In Italia meno del 5% degli edifici residenziali ha un impianto elevatore; solo in un edificio su otto tra quelli con 3 o più piani è installato un ascensore. Lo riporta ANIE-ASSOASCENSORI in occasione della presentazione del “Rapporto sul mercato di ascensori e piattaforme elevatrici”, realizzato da Cresme.
Quali sono i dati sugli ascensori in Italia e le osservazioni dell’Associazione soprattutto in merito alla vetustà degli impianti, alla loro funzione sociale nell’abbattimento delle barriere architettoniche, e quali le possibili soluzioni possibili per migliorare il patrimonio edilizio esistente.
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Patrimonio edilizio, ascensori, accessibilità e caratteri demografici: come affrontare il futuro – il convegno ANIE
Il 5 dicembre 2023 a Milano l’evento “Patrimonio edilizio, ascensori, accessibilità e caratteri demografici: come affrontare il futuro” promosso da ANIE AssoAscensori in collaborazione con CRESME è stato occasione per fare luce sullo stato del patrimonio immobiliare italiano dal punto di vista dell’accessibilità e si è posto come primo passo per riunire tutti gli attori della filiera e le istituzioni con l’obiettivo di sviluppare un piano di interventi di adeguamento degli edifici per garantire inclusività e fruibilità dell’ambiente urbano ed edilizio.
Ascensori in Italia: la ricerca Cresme
I dati Cresme per ANIE AssoAscensori (l’Associazione che riunisce le aziende che effettuano progettazione, costruzione di impianti e componenti, installazione, riparazione e manutenzione di ascensori, montacarichi, scale e marciapiedi mobili, montascale e piattaforme elevatrici) riportano che in Italia ci sono circa un milione di impianti installati (siamo il secondo Paese in Europa) ma solo nel 4,9% degli edifici residenziali è installato un impianto di sollevamento. Mancano all’appello 617 mila gli edifici che ne sono provvisti su un patrimonio immobiliare complessivo di 12,54 milioni di edifici residenziali censiti.
Perché questa carenza?
Secondo CRESME, la tipologia degli edifici è principalmente orientata verso stabili mono o bi-familiari in cui la presenza di ascensori è molto ridotta e statisticamente meno tracciabile, mentre gli edifici a più piani, spesso con più corpi scala, sono spesso dotati di più di un ascensore. Lo stock edilizio al 2022 vede 12,54 mln di edifici residenziali, 470 mila quelli terziari non residenziali; per un totale di 13,01 mln.
Ma qual è lo stato di anzianità degli ascensori?
Secondo i dati Cresme meno del 10% di edifici sono stati costruiti negli ultimi 20 anni, mentre oltre il 70% è stato costruito prima del 1980 ancor prima della Legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche Legge 13/89, DM236/89
In Italia, rileva lo studio Cresme – AssoAscensori, il 75% degli edifici residenziali – 9,4 milioni – è costituito da edifici con 1-2 unità abitative, con un numero di impianti relativamente modesto. Altri 2,5 mln (20%) ha da 3 a 8 unità abitative, con una crescente presenza di impianti anche legata all’evoluzione delle normative di accessibilità. Limitata, ma comunque consistente la quota di edifici con più di 9 unità abitative, 600 mila (5%).
Ascensori al servizio di disabilità e disagio motorio
Incrociando i dati ISTAT sulla disabilità in Italia e CRESME, Asso Ascensori conduce una riflessione sulla stima del numero di persone che, già oggi, si trova in una potenziale situazione di disagio a causa dell’assenza di impianti elevatori a servizio del proprio alloggi.
ISTAT ha intervistato negli anni un campione di 10 mila famiglie (24 mila individui) e ha riscontrato che in Italia esistono 4,25 milioni di edifici con tre o più piani fuori terra; di questi, solo 537 mila sono dotati di ascensore; i rimanenti 3,7 milioni ne sono privi. In questi edifici senza ascensore si stima abitino quasi 11,3 milioni di famiglie pari a quasi 25,9 milioni di persone. Le persone che vivono in abitazioni dal secondo piano in su sono circa 20,7 milioni e di queste oltre 3,1 milioni (15,2%) hanno difficoltà motorie di cui oltre 1,7 milioni di persone (8,4%) hanno difficoltà motorie gravi.
Ascensori: carenza degli impianti e abbattimento delle barriere architettoniche: come procedere?
Secondo AssoAscensori, essenziali per il raggiungimento di tali obiettivi sono una cultura della progettazione, formazione, informazione e più facile accesso a bonus e agevolazioni fiscali, anche per gli interventi di abbattimento parziale delle barriere architettoniche.
Angelo Fumagalli, Presidente ANIE AssoAscensori, a conclusione dell’evento ha sottolineato l’importanza sociale degli investimenti nell’abbattimento delle barriere architettoniche e, sottolineando il primato dell’ascensore come “mezzo di trasporto più sicuro”, ha ribadito l’impegno dell’Associazione nel mantenere alta l’attenzione su questo tema attraverso un costante e proficuo dialogo con le istituzioni.
Ascensori in Italia: il commento di Angelo Fumagalli Presidente di ANIE AssoAscensori
«L’Italia è uno dei Paesi al mondo con più ascensori, moltissimi edifici pluripiano, però, ne sono tuttora privi. Eppure, sono fondamentali per garantire adeguati livelli di comfort e fruibilità degli edifici e assicurare a tutti uguali opportunità di partecipazione alla vita sociale ed economica. Calo della natalità e ampliamento della speranza di vita portano a un rapido e intenso invecchiamento della popolazione, che ha come conseguenza un altrettanto significativo aumento del numero di persone con problemi di mobilità. Per queste persone, vivere in un edificio senza elevatore, significa vedere limitata, se non compromessa, la propria autonomia e la propria qualità della vita. Diventa quindi essenziale un piano di adeguamento degli edifici e degli impianti esistenti, e un programma di nuova installazione di ascensori negli edifici che ne siano privi, per rendere le nostre città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili. Tale piano non può prescindere da una politica di sostegno di lungo periodo alle fasce di popolazione più fragili».
Bonus barriere architettoniche: a che punto siamo
A proposito dell’abbattimento delle barriere architettoniche ricordiamo che esiste il Bonus barriere architettoniche, una serie di agevolazioni dedicate ai contribuenti che effettuano interventi per superare ed eliminare le barriere architettoniche.
Riporta l’Agenzia delle Entrate che per i lavori effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, su edifici già esistenti, è prevista una detrazione Irpef, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. In alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione, è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Il bonus è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori.
Bonus barriere architettoniche e ascensori e montacarichi
Rientrano nell’agevolazione legata alla ristrutturazione edilizia le spese sostenute per ascensori e montacarichi, per elevatori esterni all’abitazione, per la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, e quelle per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave. La detrazione non si applica, invece, per il semplice acquisto di strumenti o beni mobili, anche se diretti a favorire la comunicazione e la mobilità della persona con disabilità.
Il recente Decreto “Superbonus” (Decreto Legge 212/2023), in vigore dal 30 dicembre 2023, ma non ancora convertito in Legge ha limitato la portata della detrazione, escludendo porte, finestre e automazione degli impianti. Una sua prima analisi è disponibile sul sito del Dipartimento di Economia e Finanze.
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