Sicurezza nelle attività di demolizione

Sicurezza nelle attività di demolizione: normativa e gestione delle criticità

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Le attività di demolizione, normate dal D.Lgs. 81/2008, sono interventi che comportano rischi particolari per la salute e per la sicurezza dei lavoratori. Vediamo, nell’esempio che segue, le misure di sicurezza che sono state approntate e il ruolo delle varie figure di riferimento, nella complessa demolizione di una struttura in cemento armato e metallica, eseguita a una profondità di 14 metri all’interno di un pozzo ellittico.

Demolizioni e principali fattori di rischio nei cantieri

Secondo la banca dati dell’INAIL, in Italia nel 2022 sono stati denunciati 1.208 incidenti mortali nei luoghi di lavoro, dei quali 175 hanno interessato il comparto delle costruzioni.

In questo comparto i principali fattori di rischio che causano gli eventi infortunistici nei cantieri edili e di ingegneria civile riguardano:

  • cadute dall’alto dei lavoratori che effettuano lavorazioni in quota;
  • cadute di oggetti e carichi, anche a seguito di crolli, frane o smottamenti;
  • perdite di controllo, da parte dei preposti, nella conduzione di mezzi di lavoro.

Questi accadimenti derivano in gran parte da errori commessi dall’infortunato o da terzi, oppure dall’uso improprio delle attrezzature.

Nel 2023, a livello nazionale, i decessi sono stati 1.041 in leggero calo rispetto all’anno precedente.

L’attività di demolizione rientra nella casistica indicata nel punto 2 precedente, quindi si può ritenere una lavorazione pericolosa.

Si evidenzia inoltre che i lavori di smontaggio di elementi prefabbricati pesanti rientrano tra le dieci categorie comportanti rischi particolari per la sicurezza e per la salute dei lavoratori elencate nell’allegato XI del Decreto Legislativo n. 81/2008.

La normativa di sicurezza sulle demolizioni: il Titolo IV del D.lgs. 81/08

Le attività di demolizione sono normate dal D.Lgs. 81/2008, “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro” – Titolo IV Cantieri temporanei o mobili – Capo II Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota – Sezione VIII articoli dal 150 al 156.

  • L’articolo 150 riguarda il rafforzamento delle strutture da demolire e specifica che prima dell’inizio di lavori di demolizione è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di stabilità delle varie strutture da demolire. In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamento necessarie a evitare che, durante la demolizione, si verifichino crolli intempestivi.
  • L’articolo 151 attiene l’ordine delle demolizioni specificando che questi lavori devono procedere con cautela e con ordine, devono essere eseguiti sotto la sorveglianza di un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventuali adiacenti. La successione dei lavori deve risultare da un apposito programma contenuto nel POS, tenendo conto di quanto indicato nel PSC, ove previsto. Questi documenti devono essere tenuti a disposizione degli organi di vigilanza.
  • L’articolo 152 riporta le misure di sicurezza, specifica che la demolizione dei muri effettuata con attrezzature manuali deve essere fatta servendosi di ponti di servizio indipendenti dall’opera in demolizione e che è vietato lavorare e far lavorare gli operai sui muri oggetto di demolizione.
  • L’articolo 153 fornisce indicazioni sul convogliamento del materiale di demolizione; fa presente che detto materiale non deve essere gettato dall’alto, ma deve essere trasportato o convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di due metri dal livello del piano di raccolta. I canali devono essere costruiti in modo che ogni tronco imbocchi nel tronco successivo. Gli eventuali raccordi devono essere adeguatamente rinforzati. L’imboccatura superiore del canale deve essere realizzata in modo che non possano cadervi accidentalmente persone. Ove sia costituito da elementi pesanti o ingombranti, il materiale di demolizione deve essere calato a terra con mezzi idonei. Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature e i materiali di risulta.
  • L’articolo 154 fornisce indicazioni sullo sbarramento della zona di demolizione, rileva che nella zona sottostante la demolizione deve essere vietata la sosta e il transito. La zona deve essere delimitata con appositi sbarramenti e l’accesso allo sbocco dei canali di scarico per il caricamento e il trasporto del materiale accumulato deve essere consentito solo dopo che sia stato sospeso lo scarico dall’alto.
  • Infine l’articolo 155 specifica le modalità di demolizione per rovesciamento. Salvo l’osservanza delle leggi e dei regolamenti speciali e locali, la demolizione di parti di strutture aventi altezza sul terreno non superiore a 5 metri può essere effettuata mediante rovesciamento per trazione o per spinta. La trazione o la spinta deve essere esercitata in modo graduale e senza strappi e deve essere eseguita soltanto su elementi di struttura opportunamente isolati dal resto del fabbricato in demolizione in modo da non determinare crolli intempestivi o non previsti di altre parti. Inoltre devono essere adottate le precauzioni necessarie per la sicurezza del lavoro quali: trazione da una distanza non minore di una volta e mezzo l’altezza del muro o della struttura da abbattere e allontanamento degli operai dalla zona interessata. Il rovesciamento per spinta può essere effettuato con martinetti solo per opere di altezza non superiore a 3 metri, con l’ausilio di puntelli sussidiari contro il ritorno degli elementi smossi. Deve essere evitato in ogni caso che per lo scuotimento del terreno in seguito alla caduta delle strutture o di grossi blocchi possano derivare danni o lesioni agli edifici vicini o ad opere adiacenti pericolose per i lavoratori addetti.

