Tecnologie robotiche sicurezza lavoratori

Tecnologie robotiche per spazi confinati e ambienti ATEX: prassi UNI in consultazione pubblica

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La gestione delle attività di manutenzione e aspirazione in ambienti critici, come spazi confinati o zone a rischio esplosione (ATEX), richiede oggi soluzioni sempre più avanzate e sicure.

In questo contesto si inserisce la bozza di PdR – attualmente in consultazione pubblica – dedicata all’uso di tecnologie robotiche “no-man entry”.

Spazi confinati e rischio ATEX: come intervenire in sicurezza con sistemi robotici

Il documento definisce criteri tecnici e operativi per la scelta, l’impiego e l’implementazione di sistemi robotizzati impiegati in operazioni di pulizia, bonifica, aspirazione e ispezione in ambito industriale, edile e infrastrutturale.

La Prassi, sviluppata da UNI con la collaborazione di IATT e UNINDUSTRIA, mira a creare un framework tecnico condiviso per standardizzare e incentivare l’utilizzo di minirobot per ridurre il rischio umano e aumentare l’efficienza in queste attività critiche.

Tecnologie robotiche no-man entry: ambito applicativo e vantaggi

Le tecnologie “no-man entry” si riferiscono a sistemi robotici telecomandati capaci di sostituire completamente l’operatore umano nelle attività svolte in spazi confinati o pericolosi.

Tali ambienti includono cisterne, silos, serbatoi, condotte interrate, vasche di raccolta, forni industriali e altri impianti in cui è sconsigliato o impossibile accedere fisicamente.

I vantaggi derivanti dall’adozione di queste tecnologie sono molteplici:

  • Eliminazione del rischio diretto per l’operatore;
  • Riduzione dei tempi di fermo impianto;
  • Diminuzione dei costi legati a DPI, sistemi di soccorso e degassificazione;
  • Maggiore accuratezza degli interventi grazie a sensori integrati (gas, temperatura, pressione);
  • Rilevazione e documentazione video in tempo reale.

Quali i settori interessati alla PdR UNI sulle tecnologie no-man entry

Queste tecnologie possono essere impiegate presso numerose realtà industriali tra cui, ad esempio:

  • acciaierie, fonderie, raffinerie,
  • stabilimenti chimici e petrolchimici,
  • cementifici, industrie di trasformazione della calce e del carbone,
  • industrie di produzione alluminio,
  • industrie del vetro,
  • cantieri edili, cantieri navali, porti,
  • magazzini e depositi di creali,
  • centrali termoelettriche, impianti trattamento acque,
  • discariche,
  • impianti produzione biogas.

Le principali funzioni operative dei ROV

I Remotely Operated Vehicles (ROV) descritti nella bozza UNI/PdR svolgono svariate operazioni:

  • Aspirazione pneumatica e sottovuoto di materiali solidi, liquidi o fangosi;
  • Movimentazione e trasporto di detriti, sabbie o rifiuti industriali;
  • Videoispezione ad alta risoluzione con documentazione tecnica geolocalizzata;
  • Fresatura e demolizione controllata anche in ambienti ATEX o ad alta temperatura;
  • Pulizia industriale con acqua ad alta pressione, comprese attività subacquee.

La bozza di PdR in esame ha l’obiettivo di fornire elementi utili, relativamente alla costruzione di tecnologie robotiche, oltre che di standardizzarne l’utilizzo, con lo scopo di consentirne l’implementazione all’interno di futuri capitolati di gara a tutto beneficio della sicurezza nei cantieri e nei progetti in campo industriale ed edile.

Sicurezza e sostenibilità: due pilastri inscindibili

L’impiego delle tecnologie robotiche non si limita alla tutela dei lavoratori: le soluzioni descritte nella PdR puntano anche a ridurre l’impatto ambientale delle attività industriali grazie all’uso di metodi di manutenzione a basso impatto, alla limitazione degli scavi tradizionali e alla diminuzione dell’uso di sostanze chimiche.

Per ciò che concerne gli interventi nelle opere civili – fognature, condotte, ecc – l’uso di robot permette di conservare intatto il patrimonio naturale, architettonico e urbanistico a differenza di tecnologie alternative che impiegano scavi a cielo aperto e con tecniche più invasive che impattano in modo rilevante sul contesto ambientale.

Fonti e riferimenti

La bozza di PdR è disponibile per la consultazione sul sito ufficiale dell’UNI e sarà possibile inviare i propri commenti entro l’11 aprile 2025:

Per saperne di più

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