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Codice Appalti: ANAC indica criticità e proposte di revisione

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ANAC ha realizzato un documento di sintesi delle principali criticità del nuovo Codice Appalti, ad un anno dalla sua applicazione da presentare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed alla Cabina di regia per il Codice dei contratti pubblici.

Le criticità, inserite in una tabella con le proposte emendative e rettificative, sono state classificate sulla base dell’indicazione del ministero nell’ambito della consultazione pubblica avviata per la revisione del codice, e sono state segnalate in parte anche dagli stakeholder accreditati.

Non solo, ANAC indica sia le modifiche sostanziali che quelle che originano da meri refusi o difetti di coordinamento e quelle che si tradurrebbero in interventi di chiarimento con finalità interpretativa.

  • Vediamo di seguito alcune delle questioni più importanti sulle quali abbiamo già riportato i pareri dell’ANAC

Parità di genere

ANAC vorrebbe sanare il conflitto attualmente esistente fra l’Articolo 11, comma 2,che richiede nei bandi e negli inviti, che le stazioni appaltanti e gli enti concedenti indichino il contratto collettivo applicabile al personale dipendente impiegato nell’appalto o nella concessione.

E l’articolo 57 in cui è previsto (correttamente) che le clausole sull’applicazione del CCNL non si applicano ai contratti aventi ad oggetto servizi di natura intellettuale e forniture senza manodopera, mentre l’articolo 11 ne prevede l’applicazione generalizzata.

Per saperne di più: Certificazione Parità di genere: il DL Enti Pubblici 2023 conferma la modifica al nuovo Codice Appalti (D.Lgs. n. 36/2023)

Equo compenso

ANAC chiede se, attraverso la legge n. 49 del 2023, il legislatore abbia reintrodotto dei parametri professionali minimi e, in caso positivo, quale possa essere il ribasso massimo che conduce a ritenere il compenso equo nell’ambito delle procedure di affidamento dei servizi di ingegneria e di architettura.

Qualificazione SOA

Parlando di criticità del sistema di qualificazione SOA, ANAC ritiene opportuno fare modifiche all’articolo 100 e ripristinare la definizione dell’attività di attestazione esercitata degli Organismi di attestazione, con evidenziazione della natura pubblicistica dell’attività, così come era previsto nel d.lgs. 163/2006 e nel d.lgs. 50/2016.

Inoltre, ANAC l’obbligo di comunicazione all’Autorità dei provvedimenti di sospensione e decadenza dell’attestazione adottati dalle SOA ai sensi dell’articolo 14 ) dell’All.12 (Sanzioni per violazione da parte degli operatori economici dell’obbligo d’informazione.

Affidamento dei servizi di ingegneria e architettura

Con riferimento all’articolo 43 del Codice sui “Metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni”, ANAC sollecita un’interpretazione autentica della norma.

Ritiene che l’obbligo di applicazione della maggiorazione si applichi in tutti i casi in cui sia richiesto all’operatore economico l’utilizzo del BIM come requisito di partecipazione.

Pertanto, secondo ANAC,

  • ogni qualvolta l’utilizzo del BIM sia “obbligatorio” per la partecipazione alla gara (perché previsto dalla norma o richiesto dalla stazione appaltante) la maggiorazione è dovuta.
  • Qualora, invece, l’utilizzo del BIM sia richiesto, non come requisito di partecipazione (quindi come requisito obbligatorio), ma soltanto come requisito premiale, la maggiorazione non sarà dovuta. In questo caso, infatti, l’operatore economico potrà scegliere liberamente se utilizzare o meno il BIM e, in caso positivo, lo sforzo ulteriore sarà ricompensato dall’attribuzione di un punteggio aggiuntivo.

Tale lettura appare conforme al divieto di prestazioni gratuite e al principio dell’equo compenso, oltre che alla volontà manifestata dal legislatore, di incentivare il ricorso alla digitalizzazione.

Affidamenti diretti

Con riferimento all’articolo 50 del Codice, con riferimento alla Criticità degli affidamenti diretti, o con procedura negoziata senza bando, dei contratti di importo inferiore alle soglie comunitarie, ANAC rinnova le già riscontrate criticità:

  • Rischio di eccessivo frazionamento degli appalti;
  • Limitazione della possibilità di ricorso alle procedure ordinarie

ANAC quindi propone consentire in ogni caso alle stazioni appaltanti, nell’esercizio della propria discrezionalità e in applicazione del principio di auto-organizzazione amministrativa, di ricorrere alle procedure ordinarie anche sottosoglia, in luogo delle procedure negoziate, qualora le caratteristiche del mercato di riferimento inducano a ritenere preferibile un ampio confronto concorrenziale.

Anche nella Circolare del MIT n. 298 del 20 novembre 2023 ANAC, in relazione alle procedure di affidamento di cui all’articolo 50, chiariva le modalità per estendere la possibilità di ricorso alle procedure ordinarie, in conformità ai principi e alle regole di settore, dettate dalla Direttiva 2014/24/UE. Con parere del MIT n. 2577/2024, tale possibilità è stata subordinata ad una adeguata motivazione anche in considerazione dell’allungamento dei tempi di conclusione del procedimento derivanti da tale scelta.

In tal senso, il testo normativo dovrebbe essere emendato alla luce dell’orientamento espresso dal MIT.

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Il codice dei contratti pubblici, EPC Editore, aprile 2023 (VII ed.), Cancrini Arturo, Capuzza Vittorio, Celata Gianluca, Simonetti Alfredo

Il codice dei contratti pubblici

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Libro
Edizione: aprile 2023 (VII ed.)
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D.Lgs. 31 marzo 2023 n. 36 completo di allegati
Completo di un puntuale indice analitico
Aggiornamenti SCARICABILI ON LINE

Contiene il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), dopo che le ipotesi correlate al PNRR e la Legge delega n. 78/2022 ne avevano previsto la formazione e la successiva emanazione entro il 1° aprile 2023

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Antonio Mazzuca

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