Decreto attuativo del PNRR: interventi di rigenerazione urbana – Invio proposte entro il 7 marzo 2022!

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Il Decreto attuativo del PNRR, DECRETO-LEGGE 6 novembre 2021, n. 152 in Gazzetta del 6 novembre 2021 (ed in vigore dal 7 novembre 2021) contiene una intera sezione (artt. 20-23) dedicata ai temi dell’efficientamento energetico, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, messa in sicurezza degli edifici e del territorio e coesione territoriale, oltre a modifiche in materia di tutela ambientale (che abbiamo visto nel precedente aggiornamento).

Dopo aver visto la parte dedicata all’efficientamento energetico, vediamo di seguito le disposizioni relative ai progetti finanziabili di rigenerazione urbana, in attuazione del PNRR.

Con Decreto 6 dicembre 2021 il Ministero dell’Interno approva il modello con il quale le Città Metropolitane, in attuazione della linea progettuale «Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2» nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, individuano gli interventi finanziabili per investimenti in progetti relativi a Piani Urbani Integrati ed inviano le stesse via pec usando il Fac-simile ministeriale (vedi sotto) ENTRO IL 7 MARZO 2022.

Interventi energetici comunali: le novità del Decreto attuativo del PNRR

L’Art.20 del DL n.152/2021 regola gli interventi comunali in materia di

e regola l’utilizzo delle risorse già stanziate con le precedenti Leggi di Bilancio.

Rigenerazione urbana: quali risorse nel PNRR?

All’Art. 21 del DL 152/2021 si definiscono i “Piani integrati” a favore di città metropolitane con l’assegnazione di risorse volte a favorire una migliore inclusione sociale riducendo l’emarginazione e le situazioni di degrado sociale, promuovere la rigenerazione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche, e sostenere progetti legati alle smart cities (trasporti e consumo energetico).

A quanto ammontano le risorse a disposizione per la rigenerazione urbana nel PNRR?

In attuazione della linea progettuale «Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2» nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, le risorse ammontano a 2.493,79 milioni di euro per il periodo 2022-2026, nel limite massimo di

  • 125,75 milioni di euro per l’anno 2022,
  • 125,75 milioni di euro per l’anno 2023,
  •  632,65 milioni di euro per l’anno 2024,
  • 855,12 milioni di euro per l’anno 2025
  • 754,52 milioni di euro per l’anno 2026.

A valere sul Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU-Italia (art. 1, comma 1037, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, secondo le modalità di cui ai commi da 1038 a 1050 del medesimo articolo 1).

Le risorse sono integrate, per gli anni dal 2021 al 2024, con le risorse di cui all’articolo 1, comma 2, lettera l), del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59

Piani Integrati, BEI, Fondo dei fondi: le risorse del PNRR

Inoltre, il DL 152/2021:

  • Costituisce una sezione con dotazione di 272 milioni di euro per l’attuazione della linea progettuale «Piani Integrati, BEI, Fondo dei fondi – M5C2 – Intervento 2.2 b) del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
  • autorizza il cofinanziamento dei progetti ricompresi nei Piani, con oneri a carico del bilancio dei soggetti attuatori, mediante stipula di mutui con BEI, CEB, Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e sistema bancario. Per ciascun ente attuatore restano ferme le disposizioni specifiche che pongono limiti qualitativi o quantitativi all’accensione di mutui o al ricorso ad altre forme di indebitamento per ciascun ente, nonché l’obbligo del rispetto degli equilibri di cui ai decreti legislativi 23 giugno 2011, n. 118 e 18 agosto 2000, n. 267.

Come presentare i propri progetti per la linea progettuale «Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2»

Il Decreto 6 dicembre 2021 contiene il Fac-simile di modello di presentazione delle proposte progettuali integrate, 1, con il quale le Città Metropolitane interessate comunicano le proposte progettuali, complete dei CUP identificativi dei singoli interventi, del cronoprogramma dei lavori, dei relativi soggetti attuatori nonché dei target di riferimento (metri quadri area oggetto di rigenerazione e risparmio energetico in tep annuo), per la realizzazione degli interventi integrati.

Il Fac-simile è scaricabile al seguente link:

Come inviare i progetti?

 Le proposte progettuali sono trasmesse da parte delle Città Metropolitane interessate esclusivamente tramite PEC all’indirizzo finanzalocale.prot@pec.interno.it utilizzando il fac-simile

Cosa deve contenere la Proposta progettuale?

Ciascuna proposta progettuale è completa di:

a) una relazione dettagliata delle finalità dell’intervento e dei benefici attesi, completa di precipua specificazione delle iniziative volte al risparmio energetico, nonché del target obiettivo relativo ai mq dell’area urbana oggetto di intervento, firmata digitalmente dal legale rappresentante della Città Metropolitana;

 b) un’autodichiarazione, firmata digitalmente dal legale rappresentante di ciascun soggetto attuatore relativa al rispetto dei principi previsti per gli interventi del PNRR (allegato 2 al DM 6/12/21)

c) gli atti amministrativi attestanti le modalità e le procedure attraverso le quali sono stati selezionati i progetti presentati

Entro quando presentare i progetti?

Il decreto fissa il termine ultimo di consegna alle 23:59 del 07.03.2022.

