Stress sul lavoro e rischi per la salute mentale nel settore edile: il 46 % dei lavoratori del settore edile dell’UE è esposto a forti pressioni in termini di tempistiche e a un carico di lavoro superiore alla norma. Eppure, nel settore vige un tabù nell’affrontare questa problematica dovuto alle caratteristiche stesse del contesto di lavoro e del tipo di lavoratori che impegnano il mondo delle costruzioni, ad alto rischio su altri fattori di pericolo.
Lo riporta l’ultima relazione «Mental health in the construction sector: preventing and managing psychosocial risks in the workplace» (Salute mentale nel settore edile: prevenzione e gestione dei rischi psicosociali sul luogo di lavoro) dell’EU-OSHA che individua il problema e anche le strategie più adeguate per prevenirlo e combatterlo.
Nell'articolo
Edilizia: i dati del settore ed i fattori di stress per la salute mentale
Il settore edile impiega circa 18 milioni di persone nell’UE e i posti di lavoro sono fisicamente e mentalmente impegnativo indipendentemente dal livello di abilità. Infatti, il 46% dei lavoratori edili dell’UE sono esposti a gravi pressioni di tempo e sovraccarico di lavoro.
Il numero delle PMI nel settore è elevato, con il 95% delle aziende che impiegano meno di 20 dipendenti (CESE, 2022). Pertanto, i vincoli organizzativi possono inibire gli sforzi per gestire i rischi psicosociali e tutelare il benessere mentale dei lavoratori.
Salute mentale in edilizia: un tabù affrontare il rischio psicosociale
Nel complesso, il settore delle costruzioni mostra una minore sensibilità alla salute mentale rispetto ad altri settori economici, con il 71% delle imprese di costruzione riluttanti a farlo apertamente discutere questioni psicosociali (EU-OSHA, 2022c).
Lo studio Eu-OSHA esamina le evidenze esistenti in materia di salute mentale nei contesti edili e fornisce indicazioni su come affrontare queste problematiche attraverso tanti esempi di buone pratiche.
Fattori stressogeni per la salute mentale dei lavoratori in edilizia
Scrive Eu-OSHA nella ricerca che la natura ad alto rischio del settore costruzioni ha un impatto significativo sulla salute mentale dei lavoratori, ma spesso viene minimizzato dalla forza lavoro edile.
I lavoratori dell’edilizia, spiega l’Istituto, sono calati in un contesto di lavoro che presenta diversi elementi stressogeni quali, ad esempio
- la composizione della forza lavoro prevalentemente maschile e la cultura «machista» di cantiere.
- l’esposizione frequente a sporco, polvere, rumore o vibrazioni o rischio calore
- i compiti di costruzione comportano una serie sfaccettata di richieste, compresi i requisiti percettivi, psicomotori, sociali e cognitivi;
- l’uso comune di pratiche di subappalto,
- la prevalenza di luoghi di lavoro temporanei,
- l’esposizione ad intemperie e condizioni spesso all’aperto
- carico di lavoro e pressioni temporali;
- conflitto di ruolo;
- mancanza di autonomia e controllo sul lavoro;
- mancanza di supervisione, supporto e riconoscimento;
- mancanza di un processo decisionale partecipativo;
- mobbing sul posto di lavoro.
Salute mentale sul lavoro edile: le ripercussioni psico-fisiche
L’alta presenza di uomini e la cultura machista spesso portano ad atteggiamenti minimizzanti o stigmatizzati verso i problemi di salute mentale, ostacolando i comportamenti positivi di ricerca di aiuto. Inoltre, sussistono meccanismi di resistenza psicologica e accettazione del problema e comportamenti auto-sabotanti come l’abuso di sostanze.
Il rischio di soffrire di problemi di salute mentale è amplificato quando i lavoratori si trovano a gestire più operazioni con obiettivi non realistici. Tutto questo può indurre i lavoratori a provare sentimenti di stress, rabbia e irritazione e portano a stanchezza, burnout, stress e depressione.
Come salvaguardare la salute mentale in edilizia
EU OSHA segnala che le migliori pratiche di prevenzione incorporano interventi olistici che combinano elementi individuali e organizzativi. Questi interventi possono aumentare la consapevolezza della salute mentale nelle organizzazioni, riducendo allo stesso tempo lo stigma legato alla salute mentale.
Tali iniziative includono la salute mentale e un intervento di formazione (ad es. il progetto Constructiv), la disponibilità di operatori di pronto soccorso per la salute mentale nelle aziende (es. The Lighthouse Construction Charity, MENTUPP) e kit di strumenti a supporto dei lavoratori per identificare e affrontare il posto di lavoro rischi psicosociali (ad esempio Fundación Laboral de la Construction; Prevent).
EU-OSHA sulla base dei risultati della ricerca indica anche alcune azioni da seguire
- Implementare approcci misti e partecipativi (individuali e organizzativi) mirati a determinanti organizzativi della salute mentale. Gli approcci dovrebbero mirare al cambiamento organizzativo, impegnarsi a valutare e affrontare i rischi psicosociali alla pari dei rischi per la salute fisica, e promuovere una salute mentale positiva sul posto di lavoro.
- Interventi specifici sulla salute mentale sul posto di lavoro che facilitano i servizi di intervento e trattamento che garantiscono la riservatezza, revisioni regolari del carico di lavoro e la fornitura di lavoro flessibile
- Fornire servizi di ritorno al lavoro, per il recupero dopo un episodio di malattia mentale
- Integrare le disposizioni in materia di SSL, comprese quelle relative ai rischi psicosociali e alla salute mentale, nei criteri di gara e pratiche della catena di fornitura, assistendo le imprese di costruzione con risorse limitate
- Garantire che i contratti collettivi di settore adottino una prospettiva “salute in tutte le politiche”, anche la salute mentale e considerando l’interazione tra condizioni fisiche e rischi psicosociali.
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