Lombardia: scale portatili in cantiere, il punto sulle nuove Linee guida

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La Regione Lombardia ha emanato le “Linee Guida per l’utilizzo di scale portatili nei cantieri temporanei e mobili” approvato con Decreto n.1819 del 5 marzo 2014.
Il provvedimento rientra nell’ambito del “Piano regionale 2014-2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” approvato con d.g.r. del 20 dicembre 2013 rispetto al quale la Direzione svolge funzioni di coordinamento, monitoraggio e verifica delle azioni in esso previste.

Abbiamo intervistato la Dott.ssa Nicoletta Cornaggia (Dirigente della Struttura Prevenzione Ambienti di Vita e di Lavoro) della D.G. Salute della regione Lombardia per spiegarci come si articolano le Linee guida e quali sono gli strumenti più importanti previsti ai fini della sicurezza nei cantieri lombardi. Inoltre abbiamo chiesto all’Ingegnere i prossimi progetti del Laboratorio di Approfondimento regionale “Costruzioni” e gli obiettivi che la Regione Lombardia si prefigge in materia di salute e sicurezza sul lavoro attraverso il “Piano regionale 2014-2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Antonio Mazzuca (Coord.to editoriale InSic.it) Come si articolano le “Linee Guida per l’utilizzo di scale portatili nei cantieri temporanei e mobili” e qual è il loro obiettivo?

Dott.ssa Nicoletta Cornaggia (Dirigente della Struttura Prevenzione Ambienti di Vita e di Lavoro)
Le “Linee Guida” hanno un obiettivo di fondo di carattere “culturale”: fare percepire agli utilizzatori delle scale portatili il grado di pericolosità di questa attrezzatura. Infatti, una analisi locale delle modalità di accadimento degli infortuni “gravi” per caduta dall’alto in edilizia ha documentato, per due anni consecutivi, che circa la metà è ascrivibile all’utilizzo di scale portatili, e che il 50% è superato se invece del numero di casi si considerano i giorni complessivi di assenza ed il numero complessivo di gradi di invalidità maturati. Evidentemente, la scala portatile viene percepita come un’attrezzatura di grande semplicità, di utilizzo immediato, indifferenziato (ogni scala va bene per tutti i lavori) e senza troppe precauzioni. Il “target” del documento sono coloro che utilizzano le scale portatili, ed ovviamente quelli che ricoprono posizioni di garanzia: datore di Lavoro, specie se di impresa affidataria, preposto, CSE ecc.
Le Linee Guida sono articolate in una parte introduttiva e di sottolineatura dei dati epidemiologici, una parte riservata alle “definizioni”, parte che riteniamo importante ai fini della condivisione del linguaggio, una parte che riporta i riferimenti normativi e la documentazione che deve essere fornita a corredo della scala all’atto dell’acquisto, una parte riguardante le misure generali di sicurezza per l’utilizzo delle scale portatili, ed indicazioni relative alla sorveglianza sanitaria specificamente riferite al lavoro in quota. Infine, a completamento del documento vi è una “check list” di facile utilizzo ed 11 “schede di lavorazione” per l’uso in sicurezza delle scale portatili in specifiche lavorazioni di cantiere.

A.M. In cosa si differenzia questa pubblicazione dalle precedenti “Linee Guida per l’utilizzo di scale portatili nei cantieri temporanei e mobili” approvate nel corso del triennio 2011-2013?

N.C. Si tratta essenzialmente di un dovuto aggiornamento di quanto già decretato, finalizzato anche ad allineare il capitolo sulla sorveglianza sanitaria a quanto previsto dalla più generale “Linea Guida per la sorveglianza sanitaria nelle costruzioni edili” attualmente vigente. Non vi è pertanto alcuna modifica o integrazione sostanziale rispetto alla versione approvata in precedenza.

A.M. Una parte importante delle Linee guida è rappresentata dalle “Schede di Attività”. Ci spiega in cosa consistono, la loro funzione e come si è pervenuti alla loro elaborazione?