Progetti di rigenerazione urbana: cosa devono fare le Città metropolitane?

Le città metropolitane devono individuare nei limiti delle risorse assegnate, i progetti finanziabili all’interno della propria area urbana entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del decreto (a partire dal 7 novembre ‘21), tenendo conto delle progettualità espresse anche dai comuni appartenenti alla propria area urbana. La Città Metropolitana può avvalersi delle strutture amministrative del comune capoluogo che, pertanto, diviene soggetto attuatore.

Progetti di rigenerazione: cosa riguardano?

I progetti oggetto di finanziamento, il cui costo totale non può essere inferiore a 50 milioni di euro, devono riguardare:

  • la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti per finalità di interesse pubblico,
  • il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività culturali e sportive,
  • interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico.

Progetti di rigenerazione: contenuto da presentare per il finanziamento

In base al Decreto, i progetti oggetto di finanziamento devono, a pena di inammissibilità:

  • intervenire su aree urbane il cui IVSM è superiore a 99 o superiore alla mediana dell’area territoriale;
  • avere un livello progettuale che assicuri il rispetto dei termini temporali e, in ogni caso, non inferiore alla progettazione preliminare;
  • assicurare, nel caso di edifici oggetto riuso, rifunzionalizzazione o ristrutturazione, l’incremento di almeno due classi energetiche;
  • assicurare l’equilibrio tra zone edificate e zone verdi, potenziare l’autonomia delle persone con disabilità e l’inclusione sociale attraverso la promozione di servizi sociali e sanitari a livello locale eliminando, laddove possibile, gli ostacoli all’accesso agli alloggi e alle opportunità di lavoro tenendo conto anche delle nuove possibilità offerte dalle tecnologie;
  • prevedere la valutazione di conformità alle condizioni collegate al principio del DNSH (Do Not Significant Harm;
  • prevedere la quantificazione del target obiettivo: metri quadri area interessata all’intervento, intesa come bacino territoriale che beneficia dell’intervento.

Finanziamento dei progetti di rigenerazione: quali partecipazioni?

A livello di coinvolgimento nei progetti oggetto di finanziamento, il Decreto apre alla:

  • possibilità di partecipazione dei privati, attraverso il «Fondo Ripresa Resilienza Italia» di cui all’articolo 8 nel limite massimo del 25 per cento del costo totale dell’intervento;
  • presenza facoltativa di start-up di servizi pubblici nella proposta progettuale;
  • co-progettazione con il terzo settore.

Finanziamento dei progetti: l’assegnazione delle risorse

Il DL n.152/2021 prevede (entro 150 gg dalla entrata in vigore):

  • un decreto interministeriale (Interno-Finanze) che assegni le risorse ai soggetti attuatori per ciascun progetto integrato oggetto di finanziamento e per i singoli interventi che ne fanno parte (identificati da CUP)
  • uno specifico «atto di adesione ed obbligo» contenente i criteri, indirizzi ed i relativi obblighi che regolano il rapporto con i soggetti attuatori

I due atti inoltre disciplinano i termini di avvio e conclusione dei lavori (marzo 2026), le modalità di erogazione e revoca delle risorse, i contenuti essenziali della documentazione di gara per il rispetto DNSH (Do Not Significant Harm)

Sistema di monitoraggio degli interventi di rigenerazione urbana,  finanziati

I soggetti attuatori devono poi assicurare l’alimentazione tempestiva del sistema di monitoraggio per la rilevazione dei dati di avanzamento attuativo degli interventi finanziati.
Oggetto di finanziamento sono gli elementi anagrafici e identificativi dell’operazione, della localizzazione, dei soggetti correlati all’operazione, delle informazioni inerenti le procedure di affidamento dei lavori, dei costi previsionali e delle relative voci di spesa, degli avanzamenti fisici, procedurali e finanziari, dei milestone e target collegati e di ogni altro elemento necessario richiesto dalla regolamentazione attuativa del PNRR.

Devono poi conservare tutti gli atti e la relativa documentazione giustificativa su supporti informatici adeguati e li rendono disponibili per le attività di controllo e di audit, ivi inclusi quelli relativi all’individuazione delle progettualità.

DL 152/2021 attuativo del PNRR, la struttura del provvedimento

Il DL 152/2021 contiene cinque diversi Titoli, che si occupano di diverse materie e sono stati anticipati dal Governo nei giorni scorsi:

  • Titolo I – Misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli obiettivi del PNRR per il 2021 (relativamente a Turismo, Infrastrutture ferroviarie, edilizia giudiziaria, Innovazione tecnologica e transizione digitale, Procedure di spesa, Zone economiche speciali, Università e ricerca
  • Titolo II – Ulteriori misure urgenti finalizzate all’accelerazione delle iniziative PNRR con misure su Ambiente (artt.16-19), Efficientamento energetico, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, messa in sicurezza degli edifici e del territorio e coesione territoriale (Artt.20-23), e ancora Scuole innovative, Servizi digitali, Personale e organizzazione delle pubbliche amministrazioni e servizio civile.
  • Titolo III – Gestioni commissariali, imprese agricole, e sport
  • Titolo IV – Investimenti e rafforzamento del sistema di prevenzione antimafia
  • Titolo V – Abrogazioni e disposizioni finali.

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it