Come si legge nella dichiarazione dei due vicepresidenti, rispettivamente responsabili dell’Industria e degli Affari economici e monetari, “dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per assicurare che le imprese vengano pagate per i beni e i servizi che hanno fornito, anche per rispondere alle attuali esigenze di liquidità. Da questo punto di vista, la Direttiva sui ritardi dei pagamenti è molto importante”. In Italia, ricordano, “le autorità hanno deciso che le nuove regole si applicheranno solo ai contratti conclusi a partire dal 1 gennaio 2013. Una soluzione realistica al problema dell’ammontare di debito commerciale pregresso – che si stima essere di notevoli dimensioni – deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione avente come obiettivo quello di portare tale ammontare di debito pregresso a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti (livelli fisiologici) in tempi relativamente brevi”.
“Questo piano – prosegue la dichiarazione – dovrebbe prevedere adeguate misure contro il rischio di comportamenti opportunistici (azzardo morale) da parte delle pubbliche amministrazioni titolari del debito pregresso. La liquidazione del debito commerciale pregresso si rifletterebbe in un corrispondente aumento nel debito pubblico. La parte di questo corrispondente a spesa per investimenti avrebbe anche un impatto sul deficit pubblico.
Mentre il quadro normativo europeo in tema di sorveglianza di bilancio pubblico non prevede uno speciale trattamento per specifiche voci di spesa che incidono sul debito e sul deficit, il Patto di Stabilità e Crescita permette di prendere in considerazione fattori significativi in sede di valutazione della conformità del bilancio di uno Stato membro con i criteri di deficit e di debito del Patto stesso. In tale ambito, la liquidazione di debiti commerciali potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti.
La Commissione – conclude la dichiarazione – è pronta a cooperare con le autorità italiane per aiutare l’attuazione tecnica del piano di liquidazione del debito commerciale pregresso e accoglierebbe con favore la disponibilità di informazioni più dettagliate ed aggiornate sull’attuale ammontare di tale debito da parte di ogni livello di amministrazione pubblica”.
Grilli, tesoro pronto a decreto su sblocco pagamenti
Il Tesoro è pronto a procedere con un decreto per sbloccare i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. È quanto afferma in un’intervista al Sole 24 Ore il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli. “Dopo il via libera della Commissione europea – ha spiegato Grilli – non vedo ragioni per non procedere con un provvedimento d’urgenza per sbloccare i pagamenti della pubblica amministrazione”.
Il ministro non vede “ostacoli” per un decreto. “Il ministero dell’Economia – sottolinea – è pronto. Certo ci sono ancora molti aspetti tecnici da definire. E la decisione sullo strumento da adottare non tocca a me. Ma se è vero che siamo davanti a un’emergenza, e io credo che sia vero, è giusto partire prima possibile. Ci stiamo lavorando con la massima urgenza, poi toccherà a Monti decidere quando spingere il bottone”. Ora, aggiunge Grilli, “possiamo metter e in campo risorse dirette, quindi non vedo difficoltà insormontabili nell’intervenire con urgenza. Ovviamente – osserva – servirà anche un consenso ampio del Parlamento, perché un eventuale decreto dovrà comunque essere convertito in legge dal Parlamento. Qui si tratta di cambiare, anche se solo una tantum, i saldi di bilancio. Non è un’operazione banale”.
Quanto alle modalità di pagamento, il titolare del Tesoro spiega che tra i pagamenti ci sono innanzitutto le spese per investimento dei Comuni e in questo caso “molto spesso le risorse ci sono” ma bisogna permettere di spenderle “attraverso un allentamento del Patto di Stabilità”. Per i debiti legati alla spesa corrente, invece, alcuni potrebbero essere pagati “direttamente con titoli di Stato”.
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