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Edifici scolastici: tra rischio sismico e criticità idrogeologica

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Dalla Ricerca “Lo stato del territorio italiano, tra rischio sismico, idrogeologico, e consumo di suolo” si evince che 442 comuni italiani – per una superficie di quasi 18.000 kmq, il 5,9% della superficie nazionale – sono ad alto rischio e sono abitati da oltre 8 milioni di persone. Quelli a rischio medio-alto sono 1690, interessano quasi 77.000 kmq, il 25% del territorio nazionale, e sono abitati da 11,6 milioni di persone. Da notare che in questi territori gli edifici scolastici evidenziano ancora oggi notevoli criticità strutturali.

Parte da qui l’articolo di Aldo Domenico Ficara per inSic.it che fa il punto sullo stato dell’edilizia scolastica nel nostro Paese: in Italia esistono 64.800 edifici a esclusivo o prevalente uso scolastico (91,4 milioni di mq complessivi, in media 1.410 mq per edificio).
Si tratta di un patrimonio piuttosto antiquato, se si pensa che un edificio su dieci è stato realizzato in epoca anteriore al 1919 e complessivamente oltre il 60% prima del 1971. Oltre 24 mila scuole (37%) si trovano in aree a elevato rischio sismico, circa 6.250 (9,6%) sorgono in aree a forte rischio idrogeologico.
Si approfondisce poi sulla classificazione sismica italiana, affidata dal Governo Italiano all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che ha creato una mappa (in continuo aggiornamento) per la suddivisione in aree che sono accomunate dallo stesso rischio sismico. Con un provvedimento legislativo del 2003 tutti i comuni italiani sono stati raggruppati in 4 categorie di rischio sismico (zone). Oltre alla frequenza e alla violenza degli eventi sismici, si è tenuto conto anche di un altro parametro, il PGA, ovvero il picco di accelerazione al suolo [g], utile per valutare l’ampiezza del moto sismico.

Analizzando la sicurezza degli edifici scolastici, emergono notevoli disomogeneità tra le varie aree del Paese: il Sud arranca, poiché solo il 17% delle scuole ha il certificato di prevenzione incendi, il 15% quella igienico-sanitaria, il 15% quello di agibilità, il 18% il collaudo statico; un po’ meglio al Centro, dove il 19% ha il certificato di prevenzione incendi, il 18% quella igienico-sanitaria, il 22% quella di agibilità e il 21% il collaudo statico; decisamente più positivi i dati al Nord, con il 64% delle scuole in possesso del certificato di prevenzione incendi, il 67% quello di agibilità igienico-sanitario, il 63% ha l’agibilità e il 61% ha effettuato il collaudo statico.
Ficara cita, infine, le proposte per migliorare la sicurezza degli edifici scolastici italiani espresse negli anni dal sito di Cittadinanzattiva.it

Riferimenti bibliografici:
EDIFICI SCOLASTICI
TRA RISCHIO SISMICO E CRITICITÀ IDROGEOLOGICA
di Aldo Domenico Ficara
(InSic.it)


Chi è?
Aldo Domenico Ficara
Laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università degli Studi di Pisa. Docente di elettrotecnica e supervisore SSIS presso l’Università degli Studi di Messina.
Maggiori info su: https://aldodomenicoficara.blogspot.com

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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