Come si redige un piano di demolizione efficace? Il PdD e le fasi di verifica

Come si è visto nel paragrafo precedente, l’articolo 151 norma l’ordine delle demolizioni e dispone che la successione dei lavori deve risultare da apposito programma (PdD) contenuto nel piano operativo di sicurezza (POS), e che il PdD deve tenere conto di quanto indicato nel piano di sicurezza e di coordinamento (PSC).

  1. Cos’è il POS – Piano Operativo di Sicurezza?

    Il POS è normato dall’articolo 89, lettera h, del D.Lgs. n. 81/2008 ed è un documento redatto da ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici e i cui contenuti minimi sono riportati nell’allegato XV di detto Decreto legislativo. In particolare il POS deve individuare le misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere.

Il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (CSE), in conformità al comma b) dell’art. 92, del D.Lgs. 81/08 dovrà verificare l’idoneità del POS e conseguentemente del PdD nel caso fossero previste demolizioni, da considerare come piano complementare di dettaglio del PSC di cui all’articolo 100. Deve assicurarne la coerenza con quest’ultimo, in relazione all’evoluzione dei lavori e alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere.

Il CSE deve verificare, inoltre, che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi POS.

Il PdD in una demolizione complessa con prescrizioni di sicurezza: esempio operativo

Si premette che nella pratica delle costruzioni civili non esistono due demolizioni uguali fra di loro.

Nell’esempio che segue è descritta la complessa demolizione di una struttura in cemento armato (c.a.) e metallica eseguita a una profondità di 14 metri all’interno di un pozzo ellittico di c.a. avente gli assi di 28 x 24 metri nell’ambito dei lavori di costruzione della variante di Campalto (VE) alla S.S. 14 (Fig. 1).

Figura 1 – Pianta dei due pozzi ellittici propedeutici allo scavo della galleria sottopassante via Gobbi.

L’impresa appaltatrice ha redatto il Programma delle Demolizioni, parte integrante del POS, in conformità a quanto prescritto dal comma 2, dell’articolo 151, del D.Lgs. 81/2008.

Il progetto prevedeva la demolizione di una serie di pali di acciaio Ø 800 verticali costituenti l’armatura del pozzo nel tratto all’interno della coronella della galleria (foto 2 e 3) e di aprire un varco nel rivestimento di c.a. del pozzo per consentire l’accesso degli automezzi (foto 5).

Foto 2 – Operazione di infilaggio di un palo orizzontale costituente la coronella di contorno della galleria. Sono visibili i pali metallici verticali Ø 800 che dovranno essere demoliti dopo il completamento del pozzo e della coronella.

Foto 3 – Fronte della galleria. Fase di completamento della coronella con infilaggio dei pali Ø 800.

Foto 4 – Costruzione del pozzo. È visibile il cordolo di collegamento delle teste dei pali verticali Ø 800.

Le misure di sicurezza previste per le operazioni di demolizione

Data la delicatezza di queste due tipologie di demolizioni, da eseguirsi in spazi ristretti e strutturalmente delimitati, a una quota di circa -14 metri dal piano campagna, sotto il livello di falda, il CSE e l’impresa hanno concordato di valutare adeguatamente, tutte le opportune misure di sicurezza da mettere in campo, per la tutela dei lavoratori.

