Il 2 febbraio 2025 la EN 280:2013+A1:2015 , norma sulle piattaforme di lavoro elevabili (PLE) verrà ritirata dal mercato. Come comportarsi con i rischi da Piattaforma mobile? Cosa verificare in cantiere?
INAIL ha realizzato una monografia dal titolo: PIATTAFORME DI LAVORO ELEVABILI che mette a confronto la norma uscente con la EN 280-1:2022, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 2 agosto 2023 attualmente in vigore.
Si tratta di un lavoro di confronto e interpretazione della normativa sulle PLE, utile a tutti i soggetti coinvolti (fabbricanti, soggetti abilitati e operatori di ASL/ARPA), per assicurare il rispetto dei requisiti di sicurezza.
- Cosa sono le PLE? qual è la normativa tecnica di riferimento e in che modo la guida UNI può essere utile a tutti gli operatori per capire l’evoluzione delle regole di sicurezza da seguire sulle piattaforme mobili?
Nell'articolo
Piattaforme elevabili: cosa sono e a quali si riferisce la pubblicazione INAIL
La pubblicazione INAIL riguarda le piattaforme di lavoro elevabili ovvero le macchine mobili previste per spostare persone alle posizioni di lavoro, nelle quali svolgono mansioni dalla piattaforma di lavoro, con l’intendimento che le persone accedano ed escano dalla piattaforma di lavoro solo attraverso posizioni di accesso a livello del suolo o nel telaio e che sia costituita almeno da una piattaforma di lavoro con comandi, da una struttura estensibile e da un telaio.
Rischi collegati alle piattaforme di lavoro elevabili
Le PLE sono macchine che sollevano persone, esponendole, nella maggior parte dei casi, a un rischio di caduta dall’alto superiore a 3 m, e pertanto ricadono nell’allegato IV alla direttiva 2006/42/CE, che ricomprende quei prodotti che il legislatore ha ritenuto particolarmente pericolosi e pertanto necessitanti di un percorso di valutazione della conformità più articolato rispetto alla sola autovalutazione del fabbricante.
La Normativa per le PLE
Le due norme internazionali citate nel documento INAIL, la EN 280:2013 e la EN 280-1:2022 hanno rappresentato per anni il riferimento normativo per queste macchine per l’edilizia.
La norma specifica per questa tipologia di macchine acquisisce ancora più rilevanza nel momento in cui la sua applicazione rappresenta una delle modalità che il legislatore riconosce per la valutazione della conformità (ex art. 12 comma 3 della direttiva 2006/42/CE), in alternativa al ricorso a organismi notificati per la certificazione CE di tipo o all’applicazione della procedura di garanzia qualità totale.
Piattaforme di lavoro e norme armonizzate
Quando una norma armonizzata come la EN 280:2013 e la EN 280-1:2022 viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, e fino a quando non viene sostituita o ritirata, essa diviene riferimento per lo stato dell’arte e la sua applicazione conferisce presunzione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute.
La direttiva macchine, infatti, prescrive i requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute obbligatori per le macchine, mentre le norme armonizzate, la cui adozione è del tutto volontaria, forniscono le misure tecniche dettagliate per rispettare dette prescrizioni, definendo lo stato dell’arte da considerare.
Differenze fra EN 280:2013 e la EN 280-1:2022
Secondo INAIL a livello generale la EN 280-1:2022 pone particolare attenzione alla salvaguardia dell’operatore incapacitato, che trova in diversi punti del testo uno specifico spazio e spesso anche soluzioni tecniche dedicate alla sua salvaguardia.
Gli esiti della valutazione del rischio, infatti, hanno portato a svin[1]colare il guasto della macchina dall’operatore incapacitato e considerare entrambe le evenienze, per definire le misure tecniche atte a contenere gli eventuali rischi, che potrebbero discendere dalle rispettive situazioni (guasto della macchina nelle sue diverse accezioni e malessere dell’operatore), tenendo conto della priorità che deve essere accordata al recupero dell’operatore.
Un’altra novità riguarda un modo diverso di concepire l’operatore, al quale si richiede una maggiore consapevolezza nell’utilizzo della PLE (l’eliminazione della protezione per i comandi a terra della protezione dall’uso non autorizzato oppure l’abolizione dell’esigenza di avere evidenza dell’avvenuto over ride di un dispositivo di sicurezza prevedono sicuramente che l’operatore abbia piena coscienza delle scelte che opera).
La formazione dell’operatore su piattaforma elevabile
Sulla formazione INAIL ricorda che nel testo 2022 si pone particolare attenzione alla formazione dell’operatore di PLE, che deve acquisire piena dimestichezza con l’attrezzatura, coscienza di quali siano i limiti e le modalità d’uso stabilite dal fabbricante.
In Italia il legislatore ha prescritto, oltre alla formazione, informazione e addestramento sempre previsti per l’utilizzo di un’attrezzatura di lavoro, un percorso abilitante destinato agli operatori di PLE, che dovrebbe tenere in considerazione proprio gli aspetti legati alla conoscenza del mezzo e alla capacità di gestione delle situazioni critiche che potrebbero presentarsi, stante la pericolosità che a questa attrezzatura di lavoro è stata riconosciuta dal legislatore italiano.
Piattaforme elevabili: cosa dice la normativa italiana
In Italia le Piattaforme elevabili sono citate all’art. 71 comma 11 del d.lgs. 81/08 (Testo Unico di Sicurezza).
Si prevede che
- controlli e manutenzioni delle PLE siano gestite direttamente dal datore di lavoro secondo le indicazioni riportate nelle istruzioni del fabbricante
- le verifiche periodiche sulle PLE condotte da personale terzo rispetto alla struttura del datore di lavoro (Inail, ASL/ARPA e soggetti pubblici o privati abilitati, così come definiti nel d.m. 11 aprile 2011).
La norma EN 280 costituisce quindi un riferimento anche per il verificatore che è chiamato ad accertare l’effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini di sicurezza e, più nello specifico, ad accertare la conformità alle modalità di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d’uso, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante e specifiche dell’attrezzatura di lavoro, l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo.
Guida INAIL piattaforme elevabili: cosa contiene
La pubblicazione INAIL, gratuitamente scaricabile, è strutturata in tabelle che mettono direttamente in parallelo parti delle due versioni di norma riferite allo stesso argomento, limitatamente ai passaggi che hanno subito delle modifiche, di tipo sostanziale oppure formale, ma comunque dettate dalla volontà di rendere il testo più comprensibile.
Nella prima parte del Documento, INAIL si rivolge a organi di vigilanza e verificatori, indicando le variazioni normative fra il testo della EN del 2022 rispetto alla versione precedente con riferimento a quelle sezioni che riguardano nello specifico elementi costruttivi della macchina (come ad es. caratteristiche previste per la piattaforma) o dispositivi di sicurezza; mentre nella seconda parte sono state estrapolate le parti della norma che affrontano aspetti più specificatamente connessi alla progettazione del prodotto PLE e quindi di esclusivo interesse per i fabbricanti.
Piattaforme mobili elevabili: news e approfondimenti
Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico
Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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