Il provvedimento mira a prevenire o ridurre l’impatto dell’inquinamento dei rifiuti di borse di plastica ponendo il divieto di fornitura a titolo gratuito delle borse ammesse al commercio e riducendone la commercializzazione a fini di igiene o come imballaggio primario per alimenti sfusi diversi da quelli compostabili.
Il decreto legislativo ancora all’esame preliminare è un decreto delegato previsto nella Legge di Delegazione europea 2015 Legge 12 agosto 2016, n. 170, in vigore dal 16 settembre 2016: l’art. 4.2 di quella legge indicava i principi direttivi ai quali si sta attenendo il Governo: in particolare la garanzia del medesimo livello di tutela ambientale assicurato dalla legislazione già adottata in materia, il divieto di fornitura a titolo gratuito delle borse di plastica ammesse al commercio, la progressiva riduzione della commercializzazione delle borse di plastica e la previsione di una campagna di informazione dei consumatori.
Il provvedimento in arrivo attua inoltre, la direttiva 2015/720 che impegna gli Stati ad adottare misure per diminuire in modo significativo l’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero, in linea con gli obiettivi generali della politica sui rifiuti e con la gerarchia dei rifiuti dell’Unione di cui alla direttiva 2008/98/CE.
L’UE richiede che le misure di riduzione tengano conto degli attuali livelli di utilizzo di borse di plastica nei singoli Stati membri, pertanto l’impegno sarà tanto più ambizioso quanto più alti sono i livelli di utilizzo
Ricordiamo a riguardo, che già dall’aprile 2014 il parlamento UE ha proposto un giro di vite contro i sacchetti in plastica, fissando obiettivi di riduzione del 50% dei sacchetti in materiale leggero entro il 2017 e dell’80 % entro il 2019. L’intenzione di Bruxelles resta infatit quella di sostituire completamente i sacchetti di plastica utilizzati per avvolgere alimenti come frutta, verdura e dolciumi entro il 2019, con sacchetti di carta riciclata o sacchetti biodegradabili e compostabili.
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