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Cos’è il Fondo nazionale del Made in Italy, a cosa serve e cosa finanzia

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Con la pubblicazione in Gazzetta della Legge sul Made in Italy LEGGE 27 dicembre 2023, n. 206, in vigore dall’11 gennaio viene istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze, il Fondo nazionale del made in Italy con finalità di sostegno alla crescita, al rafforzamento e al rilancio delle filiere strategiche nazionali.

Il MISE parla del Fondo del Made in Italy come “Fondo sovrano”, partecipato dal MEF, ma aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti, uno strumento d’azione efficace che sostiene in modo concreto il tessuto produttivo nazionale nei settori di maggiore eccellenza.

Quante risorse ha a disposizione e cosa esattamente intende sostenere?

Cos’è il Fondo nazionale del made in Italy e cosa finanzia

Definito all’Articolo 4 della Legge sul Made in Italy (L.n.206/2023), il Fondo nazionale del made in Italy ha una dotazione iniziale di 700 milioni di euro per l’anno 2023 e di 300 milioni di euro per l’anno 2024 (comma 1), con finalità di sostegno alla crescita, al rafforzamento e al rilancio delle filiere strategiche nazionali, anche in riferimento alle attività di approvvigionamento riciclo e riuso di materie prime critiche per l’accelerazione dei processi di transizione energetica e allo sviluppo di modelli di economia circolare.

Come funziona il Fondo nazionale del made in Italy

Il Fondo nazionale del made in Italy è incrementato con risorse provenienti da soggetti diversi dalle pubbliche amministrazioni (comma 2) ed è autorizzato a investire (comma 3), a condizioni di mercato e nel rispetto della disciplina sugli aiuti di Stato, nel capitale di società per azioni, anche quotate e anche in forma cooperativa, purché aventi sede legale in Italia e non operanti nel settore bancario, finanziario o assicurativo.

Come investire nel Fondo nazionale del Made in Italy

Un prossimo decreto (di cui non si specifica la tempistica) dovrà definire le condizioni di intervento e l’individuazione del veicolo di investimento delle relative risorse e individuerà requisiti di accesso, le condizioni, i criteri e le relative tipologie di intervento, le modalità di apporto delle risorse da parte degli investitori privati e le modalità di gestione contabile delle risorse del Fondo e l’utilizzo degli eventuali utili o dividendi.

Fondo sul Made in Italy nella Legge sul Made in Italy

La Legge sul Made in Italy (Legge 206/2023) oltre ad istituire il Fondo “sovrano” del Made in Italy in 59 articoli mira valorizzare le produzioni d’eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali, a fini identitari e per la crescita dell’economia nazionale. Richiama le amministrazioni centrali e locali a orientare la propria azione e le relative misure di incentivazione ai principi del recupero delle tradizioni, della valorizzazione dei mestieri, alla promozione del territorio e delle bellezze naturali e artistiche, nonché del turismo ed a incentivarle coerentemente con i principi della sostenibilità ambientale, della digitalizzazione ed ecoinnovazione, della inclusione sociale e della valorizzazione del lavoro femminile e giovanile.

Legge del Made in Italy: cosa incentiva

Fra i tantissimi ambiti di intervento, segnaliamo in particolare:

  • Potenziamento degli incentivi all’autoimprenditorialità, riservando risorse finanziarie ai progetti di autoimprenditorialità o di sviluppo di imprese femminili in tutto il territorio nazionale;
  • Incentivazione della proprietà industriale e crescita e sviluppo dei prodotti industriali italiani
  • Fondo moda per la transizione verde e digitale nella moda” con 5 milioni di euro per l’anno 2023 e 10 milioni per il 2024 e Valorizzazione delle filiere delle fibre tessili naturali e della concia della pelle

Per approfondire su tutti i contenuti del Decreto suggeriamo la pagina dedicata sul sito del Ministero del Made in Italy.

Redazione InSic

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