Contratti pubblici Codice Appalti

Qualificazione stazioni appaltanti: la circolare 18/11/2024 del MIT

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Con Circolare del 18 novembre 2024 il Ministero delle infrastrutture ha fornito alcuni orientamenti e indicazioni operative per la qualificazione delle stazioni appaltanti ai sensi del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 36/2023).

La Circolare chiarisce sulla finalità della qualificazione e riporta gli incentivi alla qualificazione: nell’Allegato una Scheda riporta contenuti della disciplina di cui agli articoli 62 e 63 del Codice dei Contratti pubblici.

  • Vediamo di seguito gli elementi presenti nella Circolare ed i riferimenti giuridici della qualificazione.

Qualificazione stazione appaltanti: cosa dice la Circolare MIT 2024

La Circolare ricostruisce norme, strumenti e indicazioni in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti per incentivare il ricorso alla qualificazione in proprio o a soggetti qualificati anche al di sotto delle soglie previste dalla normativa anche alla luce del Piano italiano di Ripresa e Resilienza PNRR.

La Circolare è divista di due parti:

  • Nella prima si precisano le finalità associate alle disposizioni del nuovo Codice dei contratti pubblici in tema di qualificazione delle stazioni appaltanti;
  • Nella seconda si riportano gli incentivi alla qualificazione per le stazioni appaltanti in possesso dei requisiti, gli incentivi a ricorrere alle centrali di committenza per quelle impossibilitate a soddisfare i requisiti di qualificazione nonché gli incentivi a ricorrere a stazioni appaltanti qualificate anche negli ambiti in cui la qualificazione non è obbligatoria, in particolare per i contratti al di sotto delle soglie di qualificazione.

Nell’allegato alla Circolare si illustrano i contenuti della disciplina del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, di cui al combinato disposto di cui agli articoli 62 e 63 del Codice e dell’allegato II.

L’allegato riporta anche i dati relativi alla qualificazione, evidenziandone la relativa strumentalità all’obiettivo di ridurre la frammentazione e promuovere un sistema permanente di professionalizzazione.

Codice dei Contratti: cosa prevedono gli articoli 62 e 63 per la qualificazione delle stazioni appaltanti

L’articolo 62, comma 1, del Codice individua le soglie oltre le quali si applica il regime di qualificazione: per servizi e forniture, si tratta della soglia prevista per gli affidamenti diretti; per i lavori, la soglia è fissata in misura pari a cinquecentomila euro. Le procedure di affidamento di importo inferiore a queste soglie possono essere gestite da tutte le stazioni appaltanti, anche non qualificate.

L’articolo 62 specifica al comma 5 le attività che possono essere svolte dalle stazioni appaltanti qualificate. Le stazioni appaltanti qualificate possono: effettuare, in funzione del livello di qualificazione posseduto, gare di importo superiore alla soglia di cui al comma 1; acquisire lavori, servizi e forniture avvalendosi degli strumenti messi a disposizione dalle centrali di committenza qualificate; svolgere attività di committenza ausiliaria ai sensi del comma 11; procedere mediante appalti congiunti (disciplinati al comma 14); utilizzare autonomamente strumenti telematici di negoziazione messi a disposizione dalle centrali di committenza qualificate nonché effettuare autonomamente ordini su strumenti di acquisto messi a disposizione dalle medesime. Le stazioni appaltanti non qualificate (art. 62, comma 6), invece, per effettuare tali attività (tutte relative alla fase di progettazione e affidamento) devono ricorrere a una centrale di committenza qualificata e, per le attività di committenza ausiliaria, a centrali di committenza qualificate e stazioni appaltanti qualificate.

Qualificazione Stazione appaltanti: cosa prevede il Codice dei Contratti

Gli articoli 62 e 63 del nuovo Codice, dedicati rispettivamente a aggregazioni e centralizzazione delle committenze e alla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, hanno delineato il sistema soggettivo dei contratti pubblici dal lato delle stazioni appaltanti, indicando puntualmente le attività che tali soggetti possono realizzare e il ruolo che rivestono le centrali di committenza e le stazioni appaltanti qualificate in relazione alla finalità di aggregazione e qualificazione della domanda pubblica.

Si tratta di  un sistema “aperto” e non “a numero chiuso”: tutti i soggetti, muniti dei requisiti necessari, infatti, possono ottenere la qualificazione, così come perderla, qualora tali requisiti vengano meno.

Quanto alle amministrazioni che non possiedono i necessari requisiti di qualificazione in un determinato momento, esse possono comunque, in virtù proprio del carattere “aperto” del sistema introdotto, ottenere la qualificazione nel livello richiesto in un secondo tempo.

Stazioni appaltanti: l’invito alla qualificazione del Ministero Infrastrutture

Il Ministero nella Circolare formula alcuni inviti alle stazioni appaltanti: da un lato qualificarsi in ogni caso, anche a un livello minimo ma anche verificare periodicamente la propria posizione rispetto alla qualificazione, effettuare periodicamente simulazioni, avvalendosi dell’applicativo dell’ANAC e comunicare a quest’ultima i comparti produttivi per i quali maggiormente è richiesto l’ausilio di enti appaltanti qualificati

Il Mit invita anche a utilizzare centrali di committenza e reti di stazione appaltanti specializzate per materia e oggetto contrattuale oltre a favorire l’acquisizione di competenze operative e know-how, e quindi “professionalizzare”, il proprio personale mediante il ricorso, anche ove non obbligatorio, all’ausilio di stazioni appaltanti qualificate o di centrali di committenza.

Infine, il MIT invita ad adoperarsi per favorire la costituzione di forme integrate di collaborazione (reti), anche al fine di facilitare il loro ausilio alle stazioni appaltanti non qualificate, contenendo così i costi e i tempi occorrenti per finalizzare gli affidamenti e assicurando anche adeguata pubblicità alle stesse forme di collaborazione e di reti, istituite fra enti qualificati nell’ambito di un determinato territorio.

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