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L’Accordo “Fire and Building Safety”
L’accordo “Fire and Building Safety” (disponibile in allegato), promosso da IndustriALL e UNI Global, prevede per i prossimi cinque anni l’adozione di misure – ispezioni, progetti di training e investimenti – per garantire anche la sicurezza degli edifici dove operano produttori bangladesi del settore, sia in termini di solidità strutturale sia in termini di sicurezza antincendio.L’accordo riguarda tutti i fornitori delle aziende firmatarie, distinte in tre gruppi in base al livello di coinvolgimento nel traffico di produzione dei firmatari. Questi ultimi designeranno i fornitori se rispetteranno alcune condizioni che riguardano l’aver superato specifiche ispezioni sui luoghi di lavoro, ed aver attuato interventi correttivi: in particolare, si richiede che vengano svolte:
-ispezioni di sicurezza, di bonifica e di formazione sulla sicurezza antincendio presso le strutture che rappresentano, nel aggregato, un valore non inferiore al 30% circa, del volume d’affari di ciascuna Impresa firmataria
-ispezioni e bonifica agli altri fornitori principali o di lunga durata legati ad ogni società firmataria Le fabbriche individuate al punto 1 e 2 devono rappresentare oltre il 65%, circa, della produzione di ciascun firmatario in Bangladesh
-verifiche iniziali limitate per identificare rischi elevati a strutture che ricevono ordini occasionali almeno una volta o che rappresentano meno del 10% della produzione dell’azienda firmataria in Bangladesh.
Il supporto del mondo sindacale interazionale
L’iniziativa è supportata dalle principali organizzazioni internazionali sindacali, fra le quali l’ILO che oltre a pubblicare il testo dell’Accordo (in allegato alla notizia) sottolinea l’impegno dell’Organizzazione internazionale per il Lavoro (ILO) a garantire l’effettiva attuazione dell’Intesa e il coordinamento con le organizzazioni nazionali. L’ILO peraltro sta anche lavorando attivamente per realizzare gli obiettivi concordati con il governo bengalese, l’industria internazionale dell’abbigliamento ed i sindacati del Bangladesh durante la recente missione ad alto livello svolta nel Paese.I firmatari dell’Accordo
L’obiettivo che si prefigge l’ILO e tutte alle aziende firmatarie, è quello di coinvolgere il maggior numero possibile di aziende del comparto, così da garantire un significativo e duraturo miglioramento del settore tessile in Bangladesh.
Finora H&M, Tesco e Zara si sono dette disponibili alla firma di un Accordo quinquennale per la sicurezza sul lavoro in Bangladesh: la disponibilità a firmare l’accordo scade infatti oggi 15 maggio 2013.
Finora i principali sottoscrittori sono europei: Rassegna.it cita la olandese C&A, la tedesca Tchibo, l’irlandese Primark, la catena di supermercati britannici Tesco, Hennes&Mauritz e Inditex, proprietario di Zara.Fra i firmatari italiani dell’Accordo anche Benetton. Ancora scarsa l’adesione delle imprese americane salvo che per ill gruppo PVh (proprietario di Calvin Klein e Tommy Hilfinger), mentre il più grande produttore tessile del mondo, Wal-Mart, non si è ancora espresso sull’accordo.
Per approfondire
In allegato vi proponiamo un video che ci fornisce alcuni dati sulla situazione dei lavoratori bangladesi e sugli interventi volti a migliorare la stabilità e la sicurezza delle fabbriche fornitrici di lavorati per i grandi marchi industriali multinazionali.Allegati
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