N.C. Occorre premettere che, in coerenza con il modello organizzativo previsto dal “Piano Regionale per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro”, il gruppo di lavoro è composto da diversi attori che si occupano di lavori in quota e più in generale di sicurezza nei cantieri: Organi di vigilanza, Organismi Paritetici, Rappresentanti di produttori di attrezzature, Rappresentanti sindacali, Rappresentanti di Ordini e Collegi professionali ecc. A partire da questa ricchezza di esperienze professionali e di visioni disciplinari, è stato steso un elenco di 11 tipiche lavorazioni nelle quali vengono impiegate le scale portatili. Da questo elenco ci si è mossi per la predisposizione delle schede di attività redatte secondo uno standard uniforme, che vogliono essere un aiuto pratico, a partire da chi è chiamato ad organizzare le lavorazioni nelle quali vengono utilizzate le scale, e quindi con compiti di valutazione e scelta dell’attrezzatura più idonea, sulla base delle specifiche caratteristiche. Lo scopo è anche quello di dare preziose indicazioni agli utilizzatori finali, ovvero a tutti quegli operatori che magari non conoscono nel dettaglio la normativa antinfortunistica, ma che lavorano, grazie alla loro esperienza, con estrema praticità e disinvoltura. L’elaborazione delle singole schede è stata quindi frutto del confronto reciproco tra i diversi componenti, al fine di poter considerare tutte le possibili criticità riscontrabili a livello applicativo. In particolare si sottolinea l’importanza del paragrafo che definisce la priorità di scelta della scala portatile in funzione della specifica lavorazione, e le relative prescrizioni/divieti nel suo utilizzo.

A.M. All’interno delle Linee guida sono presenti alcune check list. Come intendete integrarle in cantiere e qual è la loro funzione?

N.C. Riteniamo che le “check list”, differenziate per i due filoni di utilizzo delle scale portatili, ossia accesso in quota ed esecuzione di lavori in quota, possano costituire un aiuto ai soggetti a vario titolo responsabili delle attività di cantiere per monitorare rapidamente e con semplicità il grado di sicurezza nell’utilizzo delle scale portatili nelle diverse occasioni. Infatti, se la scala è utilizzata per l’accesso in quota occorre rispondere “Sì” o “No” a 9 domande, e se la scala è utilizzata per eseguire lavori in quota a 10 domande. In caso di risposta negativa ad un “item”, la check list indica il capitolo di riferimento delle Linee Guida. Sono state fatte azioni di promozione per l’utilizzo delle check list da parte delle varie figure che operano in cantiere, nonché da parte degli Organismi Paritetici presenti nel Gruppo di Lavoro regionale, azioni che ovviamente continueranno in futuro.

A.M. La redazione di Linee guida rientra tra le attività dei Laboratori di Approfondimento – nel caso specifico quello “Costruzioni”: quali altre iniziative sono in vista per questo settore?

N.C. Sono in corso di elaborazione i documenti:
-“Linee guida sull’utilizzo delle Piattaforme elevabili (PLE)”;
– “Migliorare l’offerta formativa in materia di salute e sicurezza nelle costruzioni – Definizione proposta regionale Linee Guida”;
-“Appalti”;
-“Grandi Opere”.
Nel 2014, inoltre, il Laboratorio sarà impegnato sui temi de:
-la classificazione dei cantieri per la programmazione dei controlli secondo indici di priorità di intervento a partire dal metodo MAIC – Monitoraggio Attività Ispettiva Cantieri proposto in seno al Piano Nazionale Edilizia;
-la valutazione del rischio sismico, in particolare della vulnerabilità degli edifici destinati ad attività produttive in rapporto alla sismicità del territorio lombardo.
-la tutela della salute in cantiere e in particolare dei Documenti di Valutazione dei Rischi tenendo in considerazione che nelle imprese di piccole e piccolissime dimensione il Medico Competente spesso è l’unica figura con competenze specifiche nell’ambito della prevenzione.

A.M. La Regione Lombardia ha approvato il “Piano regionale 2014-2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, aggiornando il precedente Piano del triennio 2011-2013. Quali sono gli obiettivi che la Regione Lombardia si prefigge in materia di salute e sicurezza sul lavoro?

N.C. Obiettivi del nuovo Piano regionale sono la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali; il sostegno alle imprese anche attraverso azioni di semplificazione e di promozione di buone pratiche e percorsi virtuosi di autocontrollo, quali quelli di Responsabilità sociale d’impresa (RSI) e i sistemi di gestione della sicurezza (SGSL); la formazione nel mondo della scuole e nel mondo del lavoro. Per il raggiungimento di questi obiettivi, la DG Salute ha realizzato la “rete dei pari” (“peer network”), cioè una Cabina di regia cui partecipano le istituzioni con competenza in materia SSL, le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali e che – oltre ad avere redatto congiuntamente il Piano – condivide strategie e indirizzi per la tutela del lavoratore.
Infine particolare attenzione è posta alla tutela della salute del cittadino e del lavoratore in relazione all’evento EXPO 2015, sia nell’accompagnamento alla realizzazione delle opere principali e connesse, sia nella fase di gestione di tutta la manifestazione.

In allegato l’intervista in formato PDF
Un particolare ringraziamento alla Dott.ssa Cornaggia (Dirigente della Struttura Prevenzione Ambienti di Vita e di Lavoro) e alla Direzione generale Salute per la disponibilità mostrata nel rispondere alle nostre domande.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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