Esercitazione preliminare di emergenza

Prima dell’inizio dei lavori di demolizione è stata effettuata una esercitazione per verificare le modalità previste per l’eventuale recupero di un infortunato non deambulante nel pozzo, nonché per verificare le attrezzature e il personale addetto necessarie per questa operazione; le modalità sono state concordate con l’ASL di riferimento.

Procedure operative e cronologia delle attività

Nel pozzo è stata eseguita prima l’apertura della porta e successivamente la demolizione dei pali.

Il taglio della parete del pozzo è stato realizzato da una ditta specializzata utilizzando un filo di acciaio (metodo analogo al taglio dei marmi nelle cave) previa perforazione in corrispondenza dei vertici della porta per l’inserimento del filo.

Operazioni preliminari e verifiche di sicurezza

Durante le operazioni di demolizione ogni altra attività all’interno del pozzo è stata interrotta.

La parte superiore del varco è stata consolidata da centine e spritz beton.

L’apertura a tutta sezione della rampa d’accesso, ha avuto inizio dopo il rinterro a tergo dei muri di elevazione della galleria artificiale e dopo la verifica da parte del CSE e del Responsabile della sicurezza del cantiere. Il rinterro è stato necessario per ricreare il contrasto con i pali delle pareti di perimetro del pozzo ed è stato certificato nel verbale di visita del CSE.

Demolizione e rimozione dei pali

È seguita la fase di demolizione dei pali sul fronte della galleria all’interno della coronella effettuata con un martellone avente un braccio di adeguata lunghezza.

La rimozione dei pali è stata eseguita per trazione con un trattore.

Durante queste fasi nessun operaio doveva sostare o transitare nel settore circolare avente per centro il palo in oggetto e raggio la lunghezza della fune/catena ancorata al palo stesso e al trattore.

Sottofasi di demolizione

Le sotto fasi di demolizione dei pali di acciaio, affidate a un’impresa sub appaltatrice, sono iniziate dopo la redazione e l’approvazione del relativo POS e la specifica riunione di coordinamento della sicurezza.

Modalità e tecniche esecutive delle demolizioni

Dopo il completamento della coronella il progetto esecutivo prevedeva, all’interno del pozzo, l’apertura nella parete di una porta delle dimensioni di altezza 4,50 metri x 4,00 metri di larghezza, per consentire il transito degli automezzi adibiti al trasporto dei materiali di risulta della demolizione dei pali, ubicati sul fronte della galleria e del successivo scavo a foro cieco.

L’apertura di una porta, nella parete del pozzo, per il transito degli automezzi è stata effettuata come segue.

È stata rimossa la parte superiore della parete di forma trapezia (foto 5) e inserita una centina di sostegno, previa esecuzione dei fori nei vertici del trapezio al fine di inserire un filo di acciaio per il taglio della struttura lungo il perimetro del trapezio.

Successivamente, con la stessa tecnica, è stato rimosso il rettangolo inferiore.

Foto 5 – Apertura nella struttura di c.a. del pozzo di una porta delle dimensioni di 4,50 x 4,00 m con l’adiacente scala di accesso al fondo del pozzo.

La demolizione dei pali di acciaio è stata effettuata praticando preventivamente un taglio alle due estremità e previo collegamento di una fune, di opportuna lunghezza, ad un mezzo cingolato.

Il distacco dei pali è avvenuto per traino, in conformità del citato art. 155 del D.Lgs. 81/08.

I tronchi dei pali sono stati rimossi e trasportati all’esterno del pozzo attraversando la porta e ridotti con il martellone e la fiamma ossidrica di dimensioni tali, da consentirne il trasporto a discarica.

Per tutta la durata di apertura della porta, a garanzia della stabilità delle pareti del pozzo, è stata prescritta l’integrità del grosso cordolo superiore di c.a. di collegamento delle teste dei pali del pozzo (cfr. foto 5).

Le demolizioni sopra descritte sono state effettuate seguendo le modalità indicate nel PdD e nei tempi programmati.

Anagrafica del cantiere

  • Committente: ANAS S.p.A.
  • Impresa esecutrice: Intercantieri Vittadello S.p.A. poi COGEVI S.p.A. per scissione parziale proporzionale di azienda
  • Impresa sub appaltatrice demolizione porta pozzo: BETON TAGLI s.a.s. Di Regazzo Lorenzo & C.
  • Progetto esecutivo: PROGER S.p.A.
  • CSP: ing. Nicola Sciarra
  • CSE: ing. Fabio Abbruzzese

Fabio Abbruzzese

Ingegnere, CSE

Fabio Abbruzzese

Ingegnere, CSE