Il Ministero infrastrutture riporta un elenco di emendamenti presentati in aula e caldeggiati dal dicastero al Decreto legge in attesa di converisone, che abbiamo in precedenza analizzato e di cui lo stesso MIT aveva riassunto le tematiche.
Fra gli emendamenti caldeggiati, un Fondo “salva cantieri” per risolvere le crisi di settore, nuove forme di tutela di chi firma gare e contratti, esclusione dalla partecipazione a una procedura d’appalto anche se le violazioni gravi agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali non siano state ancora definitivamente accertate, purché contenute in atti amministrativi esecutivi; infine, un riferimento alla salvaguardia dell’equilibrio idrogeologico di Venezia e della laguna: in vista anche un decreto per la ripartizione delle assegnazioni, a favore dei componenti del Comitato per la tutela e la salvaguardia della laguna di Venezia.
Sotto il dettaglio riportato dal MIT sulla propria pagina istituzionale.
Come accaduto con il decreto Genova, che in corso di conversione in Parlamento è stato integrato e migliorato, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta lavorando con lo stesso obiettivo per il decreto Sblocca cantieri. Per questo il Mit caldeggia l’approvazione di diversi emendamenti mirati, finalizzati a velocizzare i lavori pubblici e a sostenere e tutelare le piccole e medie imprese del comparto dell’edilizia.
• Fondo “salva cantieri” – La crisi del settore ha reso particolarmente evidente negli ultimi mesi, con l’apertura di procedure di concordato a carico delle imprese di maggiori dimensioni, le problematiche correlate alla soddisfazione dei crediti di sub-fornitori e sub-appaltatori che svolgono un ruolo nevralgico per il completamento delle opere pubbliche. Il Mit ritiene quindi opportuna l’introduzione di un meccanismo generale di salvaguardia per questi soggetti che consenta, grazie a un fondo “salva-cantieri”, di anticipare una gran parte dei crediti vantati in casi di mancati pagamenti per crisi di impresa. Il Fondo verrebbe alimentato con piccole contribuzioni da parte del soggetto che si aggiudica l’appalto.
• Tutela su chi firma gare e contratti – Per quanto riguarda la tutela di chi firma gare e contratti, comprese Regioni ed enti locali, un emendamento che il Mit propone punta, per i lavori sopra i 150 mila euro, a proteggere questi soggetti dalla responsabilità erariale, permettendo di richiedere il controllo preventivo della Corte dei Conti e di godere, in tal modo, del regime di esclusione della colpa grave. La norma proposta concilia le esigenze di legalità dell’azione amministrativa con una maggiore speditezza nello svolgimento degli appalti e nell’adozione dei contratti.
• Esclusione per violazioni contenute in atti amministrativi esecutivi – Un’altra proposta emendativa del Mit prevede poi che un operatore economico possa essere escluso dalla partecipazione a una procedura d’appalto anche se le violazioni gravi agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali non siano state ancora definitivamente accertate, purché contenute in atti amministrativi esecutivi. E consente il pagamento diretto dei sub-appaltatori in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore anche quando esso è correlato all’apertura di una procedura concorsuale, senza necessità di autorizzazione del Tribunale. Si tratta di modifiche che tutto il mondo economico chiede e sulle quali il Governo non può mostrare esitazioni, se l’obiettivo è quello di far partire e ripartire velocemente le opere.
• Mose e laguna di Venezia – Nel decreto Sblocca Cantieri puntiamo, tra le altre cose, a venire in soccorso della salvaguardia dell’equilibrio idrogeologico di Venezia e della laguna. Per questo il Mit ha presentato in Parlamento un emendamento articolato che, in primis, prevede la nomina di un commissario straordinario che sovrintenda alle fasi di completamento, collaudo e avviamento del Modulo Sperimentale Elettromeccanico noto come Sistema Mo.S.E. Non solo, lo stesso emendamento prevede la costituzione di un’apposita struttura pubblica, con partecipazione e capitale sociale di Mef, Mit, Mipaaft, Mibac, Regione Veneto, Città metropolitana di Venezia, Comune di Venezia e locale Autorità di sistema portuale, che dovrà coordinare l’esecuzione e l’affidamento delle attività di gestione e manutenzione del Sistema Mo.S.E. Novità ci saranno, come detto, anche per la salvaguardia della laguna. Il Mit punta infatti ad adottare un decreto per la ripartizione delle assegnazioni, a favore dei componenti del Comitato per la tutela e la salvaguardia della laguna di Venezia, in modo tale da accelerare i relativi trasferimenti di soldi e, quindi, consentire l’avvio degli interventi da parte dei Comuni beneficiari.
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