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Edilizia scolastica: intesa in Conferenza Unificata

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“Le Regioni hanno espresso una intesa in materia di edilizia scolastica durante la Conferenza Unificata”, lo ha reso noto il Presidente del Molise, Paolo di Laura Frattura che il 1° agosto ha presieduto la Conferenza delle Regioni e della Province autonome.
“Stiamo lavorando con il Governo – ha spiegato Frattura – per valorizzare lo strumento della programmazione territoriale degli interventi, assicurando la collaborazione istituzionale e la sinergia delle azioni da attuare. L’obiettivo – conclude Frattura – è quello di essere più efficaci nella spesa per gli investimenti in edilizia scolastica. La scuola è un settore fondamentale, rispetto al quale sono urgenti investimenti e non ci possiamo certo permettere di disperdere un solo euro”.

“È dal 2011 – aggiunge Stella Targetti, Vicepresidente della Regione Toscana con delega all’istruzione e coordinatrice della Commissione Istruzione per la Conferenza delle Regioni – che, con un documento e una lettera all’allora Governo Berlusconi, Regioni, Province e Comuni chiedono che l’edilizia scolastica sia considerata ‘un’emergenza nazionale”.

“Secondo una stima fatta dall’Upi – ricorda la Targetti – per risolvere i problemi degli edifici scolastici occorrerebbero circa 9 miliardi di euro. E stiamo parlando solo delle scuole di proprietà delle Province: se consideriamo anche quelle di proprietà comunale e statale arriviamo ad una cifra di almeno 11 miliardi di euro. Questa intesa è un primo passo per affrontare l’emergenza”.
Il nostro auspicio è che d’ora in poi tutte le risorse che il Governo metterà sull’edilizia scolastica passino dai meccanismi sanciti oggi nell’intesa”, aggiunge Targetti ricordando il lavoro e l’impegno delle Regioni per ottenere importanti impegni del Governo contenuti nel “Decreto del Fare”: i 100 milioni ogni anno per un triennio di INAIL e gli ulteriori 150 milioni per il 2014 (emendamento all’art. 18) per la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole.

L’altra novità dell’intesa è l’impegno all’utilizzo dell‘Anagrafe dell’edilizia scolastica, che consentirà di ripartire le risorse tenendo conto del fabbisogno effettivo di ogni Regione. Le proposte di intervento sugli edifici scolastici che arrivano dai territori saranno “agganciate” ad uno strumento di rilevazione aggiornato in tempo reale. Ciò consentirà – conclude Targetti – anche di evitare il rischio di sovrapporre gli interventi e il conseguente spreco di risorse”.

Redazione InSic

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