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Direttiva Efficienza energetica: la Dir. 2023/1791 e gli obblighi europei

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Con Dir. 2023/1791 nota come Direttiva Efficienza Energetica – EED (Energy Efficiency Directive (EU), la Commissione Europea ha completato il quadro di revisione delle normative europee in materia di energia.

Quali direttive fanno parte del pacchetto di riforme previsto dall’UE? Quali nuovi obblighi per gli Stati membri pone la Direttiva 1791?

Direttiva Efficienza energetica 2023: cosa prevede la Direttiva 2023/1791

La Direttiva 2023/1791 prevede:

  • un obiettivo europeo di riduzione vincolante del consumo finale di energia dell’11,7% entro il 2030 rispetto allo scenario di riferimento UE 2020,
  • l’obbligo per ciascuno Stato Membro di fissare il proprio contributo nazionale indicativo sulla base degli obiettivi dell’UE, delle misure previste dalla Direttiva e di altre misure, dei fattori che influenzano gli sforzi di efficientamento e di altre circostanze nazionali che influenzano il consumo di energia.
  • un obbligo di graduale incremento del risparmio annuo sul consumo annuo medio di energia finale del triennio precedente da 0,8% fino a 1,9%
  • una serie di misure per contribuire ad accelerare l’efficienza energetica, tra cui l’adozione del principio “l’efficienza energetica al primo posto” nelle politiche energetiche e non energetiche.

Direttiva 2023/1791 : i nuovi obblighi

La Direttiva prevede anche

  • l’obbligo per gli Stati membri di dare priorità alle persone in condizioni di povertà energetica, i clienti vulnerabili, le persone appartenenti a famiglie a basso reddito e, se del caso, le persone che vivono negli alloggi sociali, nell’ambito delle loro misure di risparmio energetico.
  • i un obiettivo annuo di riduzione del consumo energetico dell’1,9% rispetto al 2021 per il settore pubblico nel suo complesso.
  • L’estensione dell’attuale obbligo relativo alla PA centrale, che diventa relativo tutti i livelli della pubblica amministrazione: almeno il 3 % della superficie climatizzata deve essere ristrutturato ogni anno per diventare edifici a emissioni zero o quanto meno edifici a energia quasi zero.
  • La promozione di piani locali di riscaldamento e raffrescamento nei comuni più grandi.
  • sostanziali cambiamenti relativamente ai sistemi di gestione dell’energia e alle diagnosi energetiche, introducendo obblighi basati su soglie di consumo energetico, pari rispettivamente a 85 TJ e 10 TJ.
  • un nuovo obbligo di monitorare la prestazione energetica dei centri dati, con l’istituzione di una banca dati a livello dell’UE che raccolga e pubblichi i dati.
  • L’aumento progressivo dei requisiti dei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti, relativi alla quota di energia rinnovabile, calore di scarto, calore cogenerato o combinazioni di energia e calore.

Energia: le ultime Direttiva dall’Europa

Il Pacchetto di riforme è composto da:

  • Direttiva 2023/2413 – Direttiva Energia rinnovabile o Direttiva RED III (Renewable Energy Directive III), in vigore dal 20 novembre che modifica la Direttiva 2018/2001, prevede una serie di novità per gli Stati membri nel settore delle energie rinnovabili, in particolare per quanto riguarda la loro promozione e l’aumento della loro quota nel mix energetico dell’Unione.
  • Direttiva 2023/1791 sull’efficienza energetica in edilizia;
  • La Direttiva EPBD La Direttiva Energy Performance of Buildings, o Direttiva Case Green fondamentale per l’efficientamento degli edifici europei, (in fase di discussione europea).

Ricordiamo anche che che in materia Europea sussistono alcuni accordi fondamentali che legano gli Stati ad obiettivi minimi di rendimento energetico:

  • Il pacchetto “Fit for 55 è costituito da una serie di proposte volte a rivedere e aggiornare la legislazione dell’UE per raggiungere la riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e la neutralità climatica al più tardi entro il 2050.
  • Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per accelerare la transizione energetica.
  • Il Sistema ETS 2: un Accordo di riforma dello storico Accordo ETS che prevede un sistema distinto di scambio di quote per le emissioni dirette degli edifici, del trasporto su strada e di altri settori, principalmente piccole industrie non già coperte dal sistema ETS.

Efficienza energetica in Europea – approfondimenti

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Antonio Mazzuca

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