoltaici del Corpo Nazionale Dei Vigili Del Fuoco, Nucleo Investigativo Antincendi Campanelle Roma.
Incendio causato da arco elettrico provocato dalla grandine
Le immagini (fotografate dall’interno) mostrano le gravi conseguenze scatenate dai moduli fotovoltaici danneggiati dalla grandine di luglio scorso in un’industria bresciana.
Il tetto coinvolto è costituito da un accoppiamento di lamiera e poliuretano all’intradosso. La grandine, sfondando i pannelli fotovoltaici (vedi foto sotto), ha provocato una serie di archi elettrici che in alcuni punti hanno fuso la lamiera e in altri hanno innescato dei focolai sul tetto.
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