Banda Ultralarga: via libera dall’Europa

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La Commissione europea ha stabilito che il piano nazionale italiano per la banda larga ad alta velocità, con un bilancio da circa 4 miliardi di euro, è in linea con le norme dell’Unione in materia di aiuti di Stato. La strategia porterà l’accesso veloce a internet in aree in cui non è al momento disponibile, senza falsare indebitamente la concorrenza. Ecco come il Piano impatterà su infrastrutture e appalti.

Il Piano italiano è quello di aumentare la copertura della banda larga ad alta velocità, contribuendo così al raggiungimento dell’obiettivo nazionale di estenderla all’85% della popolazione e a tutti gli edifici pubblici (in particolare a scuole e ospedali) con una connettività di almeno 100 Mbps
La Commissione ha rilevato che la strategia dell’Italia comporterà una spesa di denaro pubblico per aree poco servite senza escludere gli investimenti privati. Sarà previsto un sostegno solo per le aree in cui attualmente non esiste alcun accesso alle reti di nuova generazione, vale a dire le reti che possono garantire velocità superiori a 30 Mbps, o in cui non ne è prevista la realizzazione nei prossimi tre anni (le cosiddette “aree bianche”). Per individuare queste aree, il nostro Paese ha effettuato una mappatura dettagliata e una consultazione pubblica.

Quanto alla parte infrastrutturale, il Piano italiano promuoverà l’utilizzo delle infrastrutture esistenti creando una base di dati con le informazioni pertinenti che non si limiterà alle infrastrutture della comunicazione e, incoraggiando gli offerenti a utilizzare le reti esistenti il più possibile, minimizzerà l’uso di fondi statali.
Inoltre, rivela la Commissione, saranno creati punti di interconnessione neutrali invece che collegare semplicemente le nuove reti di accesso alle infrastrutture già esistenti degli operatori storici. In questo modo, tutti gli operatori dovrebbero poter raggiungere le nuove infrastrutture di accesso in condizioni di parità.

Quanto alla parte relativa agli appalti, secondo la Commissione il piano italiano per la banda ultralarga comporterà la concessione di aiuti di Stato mediante gare di appalto aperte conformi alla normativa italiana e dell’Unione in materia di appalti pubblici e rispettose del principio della neutralità tecnologica. In altre parole, l’aiuto non sarà assegnato ad una particolare tecnologia, ma le gare d’appalto stabiliranno i criteri qualitativi in considerazione delle caratteristiche del progetto.

La strategia è anche corredata di un piano di valutazione dettagliato i cui risultati saranno presentati alla Commissione entro il giugno 2022.

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Redazione InSic

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