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Codice Appalti: il punto sulle linee guida dell’ANAC

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L’ Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) fa il punto sulle linee guida finora emanate sul Codice Appalti e su quelle di prossima attuazione. Ancora attesa per le linee guida sulla qualificazione. Sospese quelle sul rating d’impresa

Dopo il recente parere favorevole del Consiglio di Stato, saranno varate a breve le linee guida dell’Autorità nazionale anticorruzione sugli affidamenti in house. Salirà così a sette il numero dei “vademecum” messi a punto per attuare il nuovo Codice degli appalti. Dalla scorsa estate, in conformità a quanto previsto dalla legge, l’Anac ha infatti emanato linee guida su alcune delle principali innovazioni introdotte nel comparto dei lavori pubblici: affidamento dei servizi di architettura e ingegneria (pubblicate in Gazzetta ufficiale il 29 settembre 2016), offerta economicamente più vantaggiosa (11 ottobre 2016), responsabile unico del procedimento (22 novembre 2016), affidamenti sotto soglia (23 novembre 2016), commissari di gara (3 dicembre 2016), gravi illeciti professionali (3 gennaio 2017).

A queste vanno poi aggiunte le linee guida sul Direttore dei Lavori e Direttore dell’esecuzione, che lo scorso 15 dicembre sono state inviate al Ministero delle Infrastrutture perché confluiscano in un decreto ministeriale.
Prima dell’approvazione, tutti i documenti sono stati sottoposti a consultazione pubblica e, in uno spirito di collaborazione istituzionale, al Consiglio di Stato, come le linee guida sul monitoraggio del partenariato pubblico-privato attualmente all’esame di Palazzo Spada. Quelle sui servizi infungibili, deliberate nelle settimane scorse, sono invece in attesa del parere dell’Agenzia Italia digitale.

Per completare le previsioni normative restano da emanare le linee guida sulla qualificazione (il Codice consente un anno di tempo) e gli affidamenti dei concessionari, mentre sono sospese quelle sul rating d’impresa (oggetto di una segnalazione a Governo e Parlamento lo scorso 1° febbraio con richiesta di modifiche) e i requisiti aggiuntivi dei soggetti sottoposti a procedure fallimentari (di cui nel decreto correttivo al Codice potrebbe esserci la cancellazione). Per la qualificazione delle stazioni appaltanti si attende invece un apposito Dpcm del governo.

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Redazione InSic

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