Decreto Efficienza energetica: il parere con emendamenti delle Regioni

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Gli enti locali chiedono un tavolo con il Ministro Guidi sul decreto per l’efficienza energetica che dovrebbe attuare la Direttiva europea in materia: rinviato alla Conferenza Unificata del 22 maggio il dibattito per approfondire gli emandamenti proposti dalla Regioni

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 14 maggio, ha elaborato un documento sul decreto relativo all’efficienza energetica (in attuazione di una Direttiva europea) con cui sono stati poi richiesti, in sede di Conferenza Unificata, il 15 maggio , il rinvio del punto e un tavolo politico col Ministro Guidi al fine di approfondire le rispettive posizioni alla luce delle proposte emendative regionali ritenute imprescindibili.
Il rinvio è stato concesso e il punto torna all’ordine del giorno della Conferenza Unificata del 22 maggio.
Il documento presentato dalle Regioni è il “Parere sullo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/ue e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/327CE. Punto 7) O.d.g. Conferenza Unificata”.

La Conferenza delle Regioni e Province Autonome, in esito al confronto tecnico svolto , preso atto del mancato accoglimento di molti degli emendamenti formulati:
– ribadisce l’importanza di potersi riservare autonomia nell’uso dei fondi strutturali della nuova programmazione nel quadro dell’Accordo di Parternariato già approvato;
– ribadisce l’interesse a contribuire al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica fissati dalla Direttiva 27/2012 in coordinamento con gli Enti locali;
– ribadisce l’assoluta contrarietà alla proposta di dirottare le risorse previste dall’art.22 del decreto legislativo 28/2011 nel fondo di cui all’art.5, comma 12;
– ribadisce la necessità di poter disporre, ai diversi livelli amministrativi, dei dati e delle informazioni raccolte dal livello centrale, in coerenza con le disposizioni in vigore in materia di accesso ai dati pubblici e nel rispetto dei principi di efficienza nell’uso dei fondi pubblici;
– ribadisce la necessità di far chiarezza e di motivare la scelta di ricomprendere il servizio di teleriscaldamento nell’ambito della disciplina dei SIEG;
– ribadisce con riferimento alle definizioni contenute nel provvedimento in esame l’esigenza che le stesse vengano completamente adeguate alla direttiva e si esprime la massima e totale contrarietà all’equiparazione dell’audit/diagnosi energetica con l’attestato di prestazione energetica (APE) per le motivazioni tecniche già rappresentate;
– conferma la necessità di abrogare l’allegato III del d.lgs 28/2001 (che risulta di impossibile applicazione) e di delegare la definizione delle regole tecniche in esso contenute nella più consona collocazione dei DM attuativi del d.lgs 192-05 (in corso di elaborazione e approvazione);
– conferma l’importanza di assegnare esplicitamente al GSE, in qualità di esperto gestore dei fondi pubblici per l’efficienza energetica, la funzione di gestore del fondo di cui all’art.15 dello schema di provvedimento evitando una gestione frammentata tra non meglio definite società in house dei ministeri;
– richiama la necessità di considerare questo provvedimento come un’occasione di semplificazione delle procedure autorizzative volta ad agevolare la conversione a biometano di impianti a biogas preesistenti.

Redazione InSic

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