Nel corso dell’incontro, svoltosi presso l’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio, sono state presentate tutte le opportunità derivanti dalla riqualificazione profonda dello stock immobiliare del Paese: la riduzione delle emissioni inquinanti e della dipendenza dall’estero per i prodotti energetici, l’attivazione di posti di lavoro e l’incremento del comfort abitativo.
Il convegno si propone come un momento di riflessione della situazione nel settore dell’edilizia anche in vista dell’imminente recepimento della Direttiva 2010/31/UE, che regolerà la legislazione dell’efficienza energetica degli edifici, e della proroga degli incentivi per le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni edilizie.
Infatti, in Italia i consumi energetici nazionali sono in crescita (+17% dal 1981) soprattutto nel comparto civile che nel 2013 ha consumato circa 47 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (pari al 38% dei consumi totali).
Durante il convegno è stata presentata la ricerca “Valutazione della convenienza e dell’impatto economico dell’isolamento termo-acustico degli edifici“ commissionata da F.I.V.R.A. al CRESME con la quale è stato fatto un censimento dello stock edilizio italiano potenzialmente oggetto di riqualificazione (8,2 miliardi di m2) e che ha evidenziato tutti i principali benefici degli interventi di coibentazione sia in termini ambientali sia economici e sociali come:
• la riduzione annua delle emissioni inquinanti pari a 892.000 tonnellate di CO2 (pari all’inquinamento annuale di 282.000 auto, ovvero all’assorbimento di quasi 30 milioni di alberi);
• la riduzione della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti energetici: 44.600 GWh/anno, ovvero l’8,2% della bolletta energetica nazionale;
• l’attivazione di oltre 1,7 milioni di posti di lavoro (nuovi, trattenuti o rispristinati in 10 anni di interventi).
• il costo per lo Stato pari 1,17 miliardi di €/anno
Quindi, grazie all’analisi dettagliata delle richieste di detrazioni fiscali per la riqualificazione (previste al 65% fino a fine 2014), è emerso come gli interventi sull’involucro edilizio permettano un risparmio di energia superiore a tutte le altre operazioni (17.276 KWh/anno per la coibentazione delle pareti verticali e 26.909 KHh/anno per quelle orizzontali, contro i 2.610 KHh/anno risparmiati dalla sostituzione degli infissi) che sono però solo il 2,6% degli interventi.
L’indagine del CRESME si è occupata anche di rielaborare per priorità i fattori ambientali da migliorare all’interno del nucleo abitativo. Con questo metodo di analisi è emerso che per il 23,3% degli intervistati è necessario risolvere il degrado acustico, per il 19,8% il degrado atmosferico, il 15,5% invece ritiene necessario intervenire sul degrado estetico, mentre per il 9,9% degli intervistati è prioritario quello idro-geologico. Dunque, i cittadini italiani, percepiscono sia la necessità di contenere l’inquinamento atmosferico, che quella di tutelare il comfort acustico della propria casa: infatti ben il 69,5% degli intervistati dichiara di avvertire rumori fastidiosi durante il giorno (rumori di moto, auto, animali e vicini di casa), mentre il 44,5% percepisce gli stessi durante la notte. Il 42% delle abitazioni è inoltre esposto a fonti di rumore esterno e il 35% a fonti di rumore interno, dalle quali è possibile proteggersi solo attraverso l’isolamento acustico dell’abitazione.
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