Nanoparticelle e particelle ultrafini: come gestire il rischio di esposizione professionale

2629 0

Attualmente non esistono limiti europei per l’esposizione ai nanomateriali e ai loro aggregati o agglomerati (NOAA), ma molti studi sono in corso.
Ad oggi è stato riconosciuto che i lavoratori sono esposti ad un insieme di particelle presenti in scala nanometrica [C. Correzzola, P. Santucci, G. Cassani, Esposizione ai nanomateriali nei luoghi di lavoro: Nanomateriali e rischio tossicologico. U&C n. 6. 2019]. Quali impatti sulla salute umana ? come valutare l’esposizione professionale? Alcune risposte nell’articolo che segue e in un articolo dedicato ad un caso di studio pubblicato sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoro.

Cos’è la scala nanometrica?

La scala nanometrica è definita come una dimensione compresa tra 1 e 100 nanometri (nm), quella che corrisponde approssimativamente alla taglia di una particella virale.
Nell’igiene del lavoro è comune differenziare le nanoparticelle (NP), che costituiscono il prodotto principale di un processo industriale, dalle particelle ultrafini (PUF) che provengono da fonti naturali, quali una parte dei fumi originati da eruzioni vulcaniche, incendi delle foreste, o sono prodotte non intenzionalmente da fonti legate alle attività umane o industriali, quali gli impianti di riscaldamento, il fumo di sigarette e dei motori a combustione, le operazioni di saldatura, ecc..

Esposizione a nanoparticelle: quale impatto sulla salute umana?

Gli studi degli impatti sulla salute umana sono condotti raggruppando le problematiche causate da NP e PUF, e sono definite come problematiche da nanomateriali e dei loro aggregati o agglomerati (NOAA).
In letteratura, sono stati pubblicati diversi articoli scientifici sulle problematiche legate all’esposizione professionale a NOAA, che hanno portato alla creazione di numerosi gruppi di studio finalizzati ad assicurare la sicurezza delle persone potenzialmente esposte, quali INAIL, HSE, NORDEN, EU-OSHA.
Per quanto concerne le PUF, è noto da molto tempo che sono presenti in tutti i luoghi di vita e di lavoro. Esistono numerosi studi che evidenziano possibili effetti a livello cardiovascolare e respiratorio sia per le esposizioni ambientali sia per quelle professionali. Tuttavia, sono disponibili pochi dati specifici sulle problematiche delle PUF, e i livelli di esposizione alle PUF sono poco documentati.

Come valutare l’esposizione ai NOAA?

Attualmente, non esistono dati precisi sull’uomo sulle modalità di esposizione ai NOAA, il loro destino nel corpo, né la loro abilità di indurre effetti biologici indesiderati, quale la generazione di stress ossidativi. I dati da studi d’inalazione in vitro su animali e sull’uomo sono disponibili soltanto per pochi NOAA. Inoltre, non ci sono studi sugli effetti non desiderati a lungo terme sull’uomo. Le raccomandazioni sanitarie, finalizzate a limitare i possibili effetti sull’uomo sono basate sull’estrapolazione da evidenze in vitro su animali o sugli studi derivanti da altri settori quali, ad esempio, quelli che riguardano l’esposizione a particelle in scala nanometrica derivanti dall’inquinamento atmosferico.
Gli studi su animali a breve durata avrebbero dimostrato reazioni d’infiammazione, effetti citotossici e danni ai tessuti polmonari. Non esiste ancora un consenso sui metodi per valutare l’esposizione ai NOAA. Tuttavia, ci sono delle norme, direttive e linee guida che definiscono i metodi, le regole, e le strategie da seguire per prevenire in modo efficace i rischi di esposizione professionali ai NOAA.

Inquinamento dell’aria-ambiente di lavoro, un caso di studio

Nel numero di ottobre della rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro abbiamo presentato un caso di studio sull’inquinamento dell’aria in ambiente di lavoro, generato da un processo di saldatura durante la manutenzione di macchinari industriali.
Per un controllo della qualità dell’aria, in questo specifico ambiente di lavoro, sono state misurate le frazioni inalabile e respirabile di polveri e le concentrazioni dei vari microinquinanti.

Approfondisci sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro!

Esposizione professionale a particelle ultrafini
Un caso di studio sull’inquinamento generato da operazioni di saldatura
Darinn Cam, Mirco Lucchiari, Paolo Zappino, Davide Culcasi e Claudio Lunardini
SersysAmbiente Srl
Ambiente & Sicurezza sul Lavoro n. 10/2020

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore