Con DECRETO 6 novembre 2023 il MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA adotta criteri ambientali minimi per gli affidamenti relativi ai servizi di ristoro e alla distribuzione di acqua di rete a fini potabili in attuazione dell’articolo 4, comma 4, del decreto legislativo 3 novembre 2021, n. 196 che, come abbiamo visto in passato, mira alla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.
Il Decreto è volto alla riduzione di prodotti in plastica monouso, in particolare di quelli elencati nell’Allegato, parte A, per favorire l’impiego di prodotti alternativi.
Nell'articolo
Criteri ambientali minimi: cosa prevede il (nuovo) Codice Appalti
Il nuovo Codice dei Contratti pubblici (decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36), al comma 2 dell’art. 57 prevede che le stazioni appaltanti e gli enti concedenti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (DM 10 aprile 2013) attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi, definiti per specifiche categorie di appalti e concessioni, differenziati, ove tecnicamente opportuno, anche in base al valore dell’appalto o della concessione.
Criteri ambientali minimi
Il Decreto 6 novembre 2023 fornisce alcune indicazioni per le stazioni appaltanti e stabilisce i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per:
- l’affidamento dei servizi di ristoro con installazione e gestione di distributori automatici di bevande calde, di bevande fredde e merende (snack), di tipo a vetrina o a caduta;
- gestione punti di ristoro (servizio bar);
- servizio di preparazione e somministrazione di panini;
- fornitura, installazione e la gestione di “case dell’acqua” e di punti di accesso all’acqua di rete a fini potabili.
I CAM per servizi di ristoro e distribuzione di acqua potabile sono obbligatori?
L’applicazione di tali criteri è obbligatoria, ai sensi dell’articolo 57 comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 e sono da intendersi integrativi, per gli aspetti ambientali, rispetto ai requisiti tecnici o obblighi normativi, derivanti da Regolamenti europei o norme nazionali, già vigenti per il settore.
A cosa servono i CAM per la distribuzione d’acqua ed i servizi di ristoro?
Attraverso le indicazioni sui CAM di questo settore, le stazioni appaltanti possono contribuire a modificare determinate abitudini di consumo di prodotti alimentari ed acqua e, parallelamente, assecondare diverse esigenze o desideri nutrizionali, riducendo gli impatti ambientali associati a tale fattispecie di servizio, contribuendo anche a diffondere una cultura sul valore del cibo, sulla sana alimentazione, sui prodotti certificati nell’ambito della sostenibilità ambientale e sociale, nonché a favorire il consumo di acqua di rete.
I CAM dovrebbero anche tendere a facilitare e indirizzare in tale direzione il ruolo degli enti concedenti ponendo attenzione alle prescrizioni che incidono sull’equilibrio economico–finanziario, ivi inclusa la quantificazione dell’importo dei canoni.
Infine, il Ministero spiega nell’Allegato al Decreto sui CAM del settore, che la documentazione di gara per i servizi di ristoro tramite l’installazione di distributori automatici di alimenti, bevande e acqua, dovrebbe inoltre evitare di orientare la competizione sulla valorizzazione dei minori prezzi dei prodotti destinati ad essere messi in vendita, ma ad altri elementi qualitativi, con particolare riguardo a quelli rilevanti dal punto di vista ambientale e sociale, specialmente laddove il concessionario si trovi nelle condizioni di dover essere competitivo, anche sotto il profilo economico, con altri esercenti locali e con altri canali distributivi.
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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
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