Spazio dunque per la transizione dell’Europa verso fonti di energia pulita quale energia eolica, solare, idrica, maremotrice, geotermica o da biomassa, oltre a permettere all’Europa di guidare la lotta ai cambiamenti climatici nella prospettiva degli Accordi di Parigi.
Di seguito il comunicato che riporta l’obiettivo del 32% di energia da fonti rinnovabili a livello dell’UE per il 2030. L’aumento annuale di energia da fonti rinnovabili nel riscaldamento e raffrescamento sarà indicativamente di 1,3 punti percentuali o di 1,1 punti percentuali, si legge nel comunicato. Ecco poi cosa cambia per il settore trasporti e per i consumatori privati.
L’accordo fissa un obiettivo principale del 32% di energia da fonti rinnovabili a livello dell’UE per il 2030. Comprende una clausola per rivedere questo obiettivo in caso di variazioni della domanda del consumo energetico e per tener conto degli obblighi internazionali dell’UE.
La concezione di regimi di sostegno renderà possibile un sostegno specifico per le tecnologie, allineato agli orientamenti in materia di aiuti di Stato. L’apertura del sostegno per le energie rinnovabili agli Stati membri limitrofi sarà volontaria e punterà a un ritmo di almeno il 5% tra il 2023 e il 2026 e il 10% tra il 2027 e il 2030. Eccetto in taluni casi, gli Stati membri saranno obbligati a rilasciare garanzie di origine.
Le procedure autorizzative saranno semplificate e razionalizzate con un termine massimo di due anni per i progetti regolari e di un anno in caso di ripotenziamento (repowering), entrambi i termini prorogabili di un anno aggiuntivo in circostanze specifiche e senza pregiudizio per le procedure ambientali e giudiziarie. Ai progetti su piccola scala al di sotto di 10,8 kW si applicano procedure di notifica semplice. Ciascuno Stato membro può scegliere di applicare procedure di notifica semplici anche ai progetti fino a 50 kW.
L’aumento annuale di energia da fonti rinnovabili nel riscaldamento e raffrescamento sarà indicativamente di 1,3 punti percentuali o di 1,1 punti percentuali se si tiene conto del calore di scarto.
Tramite gli obblighi in capo ai fornitori di combustibili, le energie rinnovabili raggiungeranno un livello di almeno il 14% nei trasporti entro il 2030, integrato da una serie di moltiplicatori facilitanti per promuovere le energie rinnovabili in differenti settori.
I biocarburanti convenzionali saranno limitati a un massimo del 7% in tutta l’UE, con ulteriori limiti per Stato membro se inferiori al 7%. Il conteggio dei biocarburanti con un rischio elevato di cambiamento indiretto di destinazione dei terreni (ILUC) sarà congelato ai livelli del 2019 e gradualmente eliminato dal 2023 al 2030.
Per la produzione di energia elettrica basata sulla biomassa, saranno applicati criteri di efficienza in funzione delle dimensioni degli impianti.
La direttiva stabilisce inoltre un quadro chiaro e stabile per l’autoconsumo delle famiglie. Questo significa che i consumatori con impianti su scala ridotta fino a 30 kW saranno esentati da qualsiasi onere o canone, mentre gli Stati membri potranno applicare oneri se l’autoconsumo aumenta in maniera eccessiva.
Pacchetto Energia Pulita e revisione della Direttiva Rinnovabili
La revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili è una delle otto proposte legislative del pacchetto “energia pulita” presentato dalla Commissione nel novembre 2016. L’UE si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030. Promuovendo le energie rinnovabili, che possono essere prodotte da una grande varietà di fonti, tra cui l’energia eolica, solare, idrica, maremotrice, geotermica e da biomassa, l’UE riduce la sua dipendenza dai combustibili fossili importati e rende più sostenibile la sua produzione di energia. Il settore delle energie rinnovabili stimola anche l’innovazione tecnologica e l’occupazione in tutta Europa.
Il Consiglio ha adottato la sua posizione sulla proposta il 18 dicembre 2017. Questo ha consentito alla presidenza bulgara di avviare i negoziati di trilogo con il Parlamento europeo il 27 febbraio 2018. A seguito di intense consultazioni, i colegislatori hanno raggiunto un accordo provvisorio nella quinta riunione di trilogo del 13 e 14 giugno.
Con l’approvazione odierna da parte degli ambasciatori presso l’UE, la direttiva può essere presentata per approvazione al Parlamento europeo, dove la votazione in Aula è prevista nel mese di ottobre, e quindi ritornare al Consiglio per l’adozione definitiva. La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore